Dopo la
decadenza i sondaggi parlano chiaro: Forza
Italia è in crescita, ha guadagnato 600 mila voti in più e ha
gudagnato il 3,3 per cento nel consenso elettorale. Il centrodestra è davanti
di 4-5 punti al centrosinistra (dati Euromedia, Tecnè), e gli azzurri vogliono
andare al voto il prima possibile. Così comincia la "campagna
d'inverno" di Forza Italia. Il
piano per i club Forza Silvio - Il partito vuole riorganizzarsi
e allora a guidare la battaglia per la prossima campagna elettorale è Renato Brunetta che col suo Mattinale, l'house organ dei
parlamentari forzisti, detta la linea al partito. L'obiettivo principale della
Nuova Forza Italia è il radicamento sul territorio. Il cuore del partito sono i
"Club Forza Silvio". Come ha annunciato il Cav da via del Plebiscito
il giorno della sua decadenza, "saranno i club a dare la spinta alla
campagna elettorale di Forza Italia". Così Brunetta organizza una vera e
propria tabella di marcia per i club sul territorio. In una nota Forza Italia
dà le linee guida per i club. Cosa
devono fare - Ecco cosa dovranno fare: "Riunire periodicamente
i propri soci. Tenere dei dibattiti sui temi di attualità, organizzare ogni
mese almeno un'iniziativa pubblica invitando un parlamentare o un dirigente di
Forza Italia a svolgere una relazione sulle proposte del nostro movimento o
sull'attività legislativa del Parlamento". E ancora: "Organizzare nella biblioteca o nelle
sale pubbliche del proprio Comune la presentazione di un libro (Discorsi del
Presidente Berlusconi, saggi pubblicati da alcuni nostri principali esponenti,
volumi di nostri intellettuali di area); partecipare a seminari, a corsi di
formazione politica e a convegni sia su questioni di rilevanza nazionale che di
interesse locale e promuovere e partecipare a iniziative di volontariato
presenti sul proprio territorio e favorire la partecipazione e il controllo dei
cittadini sull'attività dei Comuni e delle amministrazioni locali".
Insomma Forza Italia spinge sull'acceleratore per non farsi trovare impreparata
al momento del voto. Verso il voto
- L'appuntamento fissato già in calendario è per l'8 dicembre quando in una convention
col Cav saranno festeggiati i primi 1000 club di Forza Italia. Da lì secondo i
beni informati dovrebbe partire la vera e propria campagna elettorale di Forza
Italia. La Biancofiore parla già di una crisi di governo e di una caduta di
Letta per il 9 dicembre. Silvio raduna le truppe per sfidare il Pd anche fuori
dal Parlamento.
sabato 30 novembre 2013
BAZZONI: BERLUSCONI, LA DECADENZA COME ULTIMO SFREGIO
Sulla decadenza di Silvio Berlusconi,
votata ieri dal Senato della Repubblica, registriamo questa dichiarazione di
Gianguido Bazzoni Presidente del Gruppo assembleare Forza Italia PDL in Regione
Emilia-Romagna.
"Berlusconi andava sfregiato era l'unica soluzione per dare in pasto il
nemico a quel popolo che è stato alimentato di odio antiberlusconiano per ben
vent'anni da parte della sinistra. Ho sentito un giornalista del Fatto
Quotidiano che sosteneva che i manifestanti di Forza Italia erano delusi perché
il loro leader non gli aveva dato il sangue dei traditori, chi aveva necessità
di sangue è la sinistra e ne ha fatto abbondantemente sfoggio. Questa presunta
vittoria alla sinistra si ritorcerà contro e finirà per rimpinguare l'elenco
delle tante batoste che gli ha riservato il popolo italiano in questi
vent'anni." "Dopo vent'anni di guerra di una Magistratura
politicizzata la sinistra ha sacrificato sull'altare dell'ipocrisia la
coscienza di un paese, lo stato di diritto, l'imparzialità del Presidente della
Repubblica, la tripartizione dei poteri. L'antiberlusconismo per la sinistra è
la continuazione dell'accanimento a non pacificare questo paese dal dopo guerra
ad oggi. Tra qualche anno all'ANPI si affiancherà l'ANABI (Associazione
nazionale antiberlusconiani combattenti) e l'astio di una parte di popolo che
per meri fini di partigianeria continuerà ad essere soggiogato dagli idoli
sinistri di turno. Ieri non hanno fatto decadere il Senatore Silvio Berlusconi
hanno ucciso la politica tutta, incapaci di batterlo con i voti, con la via
democratica. - conclude il Presidente del Gruppo assembleare Forza
Italia PDL in Regione Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni - Se fossi un
onorevole Senatore del PD sarei preoccupato innanzitutto per la mia coscienza
umana, politica e democratica e poi anche per i futuri esiti elettorali.
Rispetto ai figli dell'odio a cinque stelle: che il diritto abbia pietà di
loro"
SONDAGGI: “DOPO LA DECADENZA 600MILA VOTI IN PIU’”
Nell'immediato
la decadenza fa bene a Silvio Berlusconi.
Almeno in termini di voti. Da un sondaggio realizzato per il sito "Affari Italiani" da Coesis Researche, che ha
declinato la giornata della decadenza di Silvio in chiave elettorale, emerge
chiarissimo questo dato. . "Nell'immediato penso che Forza Italia salirà
di circa due punti percentuali, ovvero 600mila voti", spiega Alessandro Amadori, numero uno
dell'Istututo. Un aumento di voti che Berlusconi dovrebbe "sfruttare"
questo risultato nell'immediato perché sul lungo periodo invece "il dato è
più incerto, può essere uno straordinario motivo di successo oppure una
catastrofe. Se se la gioca bene Berlusconi può rinascere ed essere come Lazzaro
o come l'Araba Fenice: il potenziale è notevole, se invece si mette in
posizione depressiva è perduto. O riparte con una seconda giovinezza o è il
declino definitivo", ha detto ad Affari Italiani Amadori. Il discorso in piazza - Durante il suo
intervento di ieri, d'altrone Silvio Berlusconi ha fatto un discorso
chiarissimo. Ha detto sostanzialmente che non ha nessuna intenzione di mettersi
da parte, e ha praticamente parlato come se già fosse in campagna elettorale.
Ha in mente le elezioni europee della prossima settimana, prima di tutto. E poi
un ritorno alle urne. Non potrà candidarsi direttamente, dopo la decadenza per
sei anni non potrà più fare politica in Parlamento ma potrà farla come leader.
Ha dato appuntamento ai suoi per il prossimo otto dficembre, per festeggiare la
nascita dei primi mille club di Forza Italia e per assistere alla vittoria di
Renzi. Berlusconi è convinto che sarà lui, il sindaco di Firenze, a staccare la
spina infatti ha detto ai suoi: "Tenetevi pronti a una nuova campagna
elettorale in primavera". Sul palco ha già anticipato quelli che saranno i
temi del suo programma: i temi economici, l'elezione diretta del capo dello
Stato.
COLPO DI STATO .
