Chiamano così in America quel concentrarsi di segni
che accompagnano l'ascesa irresistibile di un candidato. Lo statista di Forza
Italia in un tempo di guerra e di drammatici cambiamenti è il solo che può dare
speranza agli italiani, nell'unità delle forze di centrodestra. Mentre Padoan
ormai mette le mani avanti e prevede crisi economica, noi proponiamo la via
d'uscita, con gli eurobond per le infrastrutture orientate alla sicurezza.
Investimenti che consentano insieme di svilupparci e di difenderci. Il filotto
della vittoria, necessità del nostro leader in campo su tutte le televisioni e
della strategia del Quadrifoglio
lunedì 30 novembre 2015
PACCHIA PER I NON LAUREATI, A SECONDO DELLE SCELTE POLITICHE…….
Ché poi non è che sia sta gran pacchia anche se si è laureati, eh?
Guardate Poletti che la laurea non ce l'ha che carriera ha fatto (sempre col
Partito e con le cooperative, ma vabbé, una signora carriera). Od Orlando,
neanche lui è laureato, eppure è Ministro della Giustizia. O Faraone,
sottosegretario all'Istruzione con delega all'Università...e neanche lui è
laureato. O la Lorenzin, pure lei non è laureata, ed è Ministro della
Salute...così su due piedi vien da pensare che non avere la laurea sia quasi
meglio in questa Italia che dovrebbe dare risposte culturali...#arrivanoivostri
venerdì 27 novembre 2015
COSTRUIAMO IL TAVOLO PER LA DIFESA DELLA PATRIA
Facendoci carico di questi valori, offriamo alle forze politiche, ed anzitutto ai nostri alleati della Lega e di Fratelli d’Italia, questo nostro contributo organico che intendiamo far valere costruttivamente al “tavolo per la difesa della Patria” come base di dialogo con il governo.
Il termine “Patria” – Ci teniamo al termine Patria, che in Costituzione è scritto maiuscolo, e invitiamo il Presidente del Consiglio Renzi ad adottarlo formalmente. Crediamo che in questo momento vada restituito l’onore che merita a questa parola così spesso vergognosamente taciuta. La usiamo senza retorica, ma proprio attingendone il senso etimologico, del riconoscimento di un’origine comune, di una figliolanza dalla nostra tradizione e da una civiltà con connotati precisi.
RENZI IMBUCATO DA HOLLANDE
Al punto di figurare quasi come un imbucato nel carnet dei giri di Valzer di Hollande, che a tutta vista preferisce ballare con altri leader davvero decisori, che non insieme con il giovane chiacchierone. In fondo sa già come si comporterà Renzi avendo parlato con Obama e Merkel. Si sa che lui si accoda. Stop sanzioni contro la Russia – Noi abbiamo chiesto a Renzi e al suo governo di prendere un’iniziativa vigorosa per spingere l’Europa a rinunciare unilateralmente alle sanzioni contro la Russia, rimandando al dopo i problemi esistenti, in nome della necessità di spegnere insieme l’incendio devastatore del jihadismo. Renzi non ha detto mezza parola su questo. Insiste nel portare avanti una logica gregaria e priva di nerbo pacificatore.
LA SINISTRA, CONTROLLA TUTTO DALLA CULLA ALLA MORTE:……ANCHE PER GESTIRE L’ORTO? ESPOSTO
In data 10 novembre, 44 titolari degli orti comunali di via Chiavica Romea hanno consegnato, tramite Ivana Donà, al sindaco e al direttore generale del Comune di Ravenna e depositato il 20 novembre anche al Procuratore della Repubblica di Ravenna, un esposto allegato sulla gestione delle aree ortive comunali e l'abolizione del tesseramento ad eventuali associazioni. Lo rende noto Ivana Donà, prima firmataria del fascicolo. Rispetto e regolarità negli orti comunali: esposto di ortisti al Comune e alla Procura http://www.ravennanotizie.it/articoli/2015/11/26/orti-comunali-esposto-degli-ortisti-al-comune-e-alla-procura.html
COERENZA REGIONALE?: CAMERE DI COMMERCIO. SERVE UN PROGETTO GEOPOLITICO DI AREA VASTA, RAVENNA VA CON FERRARA
La Camera di commercio di Ravenna ha sposato Ferrara disattendendo completamente l’appello dei 29 sindaci della Provincia di Forlì – Cesena. Si tratta di un matrimonio per molti aspetti ibrido che si contrappone alla linea ormai consolidata basata dall’unione delle province di Ravenna, Forlì Cesena e di Rimini. per questo concordo appieno con i 29 sindaci della provincia di Forlì Cesena che promuovono il raggruppamento omogeneo delle tre Camere di Commercio corrispondenti al territorio esistente dell’Area vasta: vale a dire Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. Si tratta di un modello geopolitico già delineato al quale non appare opportuna l’aggiunta della provincia di Ferrara se si tiene conto, peraltro, delle varie esperienze consolidate basate, appunto, sull’accorpamento delle quattro città romagnole.
Tale convinzione logica trova condivisione e si rafforza ulteriormente nel momento in cui le Province di Ravenna, Rimini e Forlì Cesena, dando seguito alla legge regionale n.13 del 2015, stanno costituendo un unico ambito territoriale che ricomprende quei territori provinciali per l’esercizio in forma associata delle varie funzioni in capo ai nuovi enti. Va considerato, inoltre, che già in ambito sanitario si è costituita l’Azienda sanitaria locale della Romagna, così allo stesso modo nel settore dei trasporti pubblici locali la società Strart Romagna per mezzo della quale i comuni e le province del bacino romagnolo, sta gestendo le funzioni riferite ai servizi di trasporto pubblico in vista della costituenda azienda unica per la mobilità romagnola seguendo lo stesso percorso già intrapreso dall’azienda sanitaria. A questo panorama va aggiunto, ancora, l’ambito delle risorse e dei servizi idrici gestiti da Romagna Acque, società che gestisce per conto dei comuni e delle citate province le funzioni riferite,
mercoledì 25 novembre 2015
IL NOSTRO PROGRAMMA
“PER LA DIFESA DELLA PATRIA E DEGLI ITALIANI” ART. 52 COST.
