Da
tempo
si parla del
processo di riorganizzazione dovuta alla fusione delle 4
Ausl romagnole. Prima di intraprendere questo percorso sarebbe opportuno verificare come è la
situazione organizzativa delle varie ASL, per non cadere nel di creare di nuovo “carrozzone”, che non
risolverà i grandi problemi della sanità, ma neppure i semplici derivanti dal
buon senso che però non sono stati affrontati da decenni. A tal proposito
ricordo un incontro di oltre una anno fa, dove un alto dirigente regionale,
quelli della casta dei super stipendiati con lauti premi di produttività,
affermava che “entro pochi giorni ogni
cittadino avrebbe ricevuto una tessera sanitaria magnetica la sanitaria” in
modo che in ogni punto della sanità di Ravenna fosse possibile verificare
situazione sanitaria di ognuno. Balle! ancora oggi, per esperienza
personale, se vado dal medico di base scrive le mie prescrizioni sul suo
computer, se vado a fare le analisi del sangue l’operatore scrive sul suo
computer, se vengo ricoverato all’ospedale il medico scrive la diagnosi sul suo
computer, se vado a fare un controllo specialistico il dottore scrive sul suo
computer, se mi assegnano un’esenzione ticket l’incaricato lo scrive sul suo
computer, se debbo prendere in modo continuativo i soliti farmaci previsti per
una malattia cronica il dottore lo scrive sul suo computer. Mi fermo qui per la mia esperienza personale, ma credo che il “ giro dell’oca” sia molto, ma molto più
vasto….. Il semplice cittadino deve come una trottola seguire la situazione e
andare nei vari uffici. Dopo decenni di informatizzazione degli uffici
pubblici, di adeguamento del cittadino a questo servizio sia esso anziano o
giovane, la nostra ASL (politica e amministrativa) non è stata capace di
risolvere il problema ed ognuno va per conto suo………
Poveri
noi! Nonostante i premi di produttività e gli stipendi pagati da
“pantalone” continua un disservizio, una lacuna, che a detta del dirigente
sembrava facile da colmare. Con questo
back ground alle spalle come fidarsi in una visione di riorganizzazione dei
servizi? Non si è riusciti a dare il via neppure ai nuclei di medicina
primari, con un ex direttore generale che vorrebbe essere il super direttore
della USL Unica Romagnola che a proposito di questi nuclei a Faenza sostiene
una cosa e a Bagnacavallo un’altra. Per questo motivo ho presentato una
interpellanza per sapere i motivi del grave ritardo nell’unificare i CED a
livello di AUSL di Ravenna, mentre i cittadini e le aziende devono avere la
posta certificata e non avere la dichiarazione dell’Inps per redditi se non
hanno un compute?. Prima di passare
all’unificazione di 4 Asl non è meglio avere un sistema unico di elaborazione
dati a livello provinciale che riduca veramente i tempi i costi dei servizi o
si continuano a sperperare i nostri euro, come sono costretti i semplici
cittadini?
Ecco il testo della interrogazione.
INTERPELLANZA
ASL UNICA: PRIMA NON ERA
MEGLIO ATTUARE L’INFORMATIZZAZZIONE
DEGLI UFFICI PER IL CITTADINO
Premesso:
- che la Regione sta studiando un
processo di fusione tra le 4 ASL romagnole, tale processo interesserebbe solo i
cittadini romagnoli, questo processo avverrebbe senza alcun studio economico
articolato a monte,
- procedere a questa
sperimentazione rischia non solo di compromettere la qualità dei servizi
sanitari espressi dalla struttura sanitaria di Ravenna senza ridurne le spese
ma rischia di non incidere sui progetti organizzativi che hanno assoluta
necessità di essere migliorati.
- che nell’ASL di Ravenna non è stata ancora
attuata dopo 30 anni la centralizzazione dell’organizzazione degli uffici con
un unico sistema di elaborazione dati per ridurre i tempi e i costi dei
servizi,
CHIEDO
1.
Se
la Provincia
tramite il suo Presidente responsabile della Conferenza territoriale
socio-sanitaria non ritenga di sollecitare l’attuazione della centralizzazione
dei servizi informatici in un unico database in modo che ogni cittadino con la
sua tessera andando dall’erogatore dei servizi abbia la sua “videata” su tutti
gli aspetti sanitari e quant’altro necessario.
2.
Dove
è finito il progetto riguardante la tessera sanitaria magnetica e se vi sono
dei tempi di attuazione della stessa;
3.
I
motivi ad oggi della mancata attuazione;
4.
Se
esistono responsabilità politiche e amministrative per questo ritardo e carenza
del sistema sanitario provinciale;
Interpella
inoltre al fine:
·
Sono
stati presi provvedimenti nei confronti degli eventuali responsabili per i
ritardi clamorosi e/o purtroppo è capitato come ad alcuni dirigenti regionali
che non rispettavano la legge, ma hanno preso il premio di produttività nel
2012.
·
Di
conoscere i motivi per cui, questo processo di fusione, debba valere solo per
il territorio romagnolo e non per le altre AUSL dell’Emilia che continuerebbero
a mantenere diverse aziende (anche 4) all’interno delle singole Province o le
altre Emiliane hanno già raggiunto lo scopo con la tessera sanitaria e quindi
abbassati i costi.
Il consigliere provinciale
Vincenzo Galassini (Pdl)
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