Stasera con un
Colpo di Stato credono di liberarsi di Berlusconi. Non si illudano gli sciacalli di potergli
impedire di essere il leader di milioni e milioni di italiani che vogliono
vivere in un paese civile, libero e liberale, anche se da domani molti pm con
la bava alla bocca si scanneranno fra di loro per essere i primi a metterlo in
galera.Non credano Letta e Alfano di continuare a governare, benedetti da
Napolitano, con una maggioranza che è una litigiosa ammucchiata di
incompetenti, di miracolati e di traditori, che non riescono a risolvere alcun
problema e non sanno fare altro che mettere tasse, tasse e ancora tasse. Non
creda l’Incompetente per eccellenza, Ministro (si fa per dire: soltanto un
portavoce della Merkel) dell’Economia Saccomanni di poter continuare a rapinare
i cittadini tassando senza scrupoli le loro case, frutto del loro lavoro e dei
loro sacrifici, per poter continuare a foraggiare gli sprechi e i privilegi a
parassiti di ogni genere e grado. La medaglia del più schifoso va certamente ad
Alfano, e ai suoi compari , che ha sputato nel piatto dal quale si è nutrito
per diventare quello che é diventato e che ora sta gettando al vento, visto
anche che fra pochi giorni, sia lui che tutta la sua ghenga, verranno
spazzolati via dal giovanotto rottamatore fiorentino.
Non è finita.
Ride bene
chi ride ultimo!
P.S.
Qualcuno ricorda, nella storia recente o antica, un Colpo di Stato che
sia mai finito bene, partendo da Bruto e Cassio fino a Gheddafy o Saddam
Hussein?
giovedì 28 novembre 2013
Al diavolo la decadenza BERLUSCONI: “Riconquistiamo l’Italia!”
Mentre il Senato decreta
la sottomissione della volontà popolare alla magistratura politicizzata, il
Presidente, dinanzi a migliaia di “soldati della democrazia”, rilancia la
battaglia per la libertà e la prosperità del nostro Paese.
Comincia oggi la nostra
campagna elettorale per restituire la sovranità al popolo.
CENTRODESTRA
IN VANTAGGIO SU TUTTI I SONDAGGI SUL CENTROSINISTRA. ECCO LA RISPOSTA DEGLI
ITALIANI ALLA DECADENZA.
PER FORZA ITALIA “IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE E’ FINITO”
FORZA
ITALIA RAVENNA A ROMA CON SILVIO BERLUSCONI
La
nutrita delegazione di Forza Italia Ravenna presente in Via del
Plebiscito per protestare contro la decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore.
Presenti sul Pullman azzurri e azzurre di Ravenna, Faenza, Russi, Cervia, Lugo.
BERLUSCONI
IL GOVERNO DEI COMUNISTI.
GIOVEDI 12 DICEMBRE CONVENTION “FORZA SILVIO FORZA ITALIA A FAENZA DI AZZURRI DE L’94 CON SILVIO BERLUSCONI
Intervengono: Rodolfo Ridolfi Coordinatore di
Azzurri ’94 Gianguido Bazzoni Presidente Gruppo Regionale Forza Italia-Pdl; Stefania Fuscagni Portavoce
dell’opposizione Regione Toscana; Massimo
Palmizio Deputato di Forza Italia; Conclude: Lia Sartori Europarlamentare di Forza Italia
Menù della cena:. Lombetto stagionato
tiepido con funghi e salsa parmigiana; Lasagna Rustica + Strozzapreti al sangiovese, Maialino
Arrosto + Faraona ai Pistacchi ; Contorni – verdure alla griglia + patate al
forno; Dessert – Semifreddo al mascarpone ; Vino – Acqua – Caffe’; Costo 20 €
Prenotazioni:
346/6829146- 347/4309838- per i media 335396752
RIMINI PRIMO CLUB FORZA SILVIO
Nasce a Rimini il primo Club Forza Silvio. Si
tratta di uno dei primi Club in Romagna che risponde alle nuove indicazioni di
Silvio Berlusconi al recente Consiglio Nazionale del 16 novembre scorso. A
presiedere il Club Gabriella Bianchi
Pezzuto , già impegnata politicamente con i Seniores pdl e responsabile di
Azzurri 94. La Bianchi sarà affiancata
da Sabrina Angeli, Marco Pupita, Marisa Marcaccini, Bianchi Oriana, Boldrini
Lino e tanti altri esponenti dei Seniores e del movimento femminile.Il Club sarà
il punto di riferimento nella rete territoriale per gli aderenti al partito per
i simpatizzanti e per i cittadini senza preclusioni e nella più assoluta
libertà.. Saremo in mezzo alla gente con le nostre idee ed i nostri valori
nella consapevolezza delle potenzialità di solidarietà che potremo esprimere
nel settore del volontariato come chiede Silvio Berlusconi. Saremo attivi con
iniziative che affronteranno le esigenze della gente come l’occupazione,
la sicurezza, la sanità il turismo. FORZA
ITALIA GABRIELLA BIANCHI PEZZUTO
mercoledì 27 novembre 2013
PER FORZA ITALIA “IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE E’ FINITO”
SENZA BERLUSCONI IL GOVERNO DEI COMUNISTI.
"Il governo delle larghe intese
è finito. Oggi è cambiata la natura del governo". Ad annunciarlo è stato il
presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, spiegando che la
rottura è stata comunicata in anticipo al Capo dello stato, Giorgio Napolitano.
"Abbiamo comunicato la nostra intenzione di non collaborare più
sulla legge di stabilità a Napolitano. Non è stato invece possibile comunicare
con il presidente del Consiglio Letta" poiché impegnato nel vertice italo
russo ''per il bene del paese''. "Lo dico con molto rammarico. Oggi
sulla politica economica si è consumato un totale fallimento. Ci dispiace, ma
questo rapporto non può continuare. E questa nostra decisione di non
collaborare sulla legge di stabilità non può non avere effetti" sulla
tenuta delle larghe intese. "Oggi ritiriamo la nostra delegazione dalla
maggioranza", ha aggiunto Brunetta in una conferenza stampa a Palazzo
Madama con il presidente dei senatori azzurri Paolo Romani. Nel maxiemendamento alla
legge di stabilità, infatti, non ci sarà alcuna misura sulle spiagge. Secondo quanto si apprende
da fonti parlamentari, nel testo del governo non sarebbe prevista né la
sanatoria sulle pendenze, né la norma sulla sdemanializzazione delle aree
marine. D'altra parte era stato lo stesso leader di Forza Italia, Silvio
Berlusconi, in conclusione della riunione congiunta dei gruppi parlamentari di
oggi, ad aver annunciato il passaggio all'opposizione nel caso in cui il
governo non avesse tenuto conto delle richieste del partito del Cav.
martedì 26 novembre 2013
LA BOTTEGA OSCURA DEL QUIRINALE. PERCHE’ NON SI PUO’ ACCETTARE LA PERSECUZIONE DI UN LEADER INNOCENTE
Mercoledì.