“La
difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”
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EMERGENZA
DEMOCRATICA
Renzi si tira un
boomerang in testa cercando di bloccare Bassolino. I giornalini vedono solo
il male che il Fiorentino fa a se stesso, ma non denunciano l’assurdo di
elezioni spostate per i comodi di un partito. Spudoratezza che puniremo
con
la nostra unità e il nostro Quadrifoglio
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EMERGENZA
TERRORISMO
L’abbattimento del
caccia russo da parte della Turchia ripropone l’urgenza di una coalizione
globale e con una sola direzione strategica. Intanto, mentre il Califfo ci dà
guerra, Renzi e Gentiloni non si “sentono” in guerra. Un simile governo
guidato da ciechi e sordi non dà sicurezza agli italiani. Per fortuna la
forza serena di Berlusconi dà coraggio alla gente e prestigio internazionale
al nostro Paese. Il titolo imbarazzato e imbarazzante dell’Unità: manifesto
del buonismo perdente
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CERICOLA: SABATO CONFERME GIA PRESENTATE NEL PROGRAMMA…….
Sabato 28/11 alle 9 ci sarà un consiglio comunale
aperto sul tema del lavoro. Parleranno alcuni esponenti delle associazioni
imprenditoriali, un funzionario di Centuria Rit
(che dovrebbe curare l'innovazione nel nostro territorio), poi i vari
capigruppo e infine il Sindaco. Siete tutti invitati a partecipare per sentire
come tutte queste persone (ad eccezione del sottoscritto) non abbiano la minima
idea di come e dove creare posti di lavoro e reddito per i faentini, in primis
i licenziati dalla Allegion-Cisa e poi tutti i giovani che, giustamente,
sperano solo di emigrare all'estero. Mi prendo questi giorni per stendere un
appunto sul mio intervento; se qualcuno ha voglia di darmi dei suggerimenti
prometto che li leggerò con attenzione. La traccia generale la prenderò dal mio
programma elettorale: ne consiglio la lettura anche ai nuovi gruppi di lavoro
costituiti oggi dal Sindaco, basta che poi mi garantiscono il copyright sulle
mie idee (tanto per citare una pirateria segnalo che il FAB LAB dei Salesiani è
una mia idea del 2009, poi realizzata da Morini della Fondazione:ha fatto bene,
ma non mi ha mai detto grazie).
Il fatto che il sindaco costituisca dei gruppi di lavoro non è eccezionale (anzi), quello che stupisce è che lo abbia fatto solo ora, confermando che per i passati 5 anni ha navigato a vista, distruggendo quel poco di buono che c'era nel vecchio PD, per cui le persone con qualche esperienza si sono tenute ben lontane da lui. Adesso questi gruppi gli servono per fare qualche bella figura da poter spendere per la sua prossima campagna elettorale, cioè quella del Consiglio/Giunta Regionale o addirittura della Camera dei Deputati: ebbene sì il nostro caro "gatto" ha ambizioni notevoli, peccato che le farà pagare sempre a Pinocchio (cioè i faentini).
Il fatto che il sindaco costituisca dei gruppi di lavoro non è eccezionale (anzi), quello che stupisce è che lo abbia fatto solo ora, confermando che per i passati 5 anni ha navigato a vista, distruggendo quel poco di buono che c'era nel vecchio PD, per cui le persone con qualche esperienza si sono tenute ben lontane da lui. Adesso questi gruppi gli servono per fare qualche bella figura da poter spendere per la sua prossima campagna elettorale, cioè quella del Consiglio/Giunta Regionale o addirittura della Camera dei Deputati: ebbene sì il nostro caro "gatto" ha ambizioni notevoli, peccato che le farà pagare sempre a Pinocchio (cioè i faentini).
domenica 22 novembre 2015
BERLUSCONI PROTAGONISTA. BERLUSCONI IN CAMPISSIMO
L’intervento
del Presidente di Forza Italia al convegno “Sicilia. Un’isola speciale in
testa”, a Palermo, in 25 punti. Le quattro emergenze da affrontare e
sconfiggere con decisione ed unità: emergenza democratica, emergenza terrorismo,
emergenza economica, emergenza giustizia
1."Sul problema della lotta all'Isis non vedo indirizzi
sicuri, non si può continuare con interventi di questo o quel Paese".
2."C'è una sola possibilità per risolvere il problema, che
oltre alla paura che ha diffuso in Occidente è la causa del problema della
migrazione, ed è quella che il Presidente Putin propone da
diversi mesi: una coalizione internazionale che sotto
la guida dell'Onu metta insieme Europa, Cina, Russia, Stati Uniti e alcuni
paesi arabi per estirpare questo cancro dell'Isis".
3."Tutti gli sforzi dovrebbero essere tesi a raggiungere
questa decisione da parte degli Stati europei che essendo quelli che supportano
il peso più grande della migrazione dovrebbero farsi promotori di questa
coalizione".
4."Se l'Italia sul piano internazionale fosse ascoltata come
ai nostri tempi, l'Unione europea dovrebbe farsi promotrice di questa grande
coalizione per estirpare questo cancro per la politica e lo scenario
mondiale".
5."Gli italiani hanno paura, l'avevano anche prima dei fatti
di Parigi, per quel che potrebbe accadere nei luoghi pubblici, per la
criminalità e per la migrazioni".
6."Oggi la sicurezza è un lusso
di cui si possono dotare i ricchi, gli altri sono esposti a attacchi che per il
70% è compiuto da persone che sono migrate in Italia. In Italia ci sono furti
ogni due minuti".
7."In Italia c'è un'emergenza democratica. Siamo al terzo
governo non eletto dal popolo. C'è stato un furto delle elezioni
nel 2013. Al Senato decine di senatori hanno tradito gli elettori diventando la
stampella del governo di centrosinistra".
8."Anche Renzi, mai eletto dal Parlamento ed eletto
segretario del Pd con un colpo di destrezza, governa con il 15% degli aventi
diritti al voto. Un voto che peraltro non è andato neppure a lui ma al Pd, nel
quale c'è una forte opposizione allo stesso Renzi".
9."Renzi, nonostante questo, non solo governa, ma ha cambiato
la
legge elettorale e il sistema di governo. Questo è un
regime, mi sembra un programma pericoloso".
10. "Se guardiamo ai fatti facendo la media dei vari sondaggi,
vediamo che Renzi è al
31%, Salvini al 27%, Silvio Berlusconi
miracolosamente al 25,8% e negli ultimi due anni è stato solo sei ore
all'anno in televisione a causa di quell'infame sentenza".
EDITORIALE DI GUERRA
Il bilancio di sette giorni orribili impone un
giudizio chiaro. Non è più tempo per ridanciani deboli di spirito. Per
sradicare il Male, indispensabile un’alleanza globale. Se Renzi dice di no alle
sanzioni alla Russia dà un segnale importante. E garantiamo l’unità nazionale.
Altrimenti, si attacchi pure a WhatsApp. La linea del centrodestra unito,
ispirata da Berlusconi, ha il consenso degli italiani: Putin è il leader
mondiale preferito (48 per cento), Obama al 32 per cento.
