"Chi
liquida con frettoloso fastidio le riflessioni del presidente Silvio Berlusconi
non comprende che l'alternativa oggi è fra una linea di politica economica
orientata alla crescita, comune a tutte le grandi nazioni industrializzate del
mondo, a partire dagli Stati Uniti, oppure l'accettazione passiva della
politica economica fondata sul rigore imposta a tutta l'Europa dalla Germania,
che porta dritta alla recessione e alla fine alla disintegrazione dell'unità
europea". Lo dichiara il senatore Sandro Bondi, coordinatore del Pdl.
"Una fievole volontà di correggere questa politica non è sufficiente a
evitare la catastrofe della nostra economia. Tant'è che alcuni economisti hanno
consigliato non solo di non aumentare l'Iva, ma di ridurla con coraggio -
conclude Bondi - con l'obiettivo di far riprendere la crescita con la
conseguenza di un aumento e non di una diminuzione delle entrate fiscali".
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