Lo sappiamo bene. È una data che abbiamo stampata
nella mente. Momento di suprema ingiustizia ma anche di sdegno e di affetto, di
protesta e di riscossa. Ma prima di mercoledì c’è stata la domenica.È stata la domenica del nostro sconcerto ma anche
della chiarezza. Si è alzato il velo sulle menzogne che sono state la
trama opaca del gioco politico di questi anni. Una trama, da ieri è evidente,
che ha avuto un protagonista verso cui abbiamo sempre portato rispetto, ed in
cambio ha risposto negando il ruolo di alta figura super-partes. Abbiamo usato
la parola “trama”. In senso neutro, come si dice di un tessuto. La sequenza
di date del “grande imbroglio” parla da sé. È una storia che abbiamo già
raccontata. Ora siamo in grado di dire che è stata una trama nel senso
negativo: ieri si è reso palese il regista del film. Il presidente
Napolitano ha dimostrato ieri di essere un uomo di parte. E non semplicemente
di una parte ideologica, come indicava peraltro la sua storia indimenticabile
(dal sostegno ai carri armati ungheresi nel 1956 al tardivo ripensamento senza
sanzione ma anzi con promozione, fino ai vertici dello Stato); non di una parte
ideologica, dicevamo, bensì di una fazione di potere politicamente e
giudiziariamente attiva, con un disegno sul Paese, che era ed è quello di
tenere lontano dalle leve di governo qualunque cosa odorasse di alternativa
autentica alla sinistra e al dominio tedesco dell’Europa. Cioè Berlusconi e
i suoi. Non ci stupisce la vocazione di Giorgio Napolitano. Il comunismo
italiano ha sempre avuto la sua capitale nella “Terza Roma”, come gli ortodossi
chiamano Mosca. Ora non è più l’Urss, ma un sistema di poteri forti che
passano da Bruxelles a Berlino fino a certi snodi del potere italiano con Banca
d’Italia e grandi banche insieme al loro quotidiano di riferimento, che
sappiamo tutti qual è.
lunedì 25 novembre 2013
PRONTI ALL’OPPOSIZIONE. SIAMO IN PIAZZA MERCOLEDI! NOI LIBERALI NON CI FAREMO UMILIARE. FACCIAMOCI SENTIRE, NELLE PIAZZE E OVUNQUE, PERCHE’ IL BENE DEL PAESE O COINCIDE CON IL BENE NOSTRO OPPURE NON E’
Alessandro Sallusti - Queste ore potrebbero essere le ultime da senatore di Silvio Berlusconi. E per quanto Alfano e la sinistra urlino il contrario, credetemi, non è un fatto personale dell’ex premier. Ieri Berlusconi, parlando ai giovani di Forza Italia, ha detto chiaramente che lui di arrendersi non ha intenzione. Perché via lui la sinistra, come in parte sta già avvenendo, avrebbe la strada spianata. A stare immobili, ad assecondare i piani del gruppo di Alfano, ci aspettano solo più Stato, più tasse, più polizia fiscale, più Europa. E allora tanto vale fare chiarezza e non rendersi complici almeno di questo. Come? Che Forza Italia nelle prossime ore (la manovra finanziaria è in votazione in questi giorni) possa passare all'opposizione è un'ipotesi più che probabile. E per nulla drammatica. Il governo Letta-Alfano vuole andare avanti con una maggioranza risicata? Si accomodi. Napolitano vuole aprire una crisi per allargare la maggioranza a transfughi grillini? Faccia. In ogni caso parleremmo di governi non più legittimati, neppure vagamente rappresentativi della volontà espressa dagli elettori nelle urne. Pezzi di partiti incompatibili che si mettono insieme per soddisfare, oltre che ambizioni personali, il piano di un Napolitano ormai non più lucido, fuori controllo e in preda a un delirio di onnipotenza. Berlusconi ieri ha detto: non mi farò umiliare. Facciamo nostro questo invito: noi liberali non ci faremo umiliare. Facciamoci sentire, nelle piazze e ovunque, perché il bene del Paese o coincide con il bene nostro, delle nostre famiglie e delle nostre imprese, oppure non è. E non lo sarà mai.
BONDI PUNTIAMO A VINCERE DA SOLI. CONCORDO PIENAMENTE
Sandro
Bondi si discosta dalle idee di Berlusconi,
che non sembra sfavorevole a una futura alleanza con il Nuovo Centrodestra, la Lega Nord e Fratelli d’Italia per formare una
solida coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni. “La mia opinione è che Forza Italia decida di non allearsi in futuro né con il
Nuovo Centrodestra né con la Lega e neppure con altre sigle minoritarie, per
puntare decisamente a ottenere un consenso maggioritario senza acconciarsi a
compromessi e patti che priverebbero un movimento nazionale come Forza Italia
della coesione e della forza indispensabili per cambiare profondamente
l’Italia”. L’ex ministro della Cultura respinge al mittente le
affermazioni di Alfano
che apriva ad un’ipotesi di alleanza: “Non
ci siamo staccati dal centrodestra, ma non aderiamo a Forza Italia, che non è
più quella che abbiamo conosciuto nel ’94″.
Bondi non
demorde e si dimostra, per l’ennesima volta, più realista del re: “La
mia speranza è che Forza Italia, con il presidente Silvio Berlusconi e una
nuova generazione di persone serie e competenti, possa confrontarsi con la
sinistra sulla base di un programma convincente e credibile, senza dover
ricomporre ciò che è deflagrato sia in termini umani che politici”.
Concordo pienamente con il pensiero dell’on.le Bondi Vincenzo Galassini
sabato 23 novembre 2013
CONVENTION “FORZA SILVIO FORZA ITALIA” FAENZA GIOVEDI 12 DICEMBRE ORE 20 HOTEL CAVALLINO
Intervengono:
Rodolfo Ridolfi Coordinatore di Azzurri ’94 Gianguido Bazzoni Presidente Gruppo Regionale Forza Italia-Pdl Stefania Fuscagni Portavoce
dell’opposizione Regione Toscana
Massimo
Palmizio
Deputato di Forza Italia Conclude: Lia
Sartori Europarlamentare di Forza Italia
Sono stati inoltre invitati:Remigio Ceroni senatore
(Marche), Paolo Bettini (Pesaro) on. Antonino Foti (Calabria) Lucia Tanti
capogruppo F.I. consiglio provinciale Arezzo, Giampaolo Bettamio ex senatore
Bologna, Luca Finotti Capogruppo Provincia di Bologna, Alberto Vecchi
consigliere regionale, Liborio Cataliotti Capogruppo Comune di Reggio Emilia,
Max Camurani consigliere provinciale Forza Italia, Fabio Filippi consigliere
regionale Fausto Fontanesi Consigliere comunale di Gualtieri (Reggio Emilia)
Adolfo Morandi Capogruppo Comune di Modena, Cinzia Camorali consigliere
regionale Paolo Buzzi Capogruppo Comune di Parma, Francesca Gambarini
Presidente Consiglio comunale Fidenza (Parma), Antonio Agogliati ex senatore
Werner Argelati, Frassinelli Michele V.Sindaco Bobbio(Piacenza) , Luciano
Tancini capogruppo F.I. Consiglio Provinciale Ferrara, Marco Mattarelli
Consigliere Comunale di Cento (Ferrara) Luca Bartolini consigliere regionale,
Gian Giacomo Pezzano (Forlì) Wanda Burnacci consigliere comunale F.I. (Forlì)
Gianni Ottaviani, Bruno Boni consigliere comunale Tredozio, Cesarino Soldati,
Daniele La Bruna, Gabriella Bianchi Pezzuto, Marco Pupita, Sabrina Angeli,
Alessandro Letta, Luigi Lega Baldini (Rimini) Angela Labanca V. Presidente
dell’Associazione “Marco Biagi”, Alberto Ancarani consiglio Comunale Ravenna,
Raffaella Ridolfi capogruppo F.I. consiglio comunale Faenza, Luciano Spada,
Riccardo Minardi,Bruno Fantinelli (Faenza) Paolo Savelli, Vincenzo Galassini
Capogruppo in Consiglio provinciale (Ravenna), Cesare Bedeschi, Primo Costa,
Donatella Donati, Angela Scardovi (Lugo), Francesco Zannoni (Bagnacavallo),
Antonella Brini, Tiziana Caletti (Massa Lombarda) Marco Bertozzi, Gheo
Francesconi, Loris Vioni (Russi), Vincenzo Valenti (Riolo Terme), Stefano
Gaudenzi (Alfonsine), Stefano Foschini (Cotignola), Michele Montanari (Casola
Val Senio), Mauro Ridolfi Marrasdi
(Firenze), Camillo Melandri, Enzo Minardi, Saele Giberti (Castelbolognese) e tutti i fondatori di Azzurri ’94 con Silvio
Berlusconi.
