giovedì 15 settembre 2016

OBAMA STAI SERENO, O SARA’ UN BOOMERANG

APRILE 2016, esattamente due mesi fa prima del referendum sulla Brexit, il presidente degli Stati Uniti Obama vola in Gran Bretagna esi getta apertamente nell'agone referendario: «L Unione europea non sminuisce l'influenza britannica, ma l'amplifica». E via di questo passo: appoggio deciso ai supporter del no-Brexit. Al pari di Obama, dalle vecchie colonie oltre Atlantico erano piovuti consigli, spinte, minacce agli inglesi nel caso avessero lasciato la Ue. Banche d'affari giuravano che avrebbero detto bye bye a Londra, ci fu persino una di loro che linciò nell'intranet aziendale la canzone dei Clash «Should I stay or should I go», per spingere ovviamente sulla prima parte della strofa: dovrei restare. Insomma, l amico americano non si era tirato indietro. Come sia finita, poi si è visto. La gravosa macchina da guerra per il «remain» è affondata nell'Atlantico. ORA ci risiamo. ambasciatore Usa minaccia di tagliare gli investimenti a stelle e strisce in Italia in caso di vittoria del No. E questo dopo che i giornali economici internazionali hanno definito il referendum sulla riforma costituzionale più importante della Brexit per la stabilità europea. Sicuramente l’Italia è un osservato speciale, il cammino delle riforme che sta cercando di rimettere in piedi il Paese è lento, faticoso, incerto, ma proprio per questo ci vuole sangue freddo e rispetto per la maturità degli italiani. La drammatizzazione dell'esito del referendum - soprattutto se arriva dall’ estero - ma fa bene soprattutto a chi sta con il Sì in piena libertà di coscienza. Dipingere il referendum come fosse l’ora delle decisioni irrevocabili rischia di trasformare l'endorsment in un doloroso boomerang. Stay calmo e lasciaci votare, America.

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