SILVIA GURIOLI NEL POKER D’ASSI DI VICE COORDINATORI PROVINCIALI DI FIRENZE INSIEME A GANDOLA, GENUIONO E LUMACHI
AL CONTRARIO DI PALMIZIO A BOLOGNA DOVE SI BUTTA VIA L’ACQUA
SPORCA CON IL BAMBINO, NON CODIVISIBILE.
Vincenzo Galassini – consigliere provinciale Ravenna - Mugnai e Giovannini:
“Nuova divisione del territorio in macroaree oltre le logiche di campanile per
una programmazione strategica più efficace”
Non si ferma un attimo, il
lavoro di Forza Italia per riorganizzarsi sui livelli territoriali. da
Firenze il coordinatore provinciale
Paolo Giovannini cala il suo poker d’assi rendendo noti i nomi che ha scelto
come suoi vice tra l’altro, e non per caso, all’insegna della parità di genere.
Ad affiancare Giovannini, secondo le indicazioni ratificate dal coordinatore
regionale Stefano Mugnai, ci saranno il capogruppo di Forza Italia al Comune di
Campi Bisenzio Paolo Gandola, il consigliere comunale di Fucecchio Gabriele
Genuino, la candidata alle regionali del maggio scorso la marradese Silva
Gurioli e la capogruppo al Comune di San Casciano Val di Pesa Maria Teresa
Lumachi. E la novità politica delle scelte di Giovannini risiede nei compiti
che i vice avranno, con zone di riferimento precise strutturate in macroaree
omogenee: «L’intera provincia – spiega Giovannini – è stata divisa in zone:
Piana, Empolese, Chianti e Mugello». «Ciascuno dei miei vice – prosegue il
coordinatore provinciale – ha titolarità su una specifica zona di riferimento.
Gandola seguirà la Piana, con i comuni di Campi Bisenzio, Lastra a Signa,
Signa, Calenzano,
giovedì 19 novembre 2015
RIFLESSIONE: IL PD DELL’EMILIA ROMAGNA PER VOLERE RENZIANO CANCELLA TUTTE LE OPERE STRUTTURALI DECISE DA ANNI, A COMINCIARE DALL’ E55 AL PASSANTE DI BOLOGNA
La sinistra ha vinto le elezioni regionali con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto e cambia tutta la politica infrastrutturale decisa da decenni con la proposta Delrio di eliminare l’importante opera dell’E55 e il Passante di Bologna, il PD ravennate e forlivese tutti succubi non protestano mentre malumore e dimissioni invece si manifestano a Bologna con l’area metropolitana. Il sindaco metropolitano Merola mette una croce sui trentanove chilometri di bretella autostradale progettata per schivare la città. Rabbia degli industriali e una grana politica non da poco nel Pd. Perché si mettono di traverso i dem imolesi con la decisione del sindaco Manca di dimettersi da vice, «decisione unilaterale», protestano. Merola pensa all'allargamento della tangenziale, ipotesi scartata per anni, contro il “passante” un'opera dichiarata strategica sette volte in dodici anni da unità istituzionali. Bologna, Provincia, Regione, Governi, prima Berlusconi poi Prodi, compresa l’E55. L'allargamento della tangenziale era stato invece scartato per anni. 150mila i veicoli che si muovono ogni giorno nel nodo bolognese. Sulla tangenziale se ne concentrano 79mila. L'addio al Passante ha la copertura politica del ministro Graziano Delrio e di Società Autostrade.
Un'inversione repentina, che muove rapporti tesi tra il Comune e la Regione di Stefano Bonaccini, impegnato in molti modi a far dimenticare il peccato originale, quell'essere stato scelto da appena il 18% dell’emiliano romagnolo. Si capisce bene da chi proviene la volontà politica dal duo Renzi-Delrio. Con la tangenziale perennemente intasata, l'Autosole ormai ridotta a un cantiere infinito, sull’A14 arriva la quarta corsia con l’inutile Casello di CastelBolognese, necessaria invece una mini-circonvallazione da 40 anni, con i fondi per gli enti locali della società Autostrade per realizzare una nuova area produttiva di 104 ettari, non tenendo conto del disastro creato con Stepra società partecipata pubblica 100% fra Camera di Commercio e Provincia di Ravenna, (in liquidazione per oltre 30milioni tolti alle imprese) le banche per sanare il buco lo sottraggono dal credito alle imprese invece che ai responsabili dell’enorme debito pubblico.
Il consiglio provinciale di Ravenna nel luglio si quest’anno, anche non ha competenze, poteva esprimere la volontà politiche e chiedere al presidente Bonaccini ai consiglieri regionali e parlamentari locali, un intervento di mantenere l’ inserimento dell’E55 tra le opere prioritarie, in considerazione della tenuta della nostra economia, il livello di disoccupazione è il più alto del nord del Paese. Purtroppo il gruppo Pd, maggioranza, votò contro asserendo che l’ordine del giorno era strumentale anticipando le idee di Delrio e Bonaccini. Curiosi questi Renziani, PD o ex comunisti, la Regione Veneto ha ottenuto il Parco del Delta del Po, Ravenna no. Si accorgono che a Conselice l’inserimento di Matrix rovina l’ambiente e fino a ieri hanno approvato il progetto, a Castel Bolognese da quaranta anni sostengono la necessità della circonvallazione e ottengono un nuovo casello autostradale che porterà ulteriore maggiore traffico all’interno della città e una nuova zona industriale di 104 ettari (presunta considerati i tempi di crisi), non cito Stepra e altri fatti del ravennate. Alla faccia della coerenza e dell’ambiente, il problema dell’E55 non è sostenuto dal PD ravennate che certamente ha avvallato e sostenuto la scelta odierna del presidente della Regione Bonaccini.
La pluriennale battaglia di Forza Italia in provincia di Ravenna, sostenuta a livello nazionale dal presidente Berlusconi continuerà. Impossibile eliminare le infrastrutture nazionale come l’ E 55 e il Passante di Bologna. Tutta zitta la sinistra ravennate e forlivese, in movimento quella bolognese, una richiesta di ripensamento al pd ravennati e forlivese.
Il progresso delle infrastrutture che avviene nei paesi vicini nell’ex Jugoslavia ci supererà. Povera Italia!
Una riflessione del consigliere provinciale di Forza Italia a margine del convegno di Ravenna con il ministro Delrio. Auspico che nelle prossime elezioni comunali del 2016 il Pd perda il controllo di Ravenna e Bologna per il bene di tutti, anche per chi on è andato a votare e permette queste cose nella Regione Emilia-Romagna
Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA
ASL ROMAGNA COSA SUCCEDERA’; IL SINDACO DI FAENZA NOMINA COMMISSIONE, RIUSCIRANNO I NOSTRI ALMENO COLLEGARE I DATI ALL’INTERNO DEGLI OSPEDALI ATTUALI?