Prenotazioni: 346/6829146- 347/4309838- per i
media 335396752
REGIONI SENZA PIÙ RAGIONE D’ESISTERE: DOPO POLVERINI E FORMIGONI, SALTA ANCHE COTA? LA PROCURA DI TORINO INCASTRA IL GOVERNATORE DEL PIEMONTE CHE HA MENTITO SUI RIMBORSI
Dal ristorante al fast food alle tre del mattino, ai giochi per bambini,
a fiori, fino a penne e cravatte: Cota non si faceva mancare nulla - Dopo
essere stato smascherato, grazie ai tabulati, ora il governatore (che ha
pensato di dimettersi ma non l’ha fatto) rischia il processo insieme a tutta la
sua maggioranza…. Rimborsi in quasi tutte le Regioni dall’Emilia-Romagna alla
Liguria…riflettiamo sulle istituzioni e in particolari sulle Regioni. La sinistra dopo tanti anni
riconosce l’errore fatto con la modifica
del titolo V della Costituzione, un buon segno con molto ritardo come le capita
sempre, potrebbero ora rivedere il ruolo delle Regione. Le Regioni hanno un bilancio al 90% per la Sanità, e
inoltre bloccano lo sviluppo economico
“
venerdì 22 novembre 2013
MONARCHIA OBTORTO COLLE - GIORNO PER GIORNO, COME RE GIORGIO HA COMMISSARIATO PARTITI, PARLAMENTO E GOVERNO E IMPOSTO IL “SUO” PRESIDENZIALISMO
Napolitano ha
imposto il Governo Letta con il pacchetto di riforme fatte scrivere dai suoi
“saggi” - Ha blindato gli F35, benedetto l’aumento delle quote Fiat in Rcs, ha
difeso Alfano sull’affaire Shalabayeva e la Cancellieri sui Ligrestos, ha
“suggerito” la grazia al Banana e “consigliato” l’amnistia-indulto alle Camere…
FINALMENTE LA PROCURA DI TORINO SI MUOVE PER LA FUGA DI NOTIZIE. BRUNETTA LO AVEVA CHIESTO
Siamo
garantisti e nel merito gli interventi del ministro ci paiono riguardare il
dovere di umanità ed esprimere la volontà di far rispettare nelle carceri – che
sono di competenza del suo dicastero – l’articolo 27 della Costituzione che non
tollera pena disumane. Il resto è frutto della macchina del fango messa in
,moto da Repubblica e da Il Fatto quotidiano, dotati di intercettazioni e
tabulati che non si capisce come siano finiti dalle procure a loro. Lo
ripeto, oggi questo da parte del partito democratico, del suo partito signor
presidente Letta è un falso voto di fiducia.” Renato Brunetta lo ha
denunciato ieri in Aula nel suo discorso sul voto di fiducia al ministro
Cancellieri: la fuga di notizie dalla Procura di Torino è vergognosa ed è un
reato. A differenza della Cancellieri che non lo ha commesso... E bisognerà
capire se è reato e di quale entità il lavoro sporco del braccio mediatico che
ha permesso che le intercettazioni potessero essere pubblicate, gonfiando così
il caso Ligresti e trasformandolo in un fattore grave di instabilità.
Ricettazione? Di certo una chiara violazione del segreto d’ufficio, alla quale
di solito siamo abituati solo per i processi che riguardano Silvio Berlusconi.
Ieri, strano ma vero, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo contro
ignoti sul caso Fonsai, in particolare sulla diffusione della notizia
pubblicata da Repubblica, dell’esistenza di tabulati sulle telefonate tra il
Guardasigilli e Antonio Ligresti. Speriamo non resti una denuncia fine a se
stessa ma possa portare a un’indagine seria per capire quale mano abbia fatto
uscire le carte. Soprattutto per evitare che in futuro possa accadere di nuovo.
