venerdì 8 novembre 2013
RICORDIAMO LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO 9 NOVEMBRE 1989 Rodolfo Ridolfi*
Abbiamo voluto fondare il nostro movimento, Azzurri del’94 con Silvio
Berlusconi, proprio il 9 novembre dello scorso anno anche perché fra i principi
fondanti di Forza Italia c’è la libertà e la lotta all’ideologia comunista che
sopravvive, insieme alle altre totalitari, come negazione stessa delle basi
della nostra civiltà. Ancora oggi circola in Italia e in Europa, l’idea che il
comunismo sia stato un modello in se stesso buono, che però ha trovato una
cattiva applicazione. No, il comunismo era ed è intrinsecamente sbagliato
perché nega la natura umana ed è stato, con il nazismo, l'impresa più disumana
e criminale della storia dell'umanità. Il crollo del muro di Berlino ha segnato
la fine dei regimi comunisti nell'Europa centrale ed orientale. Purtroppo non
ha significato la fine di tutti i regimi comunisti nel mondo. Ma il comunismo non
sopravvive soltanto in Cina o nella Corea del Nord, il comunismo continua a
sopravvivere anche in Italia spesso camuffato riconoscibile per il modo di
essere, di molti, comunisti senza comunismo rinnegando le proprie idee ed il
proprio passato, ignorando colpevolmente l'evidenza delle decine di milioni di
vittime del comunismo, come se fossero semplici dettagli della storia; e allo
stesso tempo mantenendo i metodi di lotta politica: quello di considerare gli
avversari dei nemici da eliminare, moralmente e politicamente, con la “verità”
che conviene al partito, con l'uso politico della giustizia, imponendo, in un
intreccio con i poteri forti, anche a livello europeo, l'egemonia sulla società
civile, sull'economia, sulla scuola, sull'informazione. Per questo ci piace
sottolineare come la notte fra il 9/10 novembre 1989, momento storico della
caduta del Muro di Berlino rappresenti, nel comune sentire di tutta l’Europa
dei popoli, la stagione della liberazione dal regime comunista, che, imposto in
tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo
ed allontanati dalla comune matrice europea. La caduta del Muro di Berlino ha
lo stesso valore simbolico ed integra la liberazione dalla guerra, dal nazismo
e dal fascismo che ricordiamo doverosamente tutti gli anni il 25 aprile. Il 9
novembre è qualcosa di più di una ricorrenza, può essere la prima significativa
festa dell’Europa. L’allargamento dell’Unione, la nascita dell’euro, fra
l’altro non condivisa da tutti gli Stati Europei, l’applicazione dei trattati
di Maastricht e dei successivi, sono solo dei momenti importanti, di una
costruzione sovranazionale che non può limitarsi alla libera circolazione delle
merci, delle persone Infatti l’edificio europeo dovrebbe essere fatto di
istituzioni comuni senza egemonie e prevaricazioni, capaci di valorizzare
radici storiche e culturali che sono già, nella coscienza dei diversi popoli e
dei singoli Paesi, ben vive e riconoscibili. Ebbene, il 9 novembre di
ventiquattro anni orsono, il “giorno del muro”, l’Europa si è identificata nel
suo valore primo che è quello della democrazia e si è fondata nella comune
aspirazione dei suoi cittadini alla libertà. Per la prima volta, dal Nord al
Sud e dall’Atlantico agli Urali, l’Europa si è riconosciuta tutta nel valore
della libertà, che si è affermato come valore primario e condizione per
l’esistenza di ogni altro. C’era stata quaranta quattro anni prima un’altra
indimenticabile vittoria della libertà: l’8 maggio 1945 giorno della resa del
nazismo (in Italia il 25 aprile), ma questa aveva liberato dalla tirannide solo
la parte occidentale del continente. Come avrebbe riconosciuto per primo Wiston
Churchill nel famoso discorso di Fulton: “da Trieste a Stettino una cortina
di ferro era calata a separare l’Europa”. A cinquanta sei anni dalla firma
del Trattato di Roma di De Gasperi, Adenauer, Schumann e Spaak, La giornata del
9 novembre può essere a pieno titolo il simbolo continentale di un’Europa che
si riconosca come unità di popoli. L’Italia e l’Europa, hanno il dovere di
ricordare, soprattutto alle giovani generazioni, quello storico avvenimento che
ha determinato la prospettiva di un mondo migliore, il più importante e
significativo avvenimento della ultima parte del ventesimo secolo.*Coordinatore di Azzurri del’94 con Silvio
Berlusconi
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