In questi giorni ho avuto bisogno di utilizzare l’Ospedale di Faenza e ho avuto l’ennesima conferma della disfunzione amministrativa, non entro nel merito della soppressione dei servizi, ma i cervelloni amministrativi regionali certamente super pagati per raggiungere gli obiettivi, non sono stati capace di mettere in rete in dieci anni all’interno degli Ospedali ravennati (unificati Lugo e Faenza) le cartelle dei cittadini, cosà succederà con la grande Asl?
Sono andato a fare un controllo di routine e il meccanismo del CUP faentino mi ha mandato alla Palazzina dei Servizi invece del solito reparto all’interno dell’Ospedale di Faenza. Ebbene il medico non era collegato con il computer del reparto dove forse dovrebbe esiste un centro delle cartelle dei ricoverati e pazienti, per fortuna avevo alcuni documenti ma il medico per la visita ha dovuto fare la storia del caso perché non è possibile avere la documentazione né da Faenza né da altrove.
In tante attività economiche, chi prima o dopo, le assicurazioni, le banche, telefoni, ecc. da tempo sono organizzati per la lettura dei dati nazionali, l’Asl locale Ravennate NON c’è riuscita, e pensano di fare l’ASL Romagna, vedrete purtroppo con gli stessi criteri. Il sindaco del comune di Faenza, dovrebbe fare parte del comitato ASL provinciale, ha nominato una commissione di esperti, per i problemi faentini ma se usava qualche volta i servizi, ascoltato, i cittadini si sarebbe accorto delle necessità senza avere tanti “manager” esperti.
I dirigenti forse hanno sempre preso i premi di produttività non raggiungendo gli obiettivi o forse nessuno li ha richiesti o indicati?
Con la vecchia e nuova organizzazione nessuno può controllare o verificare e forse non cambierà nulla, manca il manico come si suole dire.
Speriamo bene per non fare perdere tempo agli utenti e farli ammalare ulteriormente per i disagi e la rabbia.
P.S. Spendere beni i soldi dei cittadini nei servizi, nelle strutture, negli investimenti lo chiedono tutti, indipendente dalle idee politiche, ma è un altro capitolo ne parlerò ancora.
Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale forza Italia
NO ALLE SANZIONI ALLA FEDERAZIONE RUSSA, SÌ ALLO SPIRITO DI PRATICA DI MARE
Renzi non si strapazzi il cervello per rispondere alle domande su dove e come intervenire e bombardare. C’è una prima mossa semplice: togliere le sanzioni alla Russia. Sarebbe il viatico per una grande coalizione vincente. E saremmo uniti tutti, in Italia e in Europa. La coerenza di Berlusconi, per un filoatlantismo inclusivo contro la barbarie, oggi si dimostra l’unica strategia efficace e lungimirante. Pratica di Mare è ancora possibile, ma Renzi si compiace di vedere invitato Gentiloni al vertice di Vienna grazie a Obama, e rinuncia a un ruolo da protagonista dell’Italia
DISASTRO PADOAN
Il monito è chiaro: non si tagliano le tasse in deficit. Ma non solo: l’Europa chiede all’Italia più sforzi sulla Spending review, e rivolge forti critiche alla cancellazione della Tasi, la cui platea, Renzi, al contrario, sta cercando di allargare giorno dopo giorno, per comprarsi il consenso. Unico suo obiettivo vero. Piuttosto prendessero spunto da François Hollande che ha annunciato il mancato rispetto del programma di Stabilità per incrementare le misure di sicurezza. Una cosa, infatti, è non rispettare il patto di Stabilità per comprarsi il consenso, altra cosa è non farlo per garantire la sicurezza nel Paese. Che disastro Renzi. Che disastro Padoan.
mercoledì 18 novembre 2015
PROVINCIA DI RAVENNA - ATTIVITA’ DEI GRUPPI CONSILIARI MANDATO ELETTIVO 2011 – 2016
A sei mesi dalla fine del mandato elettivo 2011 – 2016, il gruppo
consiliare dell’Udc della Provincia di Ravenna,
nel solco della trasparenza e della corretta informazione nei confronti
dei cittadini, rende pubblici i dati ufficiali riguardanti le interpellanze e
le interrogazioni presentate e iscritte all’ordine del giorno del Consiglio
provinciale. Ci rendiamo conto che i dati in
oggetto, attestati dagli Uffici competenti dell’ente di Piazza Caduti,
corrono il rischio di fare apparire il gruppo centrista impegnato nell’ente,
con una connotazione egocentrica e autoreferenziale, tuttavia lo spirito con cui si rende pubblica
l’attività in oggetto ha piuttosto una
finalità di natura informativa e statistica.
Il presente lavoro non indica volutamente l’oggetto dei singoli
documenti pubblici che tuttavia sono depositati in Provincia presso l’ufficio
del gruppo consiliare, disponibili per chiunque volesse prenderne visione.
PROVINCIA DI RAVENNA - MANDATO ELETTIVO 2011-2016 INTERPELLANZE E
INTERROGAZIONI (*)
- BANDOLI TIZIANA (PD) 2
- BANDOLI TIZIANA E BASSI DANIELE (PD) 1
- BASSI DANIELE (PD) 1
- BENELLI GIOVANNA (F.I.) 1 (deceduta,
in carica fino al 27.03.2012)
- BERTI JACOPO (LEGA NORD) 5
- BODONI TIZIANO (FEDERAZIONE SINISTRA) 26
- CAPUCCI RUDI (LEGA NORD) 7 (in carica fino al 16.4.2012)
- CORALLI DAVIDE (PD) 2
- FAROLFI
MARTA (PDL e NCD) 4
- FEDERICI CRISTINA (PD) 3 (in carica fino
al 23.9.2014)
- FORTE
GIANLUIGI (LEGA NORD) 15
- GALASSINI VINCENZO (F.I.) 21 (entrato in carica 30 aprile 2012)
- LIVERANI ANDREA
(LEGA NORD) 1 (in carica
fino al 17.4.2012)
- MAZZOLANI MASSIMO (PDL e
NCD) 4
- MONTI MAURO (LEGA NORD) 2
- ROSSI GABRIELE (ITALIA DEI VALORI) 2
- SPADONI GIANFRANCO (UDC) 111
- STALONI NICOLA (SEL) 12
- VILLA FRANCESCO (PDL e NCD) 14
(*) i dati non comprendono i comunicati
stampa, i resoconti dei lavori di commissione e di Consiglio, gli ordini del
giorno ed altre attività istituzionali verbalizzate.
martedì 17 novembre 2015
CENSURA RESPINTA AL MITTENTE:
http://pdlravenna.blogspot.it/2015/11/galassini-vincenzo-fi-consigliere.html
Dopo la
pubblicazione di quest’articolo Il "capo di Bologna" ordina:
La invitiamo a " NON parlare a nome di
Forza Italia Ravenna". Grazie. La
segreteria regionale Forza Italia Emilia Romagna
Se avesse letto bene
lo scritto, ho firmato, come sempre, nella carica di consigliere provinciale di
Forza Italia della Provincia di Ravenna.