Le conseguenze di questo passaggio di “documenti” tra Procure e giornali ha
ripercussioni
PROCESSO RUBY: MOTIVAZIONI SURREALI NON
SI PUO’ ANDARE AVANTI COSI’
“Motivazioni surrealli,
quelle pubblicate oggi sul cosidetto processo Ruby. Surreali, inconcepibili,
solo fango, solo volgarità. Urge la riforma della giustizia, urge la
responsabilità civile nei confronti dei magistrati. Non si può più andare
avanti così
giovedì 21 novembre 2013
FORZA ITALIA BERLUSCONI: “ I FALCHI SONO VECCHI CI VUOLE GENTE NUOVA”
La rivoluzione della nuova
"Forza Italia" non è ancora finita. Silvio Berlusconi
è ancora al primo step. La scissione degli alfaniani è il primo passo verso un
progetto più ambizioso che prevede un ribaltamento del partito e che azzera la
"vecchia classe dirigente che ormai fa della politica una
professione". Così il Cav parla in un video inedito pubblicato da Italia
Chiama Italia. Il Cav vuole nuovi assetti e nuove facce al comando. Il progetto
di svecchiamento prevede una sostituzione in corsa dell’attuale spina dorsale
del partito e uno scissione del movimento in due parti. Da un lato ci sarà
"la struttura del partito", che per il Cavaliere "risente
moltissimo dell’età". Una "patologia", sottolinea
Berlusconi, che non appartiene certo solo al suo movimento, ma fa quasi parte
di una fisiologia dei partiti politici. "Cambio
tutto" - "A poco a poco, rimarca l’ex-premier,
"l’entusiasmo iniziale si trasforma in assuefazione al mestiere, alla
professione della politica, al piccolo potere". Sull'altro fronte c'è
invece l'idea di dare le chiavi del movimento a nuove leve giovani ma anche di esperienza. Berlusconi, parlando a
villa Gernetto, qualche giorno fa davanti ai giovani fedelissimi di Marcello
Dell'Utri ha ribadito il suo progetto per cambiare Forza Italia:
"C’è bisogno di una linfa nuova che venga a schierarsi di fianco ai
superstiti", spiega il Cavaliere; una definizione non esattamente
lusinghiera riservata alla attuale classe dirigente di Forza Italia. Docenti
universitari - Nel formulare i propri auspici di fronte a quella che
potrebbe diventare la nuova élite del partito da lui guidato, il Cavaliere
pensa al 1994, quando "avevamo – ricorda Berlusconi – Urbani, Baget Bozzo,
Colletti, Melograni". Poi cita anche Giulio Tremonti, al
quale, tuttavia, riserva una bordata: "Non sapevamo che era pazzo",
dice, ma all’epoca lo rimembra come "dotto ed esperto, parlava molto
bene". "Tutte queste persone – prosegue l’ex-premier – non ci sono
più. Dobbiamo andare a tampinare qualche persona in ambito universitario per
poter ricostituire un trust di cervelli che possano presiedere al
programma". Infine Silvio parla delle colombe che sono volate via:
"Sempre la minoranza, così si fa in democrazia, ha accettato il voto e la
decisione della maggioranza, non questa volta, avete visto che è successo, se
ne sono andati". Tratto da Libero
TAFAZZI, ACCIDENTI ALL’EUROPA: PER ALLEVARE POLLI OCCORRE LA “PATENTE” EUROPEA, ALTRIMENTI SI RISCHIANO MULTE DA 1.500 A 4.500 EURO
La Coldiretti Emilia Romagna ha organizzato in collaborazione con Assoavi,
l'associazione nazionale Allevatori e Produttori Avicunicoli, un apposito corso
per ottenere il certificato di formazione necessario per allevare polli da
carne, come previsto dal Decreto Legge 181 del 12 aprile 2013. Il corso che si svolgerà venerdì 22 novembre,
presso la sede dell'Istituto Zooprofilattico di Forlì, ed è rivolto agli
allevatori di polli da carne. Veterinari pubblici e privati, con il coordinamento
del Servizio Veterinario regionale, forniranno tutte le informazioni necessarie
per rispondere alle richieste comunitarie di adeguamento in materia di
benessere animale. L'attestato che verrà rilasciato ai partecipanti consentirà
di mettersi in regola con le normative europee evitando di dover pagare le
multe (dal 1.500 a 4.500 euro) previste per gli inadempienti. L'allevamento di
polli è uno dei settori di punta
dell'agroalimentare dell'Emilia Romagna che con 980 aziende che allevano oltre
28 milioni di capi, per una produzione di 321 milioni di euro di carne e 325
milioni di euro di uova, è uno dei maggiori centri di produzione nazionale ed
europea. Non ci siamo più con norme e vincoli che bloccano lo sviluppo di tutti
i settori.
RITORNO A FORZA ITALIA
Sono d’accordo con Brunetta, è un bene tornare
alle origini, a Forza Italia. Soprattutto è stata fatta chiarezza. Adesso
dobbiamo tutti lavorare per affermare - e realizzare – i principi nei quali
crediamo e che aspettiamo da vent’anni. Ora che le ultime zavorre hanno
abbandonato la nave sarà forse possibile costruire qualcosa di liberale e
moderno: schiena dritta nei confronti di Bruxelles, meno vincoli sui cetrioli,
più libertà e autonomia monetaria. Non possiamo morire di euro essendo ancora
la seconda potenza industriale del continente.
mercoledì 20 novembre 2013
LA NOTA DEL COLLE SUL CASO CANCELLIERI E’ SUPPLENZA POLITICA
"La nota del
Quirinale di ieri sera alla vigilia di un dibattito parlamentare e in perfetta
sintonia con le dichiarazioni della magistratura sul caso del ministro
Cancellieri é l’espressione più inusuale di un sistema che si regge da tempo su
un ruolo di garanzia e di supplenza politica del presidente della Repubblica”.
SPESE REGIONE, BAZZONI: “ SE I REVISORI CI AVESSERO FERMATO…..”
Il nuovo capogruppo: «Fatto ciò
che ritenevamo giusto, c'era chi doveva controllare e ha dato l'ok»
BOLOGNA
- «Noi abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto fare». Il capogruppo del
Pdl-Forza Italia alla Regione Emilia-Romagna, Gian Guido Bazzoni, rompe il
silenzio sull'inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dei gruppi in
viale Aldo Moro. E a proposito delle varie «spese pazze» che stanno emergendo
dall'inchiesta, assicura che i consiglieri berlusconiani hanno fatto ciò che
era considerato giusto. «Giusto nel senso che avevamo revisori dei conti che
controllavano, avevamo un ufficio di presidenza che controllava. Se ci avessero
detto che certe cose non si possono fare non sarebbero state fatte». A parte
questo, Bazzoni (capogruppo solo da pochi mesi, in sostituzione di Luigi
Villani) ribadisce che i berlusconiani risponderanno ai magistrati quando
verranno convocati. «Noi aspettiamo, se ci chiameranno, le domande che ci
vorranno fare». Quindi massimo «riserbo» sui casi specifici, perchè «ci sono persone
che stanno lavorando e non vogliamo dire parole in più. Se siamo preoccupati?
No».
martedì 19 novembre 2013
RITRATTO DI BERLUSCONI. E’ LUI AD AVERE IN MANO TUTTO. SACRIFICIO E GENEROSITA’
Silvio
Berlusconi è il nostro unico leader nella nuova Forza Italia, è il nostro unico
leader dal '94, da quando ha deciso di scendere in campo per salvare
l'Italia dai comunisti riuscendo a creare dal nulla, ma con una lucida capacità
di visione, un movimento politico che è il protagonista della scena politica
del nostro Paese da quasi vent'anni. Un movimento politico che ha
raggruppato anime e sensibilitá diverse: cattolici, laici, riformisti e
moderati. Tutti insieme, come in una grande famiglia, si sono sempre
confrontati e hanno dialogato trovando la sintesi nell'autorità e
nell'autorevolezza del 'Pater familias', il Presidente Berlusconi. Ora,
se nel Consiglio Nazionale di sabato, nel giorno voluto per celebrare e festeggiare
il ritorno a Forza Italia, Berlusconi con la grandissima generosità che tutti
gli riconoscono ha detto di essere addolorato per la scissione politica,
senza pronunciare alcuna parola negativa nei confronti di chi se ne è andato
dal partito, non significa affatto che sia stato tiepido. Anzi. Con grande
spirito di sacrificio ha chiesto a tutti di non fare dichiarazioni contro
Alfano e chi lo ha seguito, ma ha sottolineato con forza come fosse impossibile
"sedere allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri con chi vuole
uccidere politicamente il leader di un partito". Forza Italia sarà la
casa di tutti i moderati e liberali sotto la guida unica di Silvio
Berlusconi, il deus ex machina di tutto, l'unico leader che è riuscito e
riuscirà ancora una volta a cambiare l'Italia. Da
dove viene l'instabilità? Noi siamo chiari
e netti. Il Pd si contorce tra il "nì" del forse sì forse no, e il
"né-né" di chi rimanda a un altro momento le scelte forti
sull'economia. Il fatto è che questo è un governo di minoranze (minoranze
del Pd, minoranze di Scelta Civica, minoranze del centro-destra). E ha davanti
a sé un tempo molto minorato, che in italiano si dice minimo, quasi nullo.
