domenica 8 maggio 2016

BOLOGNA COMUNALI NOVE CANDIDATI SINDACI E 17 LISTE


BOLOGNA - Diciassette liste, nove candidati sindaci, oltre seicento candidati per un posto in consiglio comunale. Con questi numeri Bologna si prepara alle comunali del 5 giugno. Il favorito per la corsa a Palazzo d'Accursio, almeno secondo i sondaggi (che però lo danno sempre sotto la soglia del 50% che gli consegnerebbe la vittoria al primo turno) è il sindaco uscente Virginio Merola, sostenuto da Pd, dalla lista di sinistra della prodiana Amelia Frascaroli, dai socialisti e da due liste civiche di centro. Travagliato il percorso della lista Pd, licenziata dai dem un mese fa, ma incorsa in diversi problemi. Prima l'esclusione di Paolo De Fraia, cattolico messo in lista e "cacciato" dopo appena 24 ore per le sue dichiarazioni su Facebook contro la Stepchild adoption. "Incompatibili con le nostre idee" ha detto il Pd licenziandolo dalla lista. De Fraia ha risposto candidandosi, pochi giorni dopo, con il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. Madornale poi l'errore dem sulla capolista Giulia Di Girolamo, giovane precaria impegnata nella lotta alle mafie, sui cui manifesti è stata sbagliata la data del voto (era stato indicato il 5-6 giugno invece che il solo 5 giugno). Dello scivolone si è preso la colpa Benedetto Zacchiroli, responsabile comunicazione del Pd bolognese, pure lui candidato in lista coi dem, ma chiamato appena una settimana fa da Matteo Renzi nello staff comunicazione di Palazzo Chigi. Zac si è cosí dimesso dalla lista, costringendo il Pd a raccogliere di nuovo tutte le firme. Alla fine comunque, con 649 firme depositate ieri, il Pd è ai nastri di partenza con i suoi aspiranti consiglieri.
Cinque liste ha d'altra parte anche la sfidante di Merola, la leghista Lucia Borgonzoni, unica donna candidata sindaco. Oltre a Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia, la Borgonzoni è sostenuta pure da una lista civica di ex forzisti, Uniti si vince, e da una lista nata da una pagina Facebook di protesta contro i problemi della città, Riprendiamoci Bologna. Tra i suoi candidati nella lista targata Carroccio, la Borgonzoni schiera Stefano Bulgarelli, figlio di Giacomo Bulgarelli, uno dei pù grandi giocatori del Bologna.  Forza Italia conquista invece molti civici, oltre trenta, tra cui l'ex giornalista del Resto del Carlino Renata Ortolani e la ex guazzalochiana Elisabetta Brunelli. Mentre per Fdi torna in pista Massimiliano Mazzanti, ex portavoce di Alessandra Mussolini, ex An. Seguono, tra i candidati sindaco, il centrista Manes Bernardini, ex leghista oggi candidato civico col sostegno di Ncd e Udc, che si candida con una lista civica che ha come capolista Giulio Venturi, giovane nipote di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Br, e l'ex portiere del Bologna Nello Cusin. Mirko de Carli si candida invece per il Popolo della Famiglia di  Mario Adinolfi e riesce a candidare una serie di ex, da Norma Tarozzi, per anni pasionaria della Lega Nord nelle battaglie contro la moschea a Bologna, a Giuseppe Spaccapaniccia, ex segrtario cittadino dell'Idv.  Il candidato del Movimento 5 Stelle Massimo Bugani schiera pure lui una lista molto civica, con esponenti della comunità Lgbt come Andrea Paci, e commercianti molto attivi nella lotta alle ordinanze anti-movida della giunta in zona universitaria. Coalizione civica (lista di sinistra radicale legata a Sinistra Italiana) schiera come candidato sindaco Federico Martelloni. In lista c'è anche l'ex assessore Alberto Ronchi, fedelissimo di Merola fino a un anno fa, quando i dissapori tra i due sulla gestione delle occupazioni hanno condotto al suo allontanamento dalla giunta. In lista con Martelloni anche il leader Tpo Gianmarco De Pieri.
Seguono i candidati outsider. Sergio Celloni, candidato con Gol, Giustizia Onore e Libertà (lista civica di area centrodestra), è un imprenditpre modenese con un passato nel centrodestra.. Infine, si registra Matteo Badiali, consigliere comunale di Zola Predosa. Il Sole che ride si presenta con capolista Davide Celli, figlio di Giorgio Celli. Un ritorno, il suo, dopo gli anni in consiglio comunale nel mandato di Sergio Cofferati, che Celli raccontò attraverso le sue vignette, pubblicate in un volume dal titolo "Scherzi cinesi". Infine, chiude la lista dei candidati  Ermanno Lorenzoni, ex operaio trenitalia, in campo per il partito dei Comunisti lavoratori. Impazza, infine, la mania dei soprannomi. Al solito Daniele Carella detto "Carrella", veterano del consiglio e capolista con gli ex forzisti di Uniti si Vince, si aggiungono i tanti stranieri (la lista più moltietnica è quella di Amelia Frascaroli) come Neda Martian-Sorin, detto "Sorin", e Sitta Thomas detto "Thomas di Bologna". Ma i soprannomi imperversano anche tra gli italiani. Cosí Maria. Teresa Zanetti è detta anche "Terry" e Maria Sanna si può scrivere anche "Sanchez". Mentre il capolista di Riprendiamoci Bologna Luca d'Oristano è più semplicemente "Dori", in omaggio al suo passato da Pr, quando all'ingresso delle discoteche bolognesi, negli anni '90, si entrava in "lista Dori". Sempre che la commissione circondariale che ora valuterà i candidati accetti i " nickname" proposti.

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