Mi dispiace ma non rispetterò l'ordine se non
mi viene direttamente dal Presidente Berlusconi.
Lo comunico ai
243mila lettori del blog Ravenna, 200mila Faenza, 50mila Bagnacavallo, 28milaseniores
e al "capo" che dalla nuova carica fino ad oggi non ha consultato il
consigliere della provincia di Ravenna e credo non l’abbia fatto con gli altri!
VINCENZO GALASSINI
LE PAROLE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI
LE
PAROLE DEL PRESIDENTE BERLUSCONI
LIBIA: NON ACCETTAI I BOMBARDAMENTI,
ERO CONTRO
Bombardamenti contro Gheddafi? “Io non li ho
accettati, li ho subiti, esprimendo tutta la mia contrarietà”. Queste le parole
di Silvio Berlusconi a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, che prosegue: “E
non c'era niente da accettare perché i bombardamenti erano già in corso, il 19
marzo 2011 a Parigi quando c'è stato il vertice cruciale per decidere una
posizione comune sulla Libia, quando io e gli altri capi di governo siamo
arrivati, venimmo a sapere che Sarkozy aveva già mandato i suoi caccia a
bombardare le truppe di Gheddafi”.
Lei pensa di aver pagato anche per le sue scelte
in politica internazionale? domanda Giovanni Minoli a Silvio Berlusconi: “Sì,
certamente. Ma è un discorso esteso e ne parliamo un'altra volta”.
PARIGI: DRAMMATICA CARENZA DI
LEADERSHIP IN UE
HOLLANDE? TROPPO RISPETTO DI FRANCIA
PER ESPRIMERE GIUDIZIO ORA
“Lo dico con dispiacere e preoccupazione, in
Europa c'è una drammatica carenza di leadership. In particolare l'Europa si sta
dimostrando incapace di gestire sia l'ordinaria amministrazione, sia emergenze
come quella del terrorismo internazionale e dell'immigrazione clandestina. Non
c'è una politica estera comune e men che
meno una politica di difesa comune”. “La
guerra all'Isis è una necessità per tutti i Paesi civili, non solo di questo o
di quello Stato, perché è uno scontro tra la nostra civiltà da una parte e chi
invece come l'Isis rappresenta l'odio, la superstizione, il terrorismo. E non è
una singola nazione ad essere minacciata, ma tutto il mondo civile”.
“Quanto ad Hollande ho troppo rispetto per una
nazione così crudelmente colpita per esprimere oggi un giudizio o valutazioni
sulla linea politica del suo presidente. Posso soltanto dire che la Francia in questi
anni si è distinta per il suo interventismo deleterio come dimostra il caso
della Libia, comunque capitato prima della presidenza Hollande. Mi auguro che
il sangue che è stato versato a Parigi serva non solo ad Hollande, ma a tutti i
leader europei per capire la necessità di estirpare il male alla radice”.
PARIGI: PUTIN? UE COLLABORI, NON DIA
SANZIONI
DA MESI VA SUGGERENDO CHE SI CREI
COALIZIONE INTERNAZIONALE
“Da mesi Putin va suggerendo di creare una
coalizione internazionale contro l'Isis, ma l'Europa, che poi dovrebbe essere
la più interessata a partecipare visto che è in Europa che si riversano i
rifugiati che scappano dal Califfato, l'Europa invece di collaborare con la
Federazione russa ha tentato di isolarla e le ha inflitto sanzioni economiche
assurde che, oltretutto, recano un danno alla stessa economia europea”.
“La linea di Putin è quella del realismo e della
consapevolezza. Lui è un patriota russo che non ha esitazione nel difendere i
diritti del suo paese, ma è un uomo con una visione molto lucida delle
relazioni internazionali. È costretto a prove di forza con l'occidente che non
vorrebbe e non avrebbe ragione di fare se prendessimo sul serio, per esempio,
il diritto all'autodeterminazione dei popoli come per esempio in Crimea e in Ucraina”.
PARIGI: PUTIN NON ACCETTA INCERTEZZE
OCCIDENTE
“Putin è consapevole della necessità di un'azione
comune contro il terrorismo ma non è disposto ad aspettare le incertezze e le
paure dell’Occidente”.
“L'ha fatto in Siria nell'unico modo possibile ed
ha accettato anche di pagare un prezzo per questo”.
16 novembre 2015AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!! SOGNO IRREALIZABILE IN ITALIA!
Ai musulmani che vogliono vivere
secondo la legge della Sharia Islamica,
recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di
prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard ha
scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI
DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco
che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui
o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte,
vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno
ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è
l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o
qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra
società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli
Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo,
d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli
uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e
questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui
muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere
in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza,
perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze
senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di
vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la
NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di
approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela
con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il
nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di
un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete
felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che
avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.
domenica 15 novembre 2015
LA FALLACI AVEVA RAGIONE………..MUOVERSI, DECIDERE E TANTO ……..TANTO ALTRO………L’UE HA SBAGLIATO ACCUSA BERLUSCONI, L’UE E’ IN MANO AD INCAPACI……
Il leader di Forza Italia: "Sono mesi e mesi che il presidente Putin sollecita l’attivazione di una coalizione con l’Unione Europea"
Gli attentati di Parigi rappresentano "tutto il contrario di tutto ciò che noi consideriamo civiltà.
Ma sono mesi e mesi che il presidente Putin sollecita l’attivazione di una coalizione con l’Unione Europea, che deve essere la protagonista, essendo la più colpita dalla migrazione prodotta sia dalla guerra in Siria che dall’espansione dell’Isis". Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al Tg1. "Una coalizione - ha proseguito il leader azzurro - che l’Ue deve chiedere e che metta insieme gli Stati Uniti, la Federazione Russa e la Cina e che intervenga militarmente sotto l’egida dell’Onu per estirpare il cancro dell’Isis alla radice".
Il leader di Forza Italia poi ha aggiunto: "C'è una carenza di leadership nel mondo che è preoccupante, siamo nelle mani di incompetenti e incapaci, non hanno nemmeno capito che bisognava applicare controlli sospendendo Shengen, lo hanno capito ora che i buoi sono usciti dalla stalla".
