NAPOLI – Ha
ammesso di aver puntato fino a 100 mila
euro al giorno nelle agenzie di scommesse sportive. Soldi
sottratti alla banca in cui lavorava: una cifra spaventosa, più di 23 milioni di euro. Ecco
perché un ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, affetto dal vizio del gioco, è indagato insieme a
quattro colleghi dalla Procura di Napoli con altre 7 persone, tra cui titolari
di agenzie di scommesse. Il pm ipotizza per tutti il reato di associazione per delinquere e, a
vario titolo, quelli di truffa e riciclaggio. Promotore dell’associazione per
delinquere è considerato un uomo di 59 anni, ex dipendente di Mps addetto
all’ufficio “Servizi vari e logistica
area Sud Ovest”, che ha sede a Napoli. Il suo compito era
quello di provvedere alle spese correnti della banca, come il pagamento delle
bollette. “Gonfiando” ad arte la voce
“spese generali”, il dipendente, con la complicità di tre
colleghi e di una collega, è riuscito a far sborsare all’istituto di credito 23 milioni e 468.000 euro: per sua
stessa ammissione, la maggior parte dei soldi è finita nelle sue tasche, alcune
centinaia di migliaia di euro in quelle dei colleghi. Nei confronti
dell’impiegato, il pm Salvatore Scalera non ha chiesto l’arresto dopo che
l’uomo, assistito dagli avvocati Silvio e Fabio Fulgeri, ha spiegato di essere
dipendente dal vizio del gioco, ammettendo di avere puntato fino a 100.000 euro
al giorno nelle agenzie di scommesse sportive. Nell’inchiesta sono coinvolti
anche alcuni titolari di sale giochi, tra cui una donna di origini venezuelane,
che hanno fatto confluire sui propri conti correnti somme puntate
dall’impiegato e per questo rispondono di riciclaggio.
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