Berlusconi, “su mia decadenza nuovo Cn era cosa logica”. Silvio Berlusconi legge la postilla che aveva proposto di aggiungere al
documento dell’ufficio di presidenza per convincere Alfano e i suoi ad aderire:
“‘Per quanto riguarda la possibile decadenza del presidente Berlusconi dal
Senato, mentre si chiede un rinvio del voto anche in esito alle procedure in
corso, ogni decisione viene rimessa a un nuovo Consiglio nazionale previa
convocazione dell’ufficio di presidenza. Mi pare fosse cosa “assolutamente
logica”.
Berlusconi, “no alleati con chi mi vuole uccidere”. “E’ molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso
tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito”.
Berlusconi, “non abbiamo numeri per far cadere governo”. “Dopo la decisione di 23 nostri senatori il 2 ottobre non eravamo e non
siamo piu’ in grado di far cadere il governo. Anche perché sono venuti fuori 20
nomi di componenti del M5S che hanno garantito il sostegno al governo. Noi al
massimo ci saremmo messi fuori”.
Berlusconi, “ho appreso notizia strappo con dolore”. “Potete immaginare, visto che la missione dal 94 ad oggi era quella di
unire, il dolore con cui ho appreso la comunicazione e questa notte non ho
dormito”.
NE’ AFFIDO NE’ ADOZIONE ALLE COPPIE GAY
Un tribunale di Bologna ha affidato ad una coppia
gay una bambina di tre anni: trattandosi di affidamento e non di adozione i
magistrati hanno pensato bene di dare un’interpretazione “estensiva” alla
normativa che disciplina gli affidamenti. Di fatto si è usato una bambina per
creare un precedente, per aprire la strada alle adozioni gay, un grimaldello
per indurre il Parlamento all’approvazione di una legge che oggi non esiste. Si
è così avviato, per via giudiziaria un sovvertimento culturale che cambia la
società italiana. Per questa ragione la decisione del Tribunale di Bologna è
stata assunta dall’associazione
Arcigay come un vessillo da sventolare in faccia al
Parlamento. Così da oggi una bimba avrà due papà e, come riferimento, una
‘famiglia’ che non esiste in natura. Che importa se la bambina pagherà un
prezzo psicologico e morale altissimo per questa scelta? Che importa se si
costringerà una bambina a convivere per mesi, forse per anni, con due perfetti
estranei, che non potrà chiamare papà e mamma? L’importante è far vincere alla
lobby dei gay la guerra ed imporre ad ogni costo il loro diritto all’adozione.
Personalmente sono contrario all’adozione e all’affidamento di bambini a coppie
gay, così come la maggior parte degli italiani. Penso che un bambino abbia
diritto ad avere una mamma e un papà, un modello femminile ed uno maschile e
che non si possa sovvertire la nostra natura in questo modo. Già il
‘matrimonio’ gay è una cosa assurda, l’adozione o l’affidamento di bambini a
coppie gay è fuori da ogni logica di buon senso, soprattutto perché non tutela
i bambini che invece sono i primi a dover essere tutelati. Penso che questo
modo di procedere per via giudiziaria, com’è già successo in altri settori
delicati, come quello dell’eutanasia, sia una violenza ed una pazzia, una
forzatura ai limiti del lecito: ciò in quanto i tribunali dovrebbero applicare
le leggi, non crearle, modificarle a proprio piacimento. Fabio Filippi
“SE LA CONSULTA BOCCIA IL PORCELLUM DICHIARA CHE NAPOLITANO E’ ILLEGITTIMO”
scritto da il senatore. “Napolitano è stato
eletto per due volte da due Parlamenti eletti con il Porcellum. Quindi, “se si
dichiarasse incostituzionale ex tunc la legge attuale risulterebbero
illegittimi tre Parlamenti eletti dal 2006 a oggi, tutte le leggi che da allora
sono state varate, gli atti dei governi che si sono succeduti, il Presidente
della Repubblica, scelto due volte da un Parlamento illegittimo, e dulcis in
fundo la stessa Corte costituzionale, perché una parte dei suoi membri è di
origine parlamentare. Insomma, se la Consulta dichiarasse l’incostituzionalità
del Porcellum, sarebbe incostituzionale anche il proprio pronunciamento”. Così
Roberto Calderoli in un’intervista alla Stampa.
domenica 17 novembre 2013
IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!. GIOIA E FELICITA’ DEI DELEGATI RAVENNATI CHE HANNO ADERITO A NOME DEI MIGLIAIA DI SIMPATIZZANTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
Battafarano, Ridolfi, Ancarani, Bazzoni e Galassini
al consiglio nazionale per il ritorno di FORZA ITALIA
Con 623 voti a favore zero astenuti e contrari il Consiglio nazionale del Pdl al 75%, come da dichiarazione dell' On Renato Brunetta, al quale era affidata la Presidenza del seggio, decreta la definitiva rinascita di Forza Italia. Compatta per il ritorno a Forza Italia la delegazione Ravennate
Sono cinque i rappresentanti della provincia di Ravenna che hanno potuto contribuire con il loro voto alla sospensione del Popolo della Libertà come partito e al ritorno ai valori e allo spirito di Forza Italia alla presenza del Presidente Berlusconi.
Al pala congressi di Roma Eur e' infatti andato in scena l'ultimo consiglio nazionale del Pdl che ha così sancito la reviviscenza dello Statuto di Forza Italia e la restituzione della leadership piena a Silvio Berlusconi. La provincia di Ravenna era rappresentata dal coordinatore provinciale Alberto Ancarani, dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, dal coordinatore comunale di Ravenna Franco Battafarano, dal capogruppo provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini edal coordinatore di azzurri 94 Rodolfo Ridolfi. La mozione per il ritorno a Forza Italia e' stata approvata all'unanimità. L'organizzazione del partito, come ha detto Berlusconi, sarà delegata sul territorio ai parlamentari, consiglieri regionali ed eletti e vedrà il ritorno dei club che non saranno più i club di Forza Italia ma i Club Forza Silvio
sabato 16 novembre 2013
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI
Cari Amici,
domani
per il nostro movimento politico è un giorno importante.
E’ il
giorno in cui insieme sanciremo il ritorno a Forza Italia. E’ l’arrivo di un
cammino che abbiamo deciso insieme nei mesi passati. Dietro di me, nella foto
di famiglia, quel 19 settembre, meno di due mesi fa, mentre inauguravamo la
nuova sede del partito, c’erano tutti i dirigenti del nostro grande movimento.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Dovremo
lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che
ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L’efficienza coniugata con
l’equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma
l’orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore.
Nel mio
ultimo video-messaggio ho invitato tutti gli italiani che condividono i nostri
valori a scendere in campo con noi, convinto che questa sia davvero l’ultima
chiamata, l’ultima chance prima che la nostra Italia precipiti nel baratro
della crisi e della ingiustizia.
