giovedì 18 agosto 2016

REFERENDUM E POLITICA RENZI VUOLE TUTTO



Renato Brunetta #referendum #Rai #Politics Non è accettabile che il neo assunto in Rai, a chiamata diretta e senza alcuna selezione pubblica (alla faccia della trasparenza, delle regole e della meritocrazia), Gianluca Semprini, irrida un membro della Commissione di Vigilanza sulla tivù di Stato (il sottoscritto) e un membro del Consiglio di Amministrazione di Viale Mazzini (Carlo Freccero) senza che i vertici battano ciglio. Il conduttore di 'Politics' (programma in onda da settembre su Rai Tre) - dopo le legittime critiche rivolte a uno scandaloso spot della sua trasmissione, pro-Sì al referendum costituzionale del prossimo autunno - ha pubblicato su Facebook un altro promo, scrivendo: 'Ed ecco il terzo e ultimo spot. Chi protesta questa volta? Hillary in persona? Per adesso grazie a tutti della pubblicità indiretta'. Pubblicità indiretta un corno, caro Semprini. Le legittime osservazioni fatte dal sottoscritto e da Freccero non hanno alcun intento promozionale, e ci mancherebbe altro. Le nostre sono prese di posizione precise, nel merito, e che riguardano uno spot inaccettabile, improponibile, insultante per tutti coloro i quali (e sono tantissimi) pensano che la riforma Renzi-Boschi della Costituzione sia una iattura per il nostro Paese.  Semprini ha sbagliato una volta e continua a insistere nell'errore. Capisco, ma non giustifico, la riconoscenza dovuta alla renziana Bignardi e agli sponsor governativi, ma essere più realisti del Re ancor prima di cominciare non è una grandissima idea. Glielo assicuriamo. A questo punto chiediamo un intervento del presidente della Commission di Vigilanza Fico, del direttore generale della Rai Campo Dall'Orto e della presidente Maggioni (la Bignardi può tranquillamente continuare a sonnecchiare al sole).  Non è possibile che un assunto dalla tivù di Stato, un dipendente pubblico, abbia simili comportamenti. Abbiamo già pronta, sul tema e su tanti altri aspetti di 'Politics', un'interrogazione che presenteremo alla ripresa dei lavori parlamentari.

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