giovedì 7 novembre 2013

REGIONE EMILIA ROMAGNA DI ERRANI: UN TERREMOTATO SU TRE E’ FUORI CASA.

RICORDATE ALL’AQUILA IL PD CRITICO’ TANTO BERLUSCONI, A MODENA AD UN ANNO E MEZZO DAL SISMA, HA ANCORA 2.500 PERSONE NEI CONTAINER, ALTRE 12 MILA IN AFFITTO
Tratto dal Resto del Carlino di Modena,  UN ANNO e mezzo dopo: quanti terremotati ancora fuori casa? «Parliamo di 14.500 persone, all’incirca. Meno di 2.500 vivono nei prefabbricati, gli altri negli appartamenti, con i contributi per l’affitto. Gli sfollati erano 45mila». Questione di punti di vista. Per l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli modenese, democratico vecchio stile, da sempre considerato uomo forte della giunta Errani, e ormai sembra la formula di un’altra epoca — due terzi di normalità sono un risultato importante. Per i terremotati, invece, quell’uno su tre ancora ‘sfollato’ è il segno inequivocabile che la ricostruzione è ferma. Assessore, il Carlino ha passato tre giorni tra i container della Bassa. La gente dice: ci hanno abbandonato nelle scatolette. Qui è tutto fermo.«Giudizio ingeneroso. Siamo partiti da zero, senza risorse e senza leggi. Non c’era niente. Abbiamo fatto miracoli. Abbiamo speso un miliardo e 270 milioni per uscire dall’emergenza. I prefabbricati erano 757, oggi sono 680. E ancora: 1.900 le cambiali dei sindaci per quasi 8.000 famiglie che stanno già ricostruendo la loro casa. Il 60% di quelle meno danneggiate sono abitabili; per le altre, della tipologia E, siamo al 20%».
E cosa risponde a Cristina Rossin, mamma di sei figli, in casa, anzi nel container di San Possidonio, un solo stipendio e quasi 2.800 euro di bollette? I prefabbricati sono alimentati a corrente. Chi paga?
«Dipende. Se c’è lavoro si pagano anche le bollette, se non c’è lavoro ci sono i servizi sociali». Un’assistente sociale ha consigliato a un terremotato che si lamentava per la stangata, «consumate meno». «Lasciamo stare... L’8 novembre incontreremo l’Enel. Chiederemo rate da cento, massimo duecento euro tra arretrati e consumi attuali. Dentro e fuori dai prefabbricati».
La rivolta contro le bollette sta esplodendo ovunque. Da Cento, nel Ferrarese, a Concordia. Per sabato si preparano assemblee. Per quanto tempo ancora la gente dovrà vivere nei villaggi provvisori? «Il nostro obiettivo è di smontarli tutti entro due anni». Ma se i palazzi degli sfollati devono ancora essere demoliti... Non le pare una previsione un po’ troppo ottimistica? «Non è una previsione troppo ottimistica, è un impegno politico. E se per qualcuno le case non saranno pronte, la Regione troverà una sistemazione». Avete creato dei ghetti. Bombe a orologeria. C’è esasperazione. «No, con i moduli provvisori abbiamo risolto un problema. Il presidente Errani ha fatto una battaglia frontale per averne il meno possibile. Li vogliamo togliere di mezzo. Siamo preoccupatissimi».
Da cosa? «Che ci entri chi non ne ha diritto. Stiamo rafforzando la vigilanza. Protezione civile e forze di polizia fanno il loro dovere. Bisogna tenere alto il fronte della legalità».Dovrebbe preoccuparla anche che nei container la gente fa la muffa. Alcuni non sono coibentati. C’è fango ovunque, ci sono i topi. «Stiamo iniziando una verifica. Tecnici e protezione civile faranno il giro. Se ci sono problemi, li affronteremo».  Ma i problemi ci sono, evidenti Se ci sono, li affronteremo». Intanto per le imprese novembre è un mese funesto, arrivano le scadenze del fisco. Il cratere chiede con forza la fiscalità di vantaggio, tasse sospese per tutto il 2013 e rate per dieci anni. «Domanda da girare a Roma. Noi le richieste le abbiamo fatte. L’ultima lettera di Errani a Letta è di ottobre». Dunque non avete peso politico? «A Roma c’è un muro di gomma, siamo in ostaggio. Ma vogliamo parlare anche di quello che sta andando avanti? Le imprese hanno presentato 500 domande per 356 milioni, ne abbiamo liquidati 90. Un altro dato: lo scorso anno c’erano 41.335 cassintegrati con causale terremoto, oggi sono 2.670. Una reazione straordinaria di imprese e lavoratori. Questo è il primo punto». dall'inviato Rita Bartolomei

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