GALASSINI VINCENZO (FI), CONSIGLIERE PROVINCIALE RAVENNA: CORDOGLIO AL POPOLO FRANCESE, ORA GUERRA AL TERRORISMO PROPOSTA DI ELABORARE INSIEME UN O.D G.
’Solidarietà e compassione per le vittime, i feriti e le loro
famiglie”, ha detto dall'Eliseo Francois
Hollande non dopo, ma durante l'eccidio di Parigi. E’ il mio sentimenti, per
cui esprimo cordoglio vivissimo al popolo e al governo francese”. “Ma i
sentimenti devono diventare giudizio, azione culturale e diplomatica, guerra al
terrorismo. In questo caso terrorismo islamico. E non è un particolare. Se
l'ideologia è un moltiplicatore della potenzialità omicida che c'è nell'uomo, e
il comunismo e il nazismo ce lo insegnano, l'ideologia religiosa del
fondamentalismo islamico innalza la qualità devastante dell'odio. I guerrieri
neri del jihadismo non usano solo le armi, sono loro stessi armi. Dopo la sequenza
di attentati a Parigi del 7 gennaio scorso, che si facesse una manifestazione
solenne e molto commossa in centro nella capitale francese, con molti capi di
Stato. Ed è come se quella manifestazione sia stato il modo con cui
l'Occidente, e non solo l'Occidente, ha elaborato il lutto, trasformandolo in
dimenticanza.
Il Papa ha detto che quella in
corso “è una guerra mondiale a pezzi”. E
di questo ci siamo dimenticati. "L'Unione Europea a trazione tedesca ha
concepito se stessa non come un luogo di civiltà democratica e di libertà da
valorizzare e difendere, da espandere e offrire come modello, ma come il
dominio di una burocrazia al servizio di pretese egemoniche. Il risultato è una
debolezza ideale, fragilità economica e politica, un nulla militare. Le
politiche cretine e autolesioniste ci hanno portato a ingaggiare da parte
dell'Europa la guerra commerciale alla Russia
e a Israele invece che al terrorismo
islamico. La risposta dev'essere una conversione dell'Europa al suo autentico
ideale originario". "Non possiamo però aspettare che si risistemi
l'Europa. Oggi la risposta sensata, l'unica efficace può e deve venire
dall'Italia. Ed è sul piano internazionale il ritorno allo spirito di Pratica
di Mare. Siamo lasciati soli in questo richiamo, quasi a dire che “Pratica di Mare” sia la rivendicazione
di un patrimonio privato di un partito. Non è così: è un patrimonio della
storia italiana, ed è un tesoro che vale più dell'oro di Bankitalia e su cui il
Parlamento e il governo italiano devono investire. L’Italia invece di oscillare
e pendere dalle labbra di questa o quella potenza, può e deve diventare
protagonista di un incontro che riunisca i 60 Paesi che hanno accettato di
mobilitarsi contro l'Isis (o Daesh), che è un acronimo che significa,
dall'arabo, la stessa cosa. Dove si costituisca una coalizione internazionale che vada dagli
Usa all’Europa alla Federazione Russa alla Cina all'India, in una grande lotta
delle civiltà contro la tirannide nemica dell'umanità. I tempi sono maturi,
e lo sono addirittura obbligatoriamente, per dar corso all'unità solidale dei
Paesi che soprattutto si richiamano alla tradizione cristiana, se non vogliamo
soccombere alla bestialità dell'islam del Califfo.
Forza Italia Ravenna come forza
di opposizione costituzionale e democratica, ha dichiarato che non si sottrarrà
alla responsabilità di collaborare con il governo nello spirito dell’interesse
nazionale e del bene supremo della sicurezza e della libertà del nostro popolo,
che trascende le opinioni politiche. La proposta è che il governo italiano,
investito subito dal Parlamento, promuova in Italia l'incontro dei Paesi oggi
impegnati separatamente nella lotta contro il terrorismo islamico, per
combattere insieme, non una guerra, per l'umanità facendo, a livello di
consiglio provinciale propongo se
possibile elaborare un “ordine del giorno” in merito, come si fa tante volte
per i problemi nazionali per il bene dell’Italia e di tutti i cittadini:
Aiutarci per evitare il peggio che potrà avvenire. Vincenzo Galassini
LA MONOVRACCIA
Berlusconi la stronca. È un raggiro, carica di debiti le nuove generazioni. Ecco perché affosserà le speranze di ripresa. La nostra contro-manovra
Silvio Berlusconi sulla Legge di Stabilità non ha dubbi. Ieri, intervenendo a Porta a Porta, ha bocciato la manovra del governo: “Voteremo contro la legge di stabilità nella sua totalità. Renzi sta copiando i nostri punti, ma male”. Ha ragione da vendere Berlusconi. Tagliare le tasse in deficit, come fa Renzi nella sua Legge di stabilità, equivale a mettere la polvere sotto il tappeto e lasciare alle generazioni future il conto delle mance elettorali distribuite oggi. Noi non ci stiamo. Per questo riscriviamo in 5 punti la Legge di Stabilità.
1. Abbassiamo la pressione fiscale, ma solo dopo aver tagliato di pari importo la cattiva spesa pubblica, attingendo le risorse dal piano di Spending review dell’ex commissario Cottarelli;
2. Ancora con le risorse derivanti dalla Spending review:
• aumentiamo le pensioni minime;
• introduciamo il “quoziente familiare”;
• rinnoviamo i contratti dei dipendenti pubblici, con particolare attenzione al comparto sicurezza.
3. Disinneschiamo davvero e per sempre le clausole di salvaguardia utilizzando le risorse derivanti dalla revisione delle Tax expenditures;
4. Lanciamo un grande Piano per il Sud finanziato dai Fondi strutturali residui del bilancio Ue 2007-2013 e dai nuovi Fondi del bilancio Ue 2014-2020;
5. Usiamo “ricardianamente” tutta la flessibilità concessa dall’Ue per investimenti pubblici produttivi.
Questa sì che sarebbe una vera manovra espansiva, che crea crescita e occupazione, con l’aumento della produttività dei fattori e della competitività del Paese, la riduzione vera della pressione fiscale e il blocco dell’aumento di Iva e accise, che il governo Renzi ha solo rinviato di un anno.
