La rabbia di
chi ha perso un proprio caro all'Aquila: l'edificio doveva resistere
Era stata restaurata nel
2012 la scuola di Amatrice. Ed è questo fatto ad aggiungere amarezza a una
situazione già drammatica, perché quell'edificio avrebbe dovuto resistere al
terremoto, eppure è crollato al suolo. È "uno dei simboli (e delle
vergogne) del terremoto che ha devastato nella notte scorsa l'Italia
Centrale". Non ha dubbi Antonietta Centofanti, del Comitato familiari
vittime casa dello Studente. Quell'edificio scolastico era stato sistemato tre
anni dopo quanto è successo all'Aquila. Ma, denuncia la Centofanti è distrutto,
in barba alle norme anti-sismiche che si sarebbero dovute adottare.
L'istituto Romolo Caprania
si è sbriciolato per metà, nonostante lavori costati 511.297,68 euro. E ora sul
crollo è stata aperta un'indagine. "Qualcuno - afferma Centofanti - dovrà
spiegare perchè, una volta seppelliti i morti. Il dolore e la disperazione
continueranno a lungo. Ma deve sopraggiungere anche la rabbia, perchè se questa
ennesima tragedia si fosse verificata il 24 settembre alle ore 9,00, anzichè il
24 agosto, ore 3,36 noi avremmo perso diverse generazioni di ragazzi".
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