Ora vi
chiedo: dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste
ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe
raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi,
quando fossimo noi i primi a dividerci.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.
Domani
dal palco del Consiglio Nazionale ripeterò quello che ho già detto più e più
volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che
hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere,
di quelli che vi hanno aderito o decideranno, spero, di aderirvi nel prossimo
futuro. E’ la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. E’ la
casa di chi antepone l’amore all’odio, di chi non coltiva l’invidia e la
maldicenza, di tutti coloro che all’egoismo e ai piccoli, talvolta meschini,
interessi personali antepongono sempre il bene comune.
Su questi
valori, venti anni fa, ho fondato Forza Italia. Non cambierò io, non cambierà
Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di
diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se
rischiasse una deriva estremista, sarei io che l’ho fondata a non riconoscermi
più in questo progetto. Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni
per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per
unire i moderati.
Domani
sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia.
Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno
comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri.
Domani
sarà il momento del confronto, davanti ai nostri elettori, perché a loro,
ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il
nostro impegno. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri
parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di
donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno
concesso la loro fiducia.
E dopo
aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver
parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della
responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e
solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia.
E’ questa
la missione principale per poter costruire il nostro Paese come un Paese dove
nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove
lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece
come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato
attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei
beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un
Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli
avversari politici.
Questa è
la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano
scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni
sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una
sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia.
Sono
felice ed entusiasta di partecipare al Consiglio Nazionale personalmente ma in particolare in nome dei tantissimi amici di Forza
Italia dei 18 Comuni della Provincia di
Ravenna.
Ora più che mai, tutti insiemi, siamo
impegnati per difendere la nostra libertà e batterci per. Silvio e Forza
Italia. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
GUARDA UN PO’ DA CHI VENIVA LA CRITICA……..
BERSELLI:
DOMANI FESTA DEL PARTITO? GLI FANNO LA FESTA "LO UCCIDONO E RINASCE FORZA
ITALIA... IO NON CI VADO, M SPERO" (DIRE)
Bologna, 15 nov. - "Sarei andato volentieri a Roma domani se ci fosse stato
un accordo tra Alfano e Berlusconi, invece... Ma come si fa a dire che domani
e' la festa del Pdl? Domani fanno la festa al Pdl". Filippo Berselli,
coordinatore regionale del Pdl in Emilia-Romagna,
dunque diserterà il Consiglio nazionale del partito domani a Roma che può
sancire la rinascita di Forza Italia. "Domani uccidono il Pdl, e rinasce
Forza Italia... Consigliamo a Filippo Berselli di andare a Roma domenica 17
alle 10,30 al Teatro Sistina per RIFARE L'ITALIA. Rifarla sovrana, libera e
solidale con Il suo Movimento Fratelli d'Italia lì si che Berselli fondatore
del Gruppo fratelli d'Italia è a casa sua ed ha titolo..
venerdì 15 novembre 2013
NAPOLITANO ACCUSA LA POLITICA: “NEL PAESE C’E’ UN CLIMA AVVELENATO” BONDI: “IL COLLE NON HA FATTO NULLA STEMPERARE LE ESASPERAZIONI” BRUNETTA: “OPERI PER LA CONCORDIA”
"Sono
d’accordo con Napolitano quando sostiene che in Italia prevale un clima
politico avvelenato, ma sono dell’opinione che non abbia fatto nulla per
stemperare le esasperazioni e per pacificare davvero la vita politica italiana".
È questa l'opinione del coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. Che poi ha aggiunto:
"Era l’unico che poteva farlo, sia per la sua coscienza storica dei
problemi dell’Italia sia per le prerogative di cui dispone". "Il
Presidente Napolitano ha descritto al Papa il clima destabilizzante e
avvelenato che domina l’Italia. Lo ha
fatto parlando quasi da spettatore rassegnato. Io credo che invece il Capo
dello Stato ha la responsabilità istituzionale, le risorse e l’energia per fare
molto, in prima persona, per dare stabilità e contrastare i veleni nella vita
pubblica", ha rincarato la dose Renato
Brunetta. ha aggiunto che il capo dello
Stato "non è, e lo ha sempre dimostrato, una comparsa impotente e
marginale della nostra scena, ma un protagonista. Il mio appello è che non si
consegni al pessimismo, non sottovaluti il peso delle sue scelte nella bilancia
della storia, e faccia proprio, lo dico con l’ammirazione di un non credente,
l’invito di Papa Francesco a operare per la creatività e la concordia
necessarie al suo, cioè dell’Italia, armonioso sviluppo".
ERRANI, CONSIGLIERE O PRESIDENTE: LA PROCURA INDAGA SULLO STRANO CASO DELLE AUTO BLU
di David Marceddu La procura di Bologna
torna ad accendere un faro su Vasco Errani, il presidente di
Regione in carica più longevo della storia d’Italia. Lo fa per capire se le sue
spese per le auto blu erano regolari o se a suo nome
viaggiasse anche qualcun altro. Le due pm che lavorano sul caso dei rimborsi in
Emilia Romagna, Morena Plazzi e Antonella Scandellari, si sono infatti
imbattute in una serie di rimborsi per auto a noleggio intestati al “consigliere regionale Errani”: 20mila
euro in totale da giugno 2010 ad agosto 2011. Così la palla è stata passata
immediatamente alla Guardia di finanza che spulcerà le carte
per capire come mai il governatore cambiasse ‘ragione sociale’ nei suoi viaggi
e perché abbia utilizzato, fino a un importo così alto, il servizio di noleggio
con conducente destinato specificamente ai suoi colleghi dell’Assemblea
legislativa. Il tutto nonostante il numero uno di viale Aldo Moro, per la cifra
di oltre 100mila euro l’anno, abbia a disposizione per la sua
persona, 24 ore al giorno, un’auto e due
autisti che lo portano su e giù per i suoi impegni anche da commissario per
la ricostruzione e da Presidente della conferenza delle regioni a Roma. Vasco
Errani, che per questi fatti non è indagato dalla Procura, in una nota pomeridiana
si è difeso: “Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente
tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere
ai miei compiti, spostarmi da una parte all’altra della regione è normale e
anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l’intensità e
l’impegno che sono noti a tutti”. Fin qui una normale difesa, ma poi il
presidente parla delle due figure istituzionali che lui
rappresenta: “Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività
politico-istituzionali del gruppo al quale appartengo e l’attività di
Presidente: proprio per questo
giovedì 14 novembre 2013
GIUSTIZIA: PERCHE’ SPERIAMO IN UN GIUDICE A BERLINO
Ne bis in idem” diceva così un precetto del diritto.
Anche sulla base di questo precetto pensiamo che si possa rimettere in
discussione la costituzionalità della legge Severino in quanto una
stessa condanna non può comportare due diverse pene accessorie, da un lato
l'interdizione dai pubblici uffici, dall'altro decadenza e
ineleggibilità. Due anni di interdizione a Berlusconi per il processo
dei diritti Mediaset (una colossale ingiustizia). Intanto per lo stesso
(inesistente) reato, il Senato di anni di interdizione gliene vuole appioppare
sei. Anche per questo confidiamo che possa vincere il diritto, se non in
Italia, in Europa, alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo
perché, se davvero la legge vale per tutti, deve valere anche per il presidente
Berlusconi. Far decadere Silvio Berlusconi dalla carica di senatore,
sarebbe un assassinio politico che si attuerebbe per mezzo di una legge
incostituzionale: la Severino.