Al contrario, fare passare la Legge di stabilità di Renzi e Padoan come una manovra per la crescita, che suona bene anche al centrodestra e su cui allettare famiglie e imprese, con la promessa, come abbiamo visto, della riduzione delle tasse, è un imbroglio.
giovedì 12 novembre 2015
UNITI SI VINCE, IL PD IN FRANTUMI
Renzi ha tagliato i ponti
con la sua sinistra, il Pci-Pds-Ds-Pd è morto. Il Paguro Matteo cerca di
infilarsi in Expo per conquistare Milano. Per mandarlo a casa blocchiamo questo
giochino furbo delle amministrative. L'unità di centrodestra al lavoro subito
su programmi, regole e candidati
BRISIGHELLA, CASO “GHIARONA”: INTERROGAZIONE IN GIUNTA REGIONALE SU LOTTIZAZIONE ILLEGITTIMA
Bignami (FI): "La
regione intervenga per tutelare i 47 proprietari di case"
In una interrogazione alla giunta,
il consigliere Bignami
(FI) ha chiesto se "corrisponde a verità che ad oggi
permangono i danni arrecati ai quarantasette proprietari" di case
costruite nel 1994, quando il Comune autorizzò la lottizzazione, "senza
rispettare il decreto Galasso. La Regione intervenga affinché la vicenda della
lottizzazione ‘Ghiarona’, che si trascina da più di vent’anni, possa trovare a
breve una positiva risoluzione nel rispetto dei privati cittadini coinvolti e
nel principio di tutela dell’interesse pubblico”.
Il Comune di Brisighella,
si legge nell'atto ispettivo, nel 1994 autorizzò una lottizzazione denominata
Ghiarona “senza rispettare il decreto Galasso (legge a tutela dei beni
paesaggistici ed ambientali)”. Quarantasette cittadini, precisa il consigliere,
avrebbero quindi “costruito case in una lottizzazione illegittima (a una
distanza inferiore a 150 metri dal fiume Lamone)”.
Inoltre, “il lottizzante non avrebbe rispettato il progetto approvato a suo tempo: non realizzò i parcheggi, i marciapiedi e le adeguate aree verdi”. “L’ex ingegnere capo dell’ufficio tecnico del Comune di Brisighella - e qui Bignami cita notizie stampa - è stato condannato sia penalmente, con l’accusa di abuso d’ufficio, falso e concussione per le accertate irregolarità in merito alla lottizzazione della zona Ghiarona, sia civilmente, per la costituzione di un fondo patrimoniale creato per non pagare i danni della medesima lottizzazione. E ora dovrà risarcire numerosi cittadini e lo stesso Comune”.
In conclusione, il capogruppo Fi chiede alla Giunta “se corrisponde a verità che ad oggi permangono i danni arrecati ai quarantasette proprietari e, in caso affermativo, come intende procedere”.
Inoltre, “il lottizzante non avrebbe rispettato il progetto approvato a suo tempo: non realizzò i parcheggi, i marciapiedi e le adeguate aree verdi”. “L’ex ingegnere capo dell’ufficio tecnico del Comune di Brisighella - e qui Bignami cita notizie stampa - è stato condannato sia penalmente, con l’accusa di abuso d’ufficio, falso e concussione per le accertate irregolarità in merito alla lottizzazione della zona Ghiarona, sia civilmente, per la costituzione di un fondo patrimoniale creato per non pagare i danni della medesima lottizzazione. E ora dovrà risarcire numerosi cittadini e lo stesso Comune”.
In conclusione, il capogruppo Fi chiede alla Giunta “se corrisponde a verità che ad oggi permangono i danni arrecati ai quarantasette proprietari e, in caso affermativo, come intende procedere”.
mercoledì 11 novembre 2015
E IO PAGO: LO STATO PAGA I DEBITI DEI DS, NON CI SIAMO PIU’!
Tocca ai
contribuenti ripianare parte dei debiti colossali dei Ds: lo Stato ha versato
107 milioni di euro nelle casse delle banche creditrici del partito. Ma non è
finita: da saldare mancano altri 18 milioni di euro
Come denuncia Sergio Rizzo
sul Corriere della Sera,
è toccato ai contribuenti ripianare parte dei debiti colossali del partito. Da
saldare alla Sga, società nata dieci anni fa per recuperare i crediti dal crac
del Banco di Napoli, mancano altri 18 milioni di euro.
I 107 milioni di euro
pubblici sono stati parcheggiati nelle casse delle banche creditrici dei Ds
con "riserva". Sul malloppo pende ancora il giudizio di appello. Una
legge del 1998 estende la garanzia dello Stato già vigente sui debiti degli
organi di partito ai debiti del partito che si faceva carico dell’esposizione
del proprio giornale con le banche. "Sembrava
una norma scritta su misura per il quotidiano diessino l’Unità - denuncia Rizzo sul Corriere della Sera - tanta generosità era tuttavia condivisa con tutti gli
italiani che pagano le tasse. Visto che il partito si accollava i debiti del
giornale insieme alla garanzia statale trasferita per legge dal giornale al partito. Che se non avesse pagato lui, avremmo
pagato noi". E, nonostamte il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti
abbia abbattuto gran parte dei 450 milioni di euro di debiti, adesso gli
italiani si trovano a dover mettere mano al portafogli. Nonostante fosse stata
approvata pure una legge che consentiva il pagamento dei contributi pubblici anche
nel caso di scioglimento anticipato della legislatura (come avvenne nel 2008,
quando i Ds partorirono il Pd), sul groppone dello Stato sono rimasti appunto
125 milioni di euro.
Il Pd non ha raccolto
l'eredità economica dei Ds e della Margherita, che per tre anni hanno
continuato a intascare i fondi statali. "La
separazione dei destini economici consentì ai Ds con l’abile regia di Sposetti
di blindare il patrimonio immobiliare dell’ex Partito comunista in una cinquantina di fondazioni
indipendenti dal partito centrale perché emanazione delle federazioni
provinciali - denuncia Rizzo - ovvero, soggetti giuridici autonomi".
Non avendo più immobili da pignorare, le banche hanno chiesto allo Stato di sborsare i 125
milioni di euro. "Il
debitore è morto - diceva Sposetti, attualmente senatore del Pd e presidente
della Fondazione Ds, ai microfoni di Report - se il debitore muore, che
succede? Ci sono le norme e in questo caso un magistrato civile ha detto
'guarda, signor Stato, che devi pagare tu…'". Ovvero i
contribuenti.
PAPA FRANCESCO DOPO MARINO SFANCULA ANCHE RENZI
Niente incontro con Matteo Renzi, grazie. A
sottolinearlo, con garbo e fermezza, è il Vaticano: Papa Francesco non ha
in agenda un faccia a faccia né tanto meno una foto-ricordo con il premier in
occasione della sua visita pastorale a Firenze. L’intenzione di Renzi sarebbe
stata quella di recarsi nella città di cui è stato sindaco il prossimo 10 novembre, quando il
Santo Padre vi andrà in visita. Quale migliore occasione per un po’ di
pubblicità gratuita accanto al Pontefice, mai come in questo momento uomo
simbolo della moralità e della giusta lotta contro i privilegi?
