Notizie che farebbero enorme scandalo se
riguardassero Berlusconi, invece riguardano il governo Monti, dunque tutti
zitti e mosca. La prima è il gentile omaggio ai Benetton e Palenzona col contorno di
Gemina e banche assortite: lorsignori potranno raddoppiare l’aeroporto di
Fiumicino sui terreni dello stesso Benetton a spese nostre grazie al quasi raddoppio
delle tariffe (da 16 a 26,5 euro a cranio) che frutterà loro almeno 360 milioni
l’anno. La seconda è lo sgravio fiscale alle assicurazioni che impongono alle
automobili la dotazione di una speciale scatola nera, prodotta indovinate da
chi? Ma da Luca
Cordero di Montezemolo, naturalmente, neoalleato di Monti e Passera che han firmato la
leggina, un codicillo del decreto Liberalizzazioni proprio in extremis.
La Octo Telematics è un’azienda di Reggio Emilia in cui il fondo Charme promosso da Montezemolo ha investito nel 2010. E ora, secondo quanto rivelato da Carlo Festa sul Sole 24 Ore, è pronta per essere ceduta al colossale valore di un miliardo di euro, stando alle stime riservate di Goldman Sachs. Le fortune della Octo Telematics, nata nel 2002, derivano dal talento emiliano del fondatore Germano Fanelli, ma le prospettive future sono rosee soprattutto grazie a uno dei ministri più montezemoliani del governo Monti, Corrado Passera. Luca Cordero di Montezemolo probabilmente non sarà candidato, ma se le cose vanno bene (per lui) potrebbe ritrovarsi ministro. Ma se Monti è coerente con le proprie dichiarazioni sulla volontà di evitare conflitti di interesse, Montezemolo non potrà occuparsi di automobili, banche, assicurazioni, giornali, immobili, televisione (la ex compagna produce fiction e lui, dicono le intercettazioni dell’inchiesta P4, faceva il possibile per farla lavorare in Rai). Magari gli daranno il ministero delle Pari opportunità. Chissà se Monti pensava a questi suoi regalucci miliardari agli amici degli amici quando ha scritto in ben due righe della sua Agendina: “Va introdotta… una più robusta disciplina sulla prevenzione del conflitto di interesse“. O magari alludeva ai 17 milioni regalati dal suo governo in articulo mortis, anzi Montis, ai pii ospedali Gaslini di Genova e Bambin Gesù di Roma, tanto cari ai cardinali Bagnasco e Bertone, così prodighi di benedizioni urbi et orbi all’Agendina e al suo scriba. dagospia
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