Da Il Fatto. Il giudice
firma la sua assoluzione in appello, Renzi la sua nomina a capo della Corte dei Conti. Sei
giorni dopo la pubblicazione della sentenza
che ha definitivamente assolto il Presidente del Consiglio per la vicenda dei
portaborse assunti in Provincia il Governo, su proposta dello stesso Renzi
e per decreto, ha ratificato la nomina del magistrato che presiedeva il
collegio giudicante a Procuratore Generale della Corte dei Conti. Si tratta di Martino Colella, classe
1945, magistrato napoletano di lungo corso a un passo dalla pensione. La sua
promozione è arrivata neanche una settimana dopo il deposito della sentenza
della I Sezione centrale
d’appello di Roma, avvenuto il 4 febbraio, che sollevava il
premier da ogni responsabilità sulla vicenda degli incarichi dirigenziali
conferiti senza concorso né laurea al personale di staff della sua segreteria
che era costata a Renzi due
condanne per danno erariale. Non è un dettaglio. Proprio
Colella ha firmato, insieme a quattro magistrati, l’assoluzione che il 7
febbraio ha provocato l’esultanza del diretto interessato (“La verità è
ristabilita”) e non poche perplessità
nel mondo del diritto, giacché le motivazioni sono ricondotte al fatto che era
un “non addetto ai lavori”
e quindi poteva non percepire l’illegittimità degli atti che autorizzava.
Singolare non è solo la pronuncia che, come rilevato da più parti, rischia di
spalancare le porte a un sistema diffuso di elusione della
responsabilità erariale, mandando assolti i tanti politici “non addetti ai
lavori”.
Il punto è che il giudice
che presiedeva il collegio che a metà dicembre, in camera di consiglio, ha
deciso il proscioglimento dell’imputato
Renzi è lo stesso che un mese e mezzo dopo il presidente Renzi
ha nominato PG della Corte, cioè capo di coloro che debbono indagare se
sussistono ipotesi di danno erariale. La sentenza è stata depositata il 4
febbraio e la
nomina è stata ratificata il 10, a margine del Cdm numero 49. “Su proposta
del Presidente del Consiglio Matteo Renzi”, si legge nei documenti della
riunione, vengono nominati un presidente aggiunto e il capo della Procura
Generale della Corte dei Conti, con decorrenza a partire dal 25 marzo 2015. Il primo è
Arturo Martucci di Scarfizzi. Il secondo è, appunto, Martino Colella.
L’indicazione era stata avanzata il 13 gennaio dal Consiglio di presidenza
della Corte dei Conti che ha deliberato all’unanimità e trasmesso i nominativi
a Palazzo Chigi.
L’interessato, contattato
dal Fatto, si dice certo che le due vicende siano distinte. “La Presidenza del
Consiglio riceve la delibera e la formalizza”, spiega Colella che rivendica un
cv di prima grandezza sugli altri sei presidenti di sezione in corsa: “Sono
stato il più giovane vincitore del concorso per l’Avvocatura di Stato, ho vinto
quello d’ingresso alla Corte a soli 26 anni. Dopo il terremoto dell’Aquila ho
ricostruito e riorganizzato la sezione, sono presidente d’appello da oltre due
anni e nel 2014 ho redatto e sottoscritto 115 sentenze (una è quella che ha
assolto Renzi, ndr). Renzi non l’ho mai
visto né sentito”. Di più, Colella giura di non aver ricevuto
affatto regali dall’attuale Governo, anzi: “L’incarico che mi danno, grazie a
questo governo, non comporta alcun guadagno aggiuntivo perché il mio stipendio
è già al tetto dei 240mila
euro lordi l’anno. Dovrò anzi restituirne 20mila. Sempre grazie
a questo governo, poi, andrò in pensione il 31 dicembre prossimo rinunciando ai migliori
anni della carriera”. Proprio così, l’altro aspetto curioso della vicenda è che
il nuovo incarico durerà soltanto
nove mesi e mezzo. Non è ancora partito, e già si parla del
successore.
Sia come sia, le domande
restano tutte: tra 600
magistrati contabili, possibile che sia stato scelto proprio
quello che ha presieduto il collegio che un mese e mezzo prima ha mandato
assolto il premier? Potevano ignorarlo i consiglieri della Corte? Proviamo
dall’altra parte: poteva non sapere Renzi che stava ratificando la nomina del
suo giudice a Berlino? Proprio alla luce delle motivazioni della sentenza
vergate dal collegio di Colella si direbbe che sì, tutto è possibile. Così come
non si era accorto di aver firmato delle nomine illegittime di portaborse,
perché in fondo non era un addetto ai lavori, è possibile che non si sia
accorto di aver promosso il giudice che lo ha assolto. Renzi, presidente di
Provincia e del Consiglio. Ma sempre a sua insaputa.
Dal Fatto Quotidiano
del 26 febbraio 2015
RICEVIAMO E
PUBBLICHIAMO Nomina
del Procuratore Generale, precisazione su articolo di stampa.
Relativamente a quanto riportato in un articolo di stampa nel quale sono contenute alcune illazioni particolarmente gravi e prive di ogni fondamento nei confronti della Corte dei conti, l’Ufficio stampa precisa quanto segue.La nomina del Procuratore Generale della Corte dei conti è disposta dal Consiglio di presidenza – a seguito di un’apposita procedura concorsuale – e formalizzata con un Decreto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.Nello specifico, alla procedura concorsuale bandita dal Consiglio di presidenza il 17 dicembre 2014, hanno partecipato sette Presidenti di Sezione della Corte dei conti. All’esito delle audizioni personali degli interessati e valutati i fascicoli e i curricula dei singoli candidati, il Consiglio di presidenza, nell’adunanza del 13-14 gennaio 2015, ha nominato, all’unanimità, Procuratore Generale della Corte dei conti il Presidente di Sezione dott. Martino Colella, peraltro già primo nella graduatoria parziale elaborata sulla base dell’anzianità di servizio e della professionalità specifica, in considerazione dell’elevatissimo spessore professionale e dell’indiscusso prestigio dello stesso. Corte dei conti – Ufficio stampa
Relativamente a quanto riportato in un articolo di stampa nel quale sono contenute alcune illazioni particolarmente gravi e prive di ogni fondamento nei confronti della Corte dei conti, l’Ufficio stampa precisa quanto segue.La nomina del Procuratore Generale della Corte dei conti è disposta dal Consiglio di presidenza – a seguito di un’apposita procedura concorsuale – e formalizzata con un Decreto del Presidente della Repubblica, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.Nello specifico, alla procedura concorsuale bandita dal Consiglio di presidenza il 17 dicembre 2014, hanno partecipato sette Presidenti di Sezione della Corte dei conti. All’esito delle audizioni personali degli interessati e valutati i fascicoli e i curricula dei singoli candidati, il Consiglio di presidenza, nell’adunanza del 13-14 gennaio 2015, ha nominato, all’unanimità, Procuratore Generale della Corte dei conti il Presidente di Sezione dott. Martino Colella, peraltro già primo nella graduatoria parziale elaborata sulla base dell’anzianità di servizio e della professionalità specifica, in considerazione dell’elevatissimo spessore professionale e dell’indiscusso prestigio dello stesso. Corte dei conti – Ufficio stampa
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