Sempre in cerca di
pubblicità il cazzaro di Firenze…
Renzi come Ignazio Marino – Il no dal Vaticano
sarebbe giunto in fretta, categorico, e con lo stesso grado di imbarazzo che
accompagnò la famosa frase di Bergoglio di ritorno dal viaggio negli Usa a
proposito di Ignazio
Marino: “Non è stato invitato a Filadelfia né da me, né
dagli organizzatori, chiaro?”. E così martedì mattina il Papa sarà a Prato, poi
andrà a Firenze in elicottero verso le 9.15. Primo appuntamento in piazza
del Duomo, dove in Cattedrale incontrerà i delegati del quinto Convegno
Ecclesiale Nazionale. Alle 11.30, Angelus nella basilica della Santissima
Annunziata e poi la messa allo stadio Franchi, alle 15.15, davanti ai
previsti 52mila fedeli.
Per Renzi, la moglie
Agnese e i tre figli non ci sarà spazio. Al più, Bergoglio potrebbe incontrare
i rappresentanti delle istituzioni locali.
IL FUTURO È COMINCIATO A BOLOGNA
martedì 10 novembre 2015
IL SENSO DI RESPONSABILITÀ DI SILVIO BERLUSCONI, CIOÈ IL SENSO DELLA VITTORIA
Silvio Berlusconi ha detto
di essersi deciso a non abbandonare il campo della politica, a essere ancora
qui a lottare, dopo tre anni che non veniva in una piazza, per “senso di
responsabilità”. Tornare in politica e tornare per la sua prima uscita
pubblica qui, accettando l'invito della Lega, sono la stessa cosa. Senso di
responsabilità coincide con volontà di vittoria. Lui non vuole entrare in
politica per costruirsi una ridotta di pochi fidi in cui difendere interessi personali
o di categoria trattando con la sinistra al potere. Vuole che vincano le idee
liberali, le passioni per cui ha deciso vent'anni fa di scendere in questa
arena dove non gli è stato risparmiato nulla, quanto a persecuzioni. Per l‟“assoluta necessità che il
centrodestra torni ad essere quello che ha governato e ora governa in Veneto,
Lombardia e Liguria”.
Si torna non per partecipare, ma
per vincere. Per questo oggi è un giorno di festa.
SILVIO
BERLUSCONI PROTAGONISTA A BOLOGNA L’intervento del Presidente di Forza Italia a
Bologna in 20 punti: “Oggi è una giornata fondamentale per il futuro di tutti
noi e dell’Italia. Dobbiamo dire che con Silvio, Giorgia e Matteo non ce ne
sarà più per nessuno!”
1. “Da qui vi dico che sono
commosso, ritorno davanti alla nostra gente, in una piazza così
affollata, dopo tre lunghi anni di assenza, dove mi hanno consegnato ai servizi
sociali, hanno tolto di mezzo uno dei leader dell'Italia moderata, dell'Italia
del centrodestra”.
venerdì 6 novembre 2015
LEGGE DI STABILITÀ
La manovra della sventura italiana. Così il Principe e la sua Sfinge, cioè Renzi-Padoan, si dividono i ruoli. Il primo spara balle, il secondo le copre. Fenomenologia della coppia più brutta del mondo
In meno di due anni da Ministro dell’Economia, Pier Carlo , è riuscito a sconfessare quanto costruito e sostenuto nei Padoan precedenti trenta. Colpa, probabilmente, di quel sentimento di ferrea sottomissione nei confronti di un Presidente del Consiglio disposto a tutto pur di mantenere alto il consenso degli elettori.
La definizione dei ruoli nel duo Renzi-Padoan è netta: il primo promette meraviglie, il secondo prova a coprirle come meglio può, salvo poi essere sbugiardato dai maggiori soggetti istituzionali nazionali ed internazionali. Se fosse una favola si intitolerebbe . Sono “Il Principe e la Sfinge”innumerevoli le giravolte che il ministro Padoan, senza tradire la minima emozione, ha dovuto compiere per assecondare le pressanti richieste di Matteo Renzi.
Pensiamo all’dal innalzamento del tetto per l’uso del contante 1.000 a 3.000. Misura pro evasione? Niente affatto. Eppure non si può fare a meno di notare che, solo un anno prima, rispondendo ad un question time alla Camera, il ministro dell’Economia aveva sostenuto che: “La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere ad un progressivo abbassamento della soglia, è motivata
UNITA’ SUL CAMPO DI FORZA ITALIA, LEGA FDI DAL PARLAMENTO A BOLOGNA.
Prove tecniche di unità sul campo. I gruppi di Forza Italia, Lega e FdI si coordinano per una opposizione totale ed efficace, e per una vera manovra di salvezza dell’Italia. Primo passo del Cantiere. Sullo sfondo di Bologna e di altre piazze. Contro Renzi, per l’alternativa
UNITÀ SUL CAMPO.Le chiacchiere stanno a zero, i presunti conflitti gonfiati dai giornaloni evaporano come le promesse fasulle di Renzi. Così, come racconta con semplicità il comunicato firmato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia nell’ufficio del Presidente dei deputati azzurri, l’unità del centrodestra dalle parole ai fatti. Una nota: non c’era stato più un incontro in sede parlamentare delle forze di centrodestra dal 2011. Sono passati quattro anni ed esplode un nuovo inizio.
Qui ci preme sottolineare un punto di metodo. Se si ha la volontà politica dell’unità, se si ama davvero la nostra gente, se gli ideali contano più dei calcoli partigiani, allora si trova la quadra, le energie si fondono, sciogliendo gelosie e sospetti. Alla faccia di chi ci vuol male, e – alternativamente – ci vede o litigiosi e furenti l’uno con l’altro, o appiattiti sugli slogan di questo o di quello, . Da il Cantiere del centrodestra sta diventando realtà questa opposizione nasceranno idee, proposte, per un programma nuovo, innovativo, liberale, credibile, che ci porterà ad affrontare e a vincere le prossime elezioni. Questo ritrovarsi insieme era atteso ed era nelle cose. Abbiamo tanti punti in comune, sul lavoro, sulla sicurezza, sull’economia. Governiamo insieme la Lombardia Veneto Liguria Lega siamo alleati da vent’anni, e anche oggi dobbiamo rinsaldare una alleanza solida, alternativa alla sinistra.
Sullo sfondo ci sono le due torri di Bologna e altre piazze insieme. Uniti davvero, con un cammino e un obiettivo condiviso.
Questo è ciò che serve al centrodestra unito per essere davvero vincente e competitivo. . Uniti nell’opposizione a Renzi, Uniti si vince uniti nelle idee, nei programmi, nel Cantiere. Un primo passo è stato fatto. Ora andiamo avanti e non fermiamoci più.
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