Il premier Matteo Renzi tiene nascosto il documento sul quale è
scritto se il partito del segretario Matteo Renzi è mafioso o no. Se la
mafia ha governato Roma per tanti anni, qualche settimana in più non è poi così
grave.
La verità non ce la vogliono dire. Renzi ha ricevuto ieri la relazione
del ministro Alfano sulle presunte, si fa per dire, infiltrazioni mafiose
nel Comune di Roma e, invece di portarla come previsto in Consiglio dei
ministri per adottare le conseguenti decisioni, l’ha chiusa nel cassetto. Ma il
motivo per cui Renzi e Alfano hanno nascosto la relazione nel cassetto non sono
le vacanze incombenti. No, è che i partiti di cui sono segretari, Pd e Nuovo
Centrodestra, sono coinvolti, direttamente e indirettamente, fino al collo
in questo scandalo e in quelli gemelli scoperti sull’onda del primo su (Emilia
Romagna) e giù (Sicilia) per l’Italia.
A Renzi e ad Alfano della mafia a Roma non importa nulla, dei politici
corrotti idem, di una Capitale in ginocchio e ridicolizzata nel mondo
men che meno. Il loro rispetto per i cittadini è pari a zero. L’unica
preoccupazione è insabbiare, annacquare, rinviare la verità su uno scandalo
che coinvolge i loro amichetti e che dovrebbe portare a chiudere per infiltrazioni
mafiose non solo la giunta Marino, ma i loro stessi partiti.
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