BOLOGNA
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Diciassette liste, nove
candidati sindaci, oltre seicento candidati per un posto in
consiglio comunale. Con questi numeri Bologna si prepara alle comunali del 5
giugno. Il favorito per la corsa a Palazzo d'Accursio, almeno secondo i
sondaggi (che però lo danno sempre sotto la soglia del 50% che gli
consegnerebbe la vittoria al primo turno) è il sindaco uscente
Virginio Merola, sostenuto
da
Pd, dalla lista di sinistra della
prodiana Amelia Frascaroli, dai socialisti e da due liste civiche di centro.
Travagliato il percorso della lista Pd, licenziata dai dem un mese fa, ma
incorsa in diversi problemi. Prima
l'esclusione
di Paolo De Fraia, cattolico messo in lista e
"cacciato" dopo appena 24 ore per le sue dichiarazioni su Facebook
contro la Stepchild adoption. "Incompatibili con le nostre idee" ha
detto il Pd licenziandolo dalla lista. De Fraia ha risposto candidandosi, pochi
giorni dopo, con il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. Madornale poi
l'errore dem sulla capolista Giulia Di Girolamo, giovane precaria impegnata
nella lotta alle mafie, sui cui manifesti è stata sbagliata la data del voto
(era stato indicato il 5-6 giugno invece che il solo 5 giugno). Dello scivolone
si è preso la colpa Benedetto Zacchiroli, responsabile comunicazione del Pd
bolognese, pure lui candidato in lista coi dem, ma chiamato appena una
settimana fa da Matteo Renzi
nello
staff comunicazione di Palazzo Chigi. Zac si è cosí dimesso
dalla lista, costringendo il Pd a raccogliere di nuovo tutte le firme. Alla
fine comunque, con 649 firme depositate ieri, il Pd è ai nastri di partenza con
i suoi aspiranti consiglieri.
Cinque liste ha d'altra parte anche la sfidante di Merola, la leghista
Lucia Borgonzoni, unica
donna candidata sindaco. Oltre a
Lega
Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia, la Borgonzoni è sostenuta pure da una
lista civica di ex forzisti, Uniti
si vince, e da una lista nata da una pagina Facebook di protesta contro i
problemi della città,
Riprendiamoci
Bologna. Tra i suoi candidati nella lista targata Carroccio, la Borgonzoni
schiera Stefano Bulgarelli, figlio di Giacomo Bulgarelli, uno dei pù grandi
giocatori del Bologna.
Forza Italia conquista invece molti civici,
oltre trenta, tra cui l'ex giornalista del Resto del Carlino Renata Ortolani e la ex guazzalochiana
Elisabetta Brunelli. Mentre per Fdi torna in pista Massimiliano
Mazzanti, ex portavoce di Alessandra Mussolini, ex An. Seguono, tra i candidati
sindaco, il centrista
Manes
Bernardini, ex leghista oggi candidato civico col sostegno di
Ncd e Udc, che si candida con una lista civica che ha come capolista Giulio
Venturi, giovane nipot
e di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Br,
e l'ex portiere del Bologna Nello Cusin. Mirko de Carli si candida invece per il
Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi e riesce a candidare una serie di
ex, da Norma Tarozzi, per anni pasionaria della Lega Nord nelle battaglie
contro la moschea a Bologna, a Giuseppe Spaccapaniccia, ex segrtario cittadino
dell'Idv. Il candidato del Movimento 5
Stelle Massimo Bugani schiera
pure lui una lista molto civica, con esponenti della comunità Lgbt come Andrea
Paci, e commercianti molto attivi nella lotta alle ordinanze anti-movida della
giunta in zona universitaria. Coalizione civica (lista di sinistra radicale
legata a Sinistra Italiana) schiera come candidato sindaco
Federico Martelloni. In
lista c'è anche l'ex assessore Alberto Ronchi, fedelissimo di Merola fino a un
anno fa, quando i dissapori tra i due sulla gestione delle occupazioni hanno
condotto al suo allontanamento dalla giunta. In lista con Martelloni anche il
leader Tpo Gianmarco De Pieri.
Seguono i candidati outsider.
Sergio Celloni, candidato con Gol, Giustizia Onore e Libertà
(lista civica di area centrodestra), è un imprenditpre modenese con un passato
nel centrodestra
..
Infine, si registra
Matteo
Badiali, consigliere comunale di Zola Predosa. Il Sole che ride
si presenta con capolista Davide Celli, figlio di Giorgio Celli. Un ritorno, il
suo, dopo gli anni in consiglio comunale nel mandato di Sergio Cofferati, che
Celli raccontò attraverso le sue vignette, pubblicate in un volume dal titolo
"Scherzi cinesi". Infine, chiude la lista dei candidati
Ermanno Lorenzoni, ex
operaio trenitalia, in campo per il partito dei Comunisti lavoratori. Impazza,
infine, la mania dei soprannomi. Al solito Daniele Carella detto
"Carrella", veterano del consiglio e capolista con gli ex forzisti di
Uniti si Vince, si aggiungono i tanti stranieri (la lista più moltietnica è
quella di Amelia Frascaroli) come Neda Martian-Sorin, detto "Sorin",
e Sitta Thomas detto "Thomas di Bologna". Ma i soprannomi
imperversano anche tra gli italiani. Cosí Maria. Teresa Zanetti è detta anche
"Terry" e Maria Sanna si può scrivere anche "Sanchez".
Mentre il capolista di Riprendiamoci Bologna Luca d'Oristano è più
semplicemente "Dori", in omaggio al suo passato da Pr, quando
all'ingresso delle discoteche bolognesi, negli anni '90, si entrava in
"lista Dori". Sempre che la commissione circondariale che ora
valuterà i candidati accetti i " nickname" proposti.