venerdì 18 aprile 2014

RENDICONTO 2013: MA QUALI CONTI IN ORDINE!!!


A seguito dell'esame in Commissione bilancio della proposta del rendiconto del 2013 del Comune di Ravenna, l'Assessore Morigi si è affrettata a presentare alla stampa un quadro idilliaco che non si può in nessun modo condividere. L’avanzo di amministrazione che viene sbandierato infatti è con tutta evidenza niente più di un mero escamotage tecnico-contabile, per coprire perdite annuali nel bilancio. Da più di tre anni infatti il conto economico del bilancio comunale presenterebbe ingenti perdite di gestione (per limitarci al 2013 l’ordine è di circa 9 milioni di euro), perdite che non essendo il comune una società privata con scopo di lucro, se tutto fosse gestito nel migliore dei modi non sarebbero per forza da stigmatizzare. Il punto però è che per non farle risultare come perdita, l'amministrazione comunale procede ad un gioco di “sopravvenienze attive derivanti da aumento del valore delle  immobilizzazioni”, insomma una specie di finanza creativa. Tali rivalutazioni quest'anno ammontano per l'esattezza ad € 15.035.002,18 di cui € 2.103.000,85 provengono da “allineamenti del valore patrimoniale rispetto a quanto rilevato nell’inventario dei beni immobili” e per € 12.932.001,33 da “incrementi del valore delle partecipazioni finanziarie ascrivibile in gran parte alla rivalutazione del patrimonio netto di Ravenna Holding spa conseguente alla iscrizione di una riserva di  valore determinata dall’incorporazione del patrimonio di Area Asset spa in Ravenna Holding avvenuta nel 2012.
Ora, posto che non è affatto pacifico che la rivalutazione delle partecipazioni finanziarie  possa essere considerata nel conto economico in maniera così diretta, a destare forti perplessità sono i 2.103.00,85 euro di rivalutazioni immobiliari. Ora, come il nostro esperto Massimiliano Guandalini ha spiegato ieri nel corso della commissione bilancio convocata a Palazzo Merlato, con il mercato immobiliare stagnante tale rivalutazione appare incredibile se non miracolosa e dunque i casi sono due: o si tratta di beni in precedenza non censiti, oppure di rettifiche di valore.
In entrambe le ipotesi, il servizio Patrimonio del Comune non potrebbe certo essere indenne da responsabilità per un'enorme inefficienza negli anni precedenti. Ma, a prescindere da questo, i principii contabili in vigore prevedono che tali rivalutazioni - qualunque ragione le produca – non possano passare come conto economico ma che debbano essere rappresentate come patrimonio netto.
Non possiamo dunque condividere l'entusiasmo dell'Assessore Morigi così come non possiamo assegnare all'odiato Patto di Stabilità – su cui comunque ci allineiamo a chi ne contesta la ratio per i comuni cosiddetti virtuosi – anche colpe che non sono sue.
In realtà infatti questo rendiconto, in linea con quello degli ultimi due anni certifica come l'Amministrazione comunale colpevolizzi il Patto di Stabilità per l'impossibilità di farle gestire  “avanzi esorbitanti” che tali, in realtà, non sono affatto.   Alberto Ancarani

Nessun commento:

Posta un commento