Speriamo ci
sia un giudice a Berlino.
DA RAVENNA I GIOVANI DIRIGENTI DI FORZA ITALIA "PENSIONANO BERSELLI": "INDEGNO DEL RUOLO" ANCARANI-SAVELLI: LUI NON HA DIRITTO AL CONSIGLIO NAZIONALE
Paolo Savelli – Alberto
Ancarani .
(ER) PDL. (DIRE) Bologna, 13 nov. - Se c'e'
qualcuno che non ha diritto di partecipare al Consiglio nazionale del Pdl
"e' proprio Filippo Berselli". Non le mandano certo a dire Alberto
Ancarani e Paolo Savelli, coordinatore e vicario del PDL a Ravenna, che in una
nota replicano con toni aspri alle affermazioni del numero uno regionale del
partito in Emilia-Romagna. "Se c'e' un soggetto che non avrebbe alcun
titolo a partecipare al Consiglio nazionale del Pdl e' proprio Berselli -
attaccano gli azzurri ravennati- chi si iscrisse al gruppo Fratelli d'Italia al Senato per poi uscirne non appena comprese che
non lo avrebbero messo in lista alle politiche, non puo' neppure lontanamente
permettersi di attribuire patenti di partecipazione al Consiglio nazionale".
Berselli in mattinata ha sollevato il problema di alcune "anomalie"
nella scelta da Roma dei delegati che sabato dovrebbero partecipare
all'assemblea del partito. Se c'e' uno scandalo vero e' piuttosto relativo al
fatto che Berselli possa ancora avvalersi del titolo di coordinatore regionale
dell'Emilia-Romagna- insistono Ancarani e Savelli - solo l'enorme magnanimita'
del presidente Berlusconi, proprio colui il quale oggi viene ricambiato da
Berselli con l'adesione di quest'ultimo alla mozione Alfano, gli permise di
mantenere il ruolo che indegnamente tuttora ricopre. Siamo costretti a rilevare
che non ha neppure la decenza di tacere". Tra l'altro, sostengono gli
esponenti Pdl-Forza Italia di Ravenna, "Berselli ha pure poca dimestichezza
con lo Statuto perche' la sua analisi dell'articolo 19 non solo non puo'
prestarsi ad interpretazioni differenti ma e' addirittura contraria alla
'lettera' del dettato statutario". Dunque, chiosano Ancarani e Savelli,
"ci auguriamo che il ritorno a Forza Italia sia finalmente l'occasione per
evitare che certi ruoli siano ricoperti da chi non lo merita
mercoledì 13 novembre 2013
ULTIMO AVVISO AL NAVIGANTE LETTA PER SALVARE LE LARGHE INTESE
Vogliamo salvare Letta
da se stesso, dal suo masochismo strano, che sembra averlo catturato
e si manifesta come una sindrome contagiosa anche in alcuni nostri amici,
troppo intelligenti per non sottrarvisi al più presto. Ieri il premier delle
larghe intese si è lasciato andare ad una frase lontanissima dalla realtà,
imperdonabile per un campione dell’empirismo e dell’understatement anglosassone
come lui ci tiene ad essere. In sostanza accusa Berlusconi di voler morire,
trascinando nella morte il resto del mondo: cupio dissolvi. Qualcosa che è
grave politicamente, ma moralmente è pure peggio. È la disperazione
dell’inferno. Ma che cosa dice, caro Enrico? Che ne sa lei della coscienza e
dalla forza vitale di Berlusconi? Vediamo. Berlusconi ha proposto una
scelta al partito da lui stesso fondato. Altro che volontà di morte. Si tratta
di tuffarsi conservando il sogno della giovinezza nella verità dell’origine. Di
essere meno partito e più movimento. Con la necessaria difesa e l’urgente
rilancio di ideali e programmi per il bene dell’Italia. Ma il bene
dell’Italia è anche impedire l’assassinio politico del leader dei moderati.
E porre questo imperativo etico e politico come condizione perché un governo
sia davvero moralmente e giuridicamente degno di durare.
Letta giudica tutto questo
una forma di “cupio dissolvi”. Amore della morte, del vuoto, attrazione del
niente. Cupio e pure dissolvi sarà lei, caro presidente Letta. Non capisce che
così facendo getta scioccamente tra i rifiuti della storia quelle larghe
intese che solo costituiscono la ragione del suo mandato?
IL PDL E’ IL PASSATO ORA SI TORNA A FORZA ITALIA ISPIRANDOSI ALLO SPIRITO DEL ‘94
“Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi” dopo aver
condiviso ed aderito al documento dell’Ufficio di Presidenza del Pdl del 25
ottobre scorso, sottolinea come dalle posizioni dei così detti “governativi”
emerga sempre più chiaro il tentativo di allontanarsi, come ha sottolineato il
Presidente Berlusconi, dall’elettorato che oggi, come già avvenne nel novembre
del 2012, non vuole nessun passo indietro di Berlusconi anzi confida nella sua
riconfermata leadership e nel ritorno a Forza Italia, ai suoi principi ai suoi
valori ed ai suoi programmi. Se è vero che uno dei cardini fondamentali della
“rivoluzione liberale" è il contenimento e l’abbassamento
della pressione fiscale, l’atteggiamento di parlamentari e ministri che
intendano rappresentare Forza Italia sulla legge di stabilità del “Governo Letta”
deve essere quello di modificarla profondamente. Il PDL è il passato e le
larghe intese non possono essere condivise se diventano un largo imbroglio, un
super inciucio all’interno del quale il Partito democratico, violando le leggi
e mentre persegue un “omicidio politico”, quello del leader dei moderati, pretende che
senatori e ministri eletti dagli elettori di Silvio Berlusconi continuino a
collaborare come già è accaduto, con gli esiti che conosciamo, nel 2010 con
Fini, Casini, e poi con Monti e centrini vari. Noi siamo convinti che l’unità di
tutti i protagonisti del movimento di Silvio Berlusconi, ai quali è necessario
aggiungere nuovi protagonisti del mondo dell’impresa, delle professioni, della
cultura, del lavoro, sia ancora possibile, a tutti i livelli, ispirandosi, come
ha affermato Silvio Berlusconi “Allo spirito del 1994 e ai modelli dei due
grandi partiti americani: Da un lato, la presenza capillare sul territorio,
anche con i nostri Club fino nei comuni più piccoli. Dall'altro, oltre ai media
tradizionali (tv, radio, giornali), la grande realtà di Internet, della rete e
dei social network". Il Pdl è il passato: "E' nato per riunire 21
formazioni del centro destra. Ha svolto la sua funzione, ma molte formazioni se
ne sono andate o sono addirittura sparite. Il Coordinatore Rodolfo
Ridolfi
Iscriviti a:
Post (Atom)