Sembrava la Cisgiordania, era invece una città
svedese. Domenica sera a Skäggetorp, in Svezia, sono scoppiati
disordini etnici, una vera e propria sommossa con la
partecipazione di circa 50 ‘giovani’ che hanno attaccato la polizia con pietre
e molotov.
Tutto è cominciato alle
ore 18, quando un uomo è stato assalito da alcuni aggressori mascherati. Un
agente di polizia è stato ferito quando è stato colpito alla gamba da una
pietra. Un altro agente di polizia è andato in ospedale con una ferita alla
mano. Oltre a lanciare pietre e petardi, i “giovani” hanno eretto blocchi
stradali usando la segnaletica stradale. E, ovviamente, distrutto la solita
sequela di auto e arredo urbano. A mezzanotte, la polizia è riuscita a
circondare i violenti e li ha arrestati. Altre 50 persone che hanno partecipato
all’attacco sono state identificate, la maggior parte dei ‘giovani’ sono nati
negli anni ’90 in Svezia – AH, LO IUS SOLI – e sono affiliati
a bande. La Svezia è alla radice dell’ondata di sbarchi in Italia, dopo che il
suo governo ha promesso di accogliere e dare asilo politico ad ogni siriano,
terrorista o meno. E non ostante la situazione drammatica delle sue periferie,
prosegue in una politica demenziale e masochista. Come l’Italia.
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