LE
PAROLE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI
LIBIA: NON ACCETTAI I BOMBARDAMENTI,
ERO CONTRO
Bombardamenti contro Gheddafi? “Io non li ho
accettati, li ho subiti, esprimendo tutta la mia contrarietà”. Queste le parole
di Silvio Berlusconi a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, che prosegue: “E
non c'era niente da accettare perché i bombardamenti erano già in corso, il 19
marzo 2011 a Parigi quando c'è stato il vertice cruciale per decidere una
posizione comune sulla Libia, quando io e gli altri capi di governo siamo
arrivati, venimmo a sapere che Sarkozy aveva già mandato i suoi caccia a
bombardare le truppe di Gheddafi”.
Lei pensa di aver pagato anche per le sue scelte
in politica internazionale? domanda Giovanni Minoli a Silvio Berlusconi: “Sì,
certamente. Ma è un discorso esteso e ne parliamo un'altra volta”.
PARIGI: DRAMMATICA CARENZA DI
LEADERSHIP IN UE
HOLLANDE? TROPPO RISPETTO DI FRANCIA
PER ESPRIMERE GIUDIZIO ORA
“Lo dico con dispiacere e preoccupazione, in
Europa c'è una drammatica carenza di leadership. In particolare l'Europa si sta
dimostrando incapace di gestire sia l'ordinaria amministrazione, sia emergenze
come quella del terrorismo internazionale e dell'immigrazione clandestina. Non
c'è una politica estera comune e men che
meno una politica di difesa comune”. “La
guerra all'Isis è una necessità per tutti i Paesi civili, non solo di questo o
di quello Stato, perché è uno scontro tra la nostra civiltà da una parte e chi
invece come l'Isis rappresenta l'odio, la superstizione, il terrorismo. E non è
una singola nazione ad essere minacciata, ma tutto il mondo civile”.
“Quanto ad Hollande ho troppo rispetto per una
nazione così crudelmente colpita per esprimere oggi un giudizio o valutazioni
sulla linea politica del suo presidente. Posso soltanto dire che la Francia in questi
anni si è distinta per il suo interventismo deleterio come dimostra il caso
della Libia, comunque capitato prima della presidenza Hollande. Mi auguro che
il sangue che è stato versato a Parigi serva non solo ad Hollande, ma a tutti i
leader europei per capire la necessità di estirpare il male alla radice”.
PARIGI: PUTIN? UE COLLABORI, NON DIA
SANZIONI
DA MESI VA SUGGERENDO CHE SI CREI
COALIZIONE INTERNAZIONALE
“Da mesi Putin va suggerendo di creare una
coalizione internazionale contro l'Isis, ma l'Europa, che poi dovrebbe essere
la più interessata a partecipare visto che è in Europa che si riversano i
rifugiati che scappano dal Califfato, l'Europa invece di collaborare con la
Federazione russa ha tentato di isolarla e le ha inflitto sanzioni economiche
assurde che, oltretutto, recano un danno alla stessa economia europea”.
“La linea di Putin è quella del realismo e della
consapevolezza. Lui è un patriota russo che non ha esitazione nel difendere i
diritti del suo paese, ma è un uomo con una visione molto lucida delle
relazioni internazionali. È costretto a prove di forza con l'occidente che non
vorrebbe e non avrebbe ragione di fare se prendessimo sul serio, per esempio,
il diritto all'autodeterminazione dei popoli come per esempio in Crimea e in Ucraina”.
PARIGI: PUTIN NON ACCETTA INCERTEZZE
OCCIDENTE
“Putin è consapevole della necessità di un'azione
comune contro il terrorismo ma non è disposto ad aspettare le incertezze e le
paure dell’Occidente”.
“L'ha fatto in Siria nell'unico modo possibile ed
ha accettato anche di pagare un prezzo per questo”.
16 novembre 2015
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