Siamo consapevoli della difficoltà in cui versano gli enti locali,
bersagli privilegiati dei tagli da parte della Regione e dello Stato centrale,
così come siamo convinti, tuttavia, che i citati enti debbano adottare sistemi
più severi di controllo della spesa corrente ancora con voci in uscita che si
possono contenere ulteriormente. Anche
per la Provincia, quindi, è difficile, redigere un bilancio attendibile senza
potere contare su trasferimenti certi, a fronte, peraltro, di una serie di funzioni in larga parte insopprimibili, se non addirittura in
continuo aumento e non potendo contare
sulla disponibilità di risorse necessarie. E l’esempio del bonus di 80 euro per gli stipendi
voluta dal governo Renzi, dimostra come persista un forte accanimento verso gli enti locali,
se si pensa come parte della copertura
economica sia prelevata dalle Province che nel caso specifico di Ravenna
inciderà nei propri conti per 1.800.000,00 euro per il 2014, 2.700.000,00 euro
per il 2015 e ancora 2.700.000,00 per il 2016. Ma mentre i comuni potranno
incidere sempre e solo sulla leva fiscale e tributaria a discapito dei cittadini,
alle province è preclusa anche questa strada poiché le poche voci riferite
alle entrate tributarie di competenza di
questo ente sono già ai massimi livelli di spremitura delle famiglie e delle
imprese.
Con
queste premesse, il nostro giudizio complessivo sulla gestione contabile
amministrativa di questa Provincia resta negativo, ma, soprattutto, esprimiamo
il nostro dissenso sulla questione
politica riferita all’ostinata permanenza dell’organo di governo – giunta e
consiglio – azzerati in tutte le altre province della regione, fatta
eccezione, appunto per Ravenna. Gli elevati costi degli organi di governo
(oltre 732.000,00 annui), in un’ottica di spendig review e di corretta e
oculata gestione della cosa pubblica, impongono una seria riflessione tesa a
modificare gli attuali assetti cominciando con l’azzeramento del Consiglio
provinciale eliminando al contempo le indennità ai componenti della Giunta e
del consiglio, così come prevede la normativa Delrio. Tale scelta
rappresenterebbe un segno politico di grande responsabilità in perfetta
adesione e coerenza alle linee intraprese dall’attuale governo in carica, con
un risparmio considerevole per le casse dell’ente e un utilizzo più razionale
delle risorse resesi disponibili a favore di interventi pubblici. In questa
logica si giustificherebbe, di conseguenza, l’azzeramento dello staff composto
dai collaboratori a supporto degli organi di direzione politica con un
risparmio, anche nel caso di specie, di oltre 150.000,00 euro annui.
Di qui il senso degli emendamenti proposti
attraverso i quali si renderebbero libere ben 885.522,00 euro da destinare
alla manutenzione delle scuole e delle
strade.
il
Capogruppo Udc il Capogruppo Forza Italia
Gianfranco Spadoni Vincenzo Galassini