domenica 31 agosto 2014
PICCHIARE LE DONNE FA PARTE DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA, NON DEVO FORNIRE ALCUNA SPIEGAZIONE
ISLAM: SENTITE LE DICHIARAZIONI
DELL’IMAM: Dichiarazioni Shock di Nicolas
Blancho durante un dibattito alla TSR: “Picchiare le donne è un diritto dell’uomo!” Il
consigliere nazionale Oskar
Freysinger, presente in studio, ha più volte chiesto al presidente del Consiglio centrale
islamico di scusarsi. Ma Blancho non ha naturalmente fatto un
passo indietro! Anzi, si
sarebbe pure offeso sentendosi, a suo modo di dire, addirittura
limitato della propria libertà
religiosa: “Picchiare le donne fa parte della libertà
religiosa, non devo fornire alcuna spiegazione.”
ISLAM. ALLARME ESTREMISMO IN EMILIA-ROMAGNA, BAZZONI-VILLANI (FI-PDL): REGIONE SI ATTIVI CON CONTROLLI E PREVENZIONE
La Giunta regionale si attivi per
prevenire e controllare i fenomeni di estremismo islamico in Emilia-Romagna. A chiederlo sono i consiglieri
Gianguido Bazzoni e Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un’interrogazione, in
cui ricordano che diversi tra i 50 italiani “messi sotto osservazione dal
ministero degli Interni”, pronti a trasformarsi in “terroristi/guerriglieri”,
proverrebbero dalla nostra regione e, in particolare, da Bologna
e Ravenna
Bologna, La Giunta regionale si attivi per prevenire
e controllare i fenomeni di estremismo islamico in Emilia-Romagna. A chiederlo sono i consiglieri
Gianguido Bazzoni e Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un’interrogazione, in
cui ricordano che diversi tra i 50 italiani “messi sotto osservazione dal
ministero degli Interni”, pronti a trasformarsi in “terroristi/guerriglieri”,
proverrebbero dalla nostra regione e, in particolare, da Bologna
e Ravenna.
Villani e Bazzoni stigmatizzano, quindi, la “politica molto aperta”,
“scarsamente attenta ai pericoli delle derive fanatiche”, da parte della
Regione nei confronti dell’Islam e ricordano che “proprio nel ravennate si sono
verificati in passato svariati fatti” connessi all’”estremismo islamico che
avrebbero dovuto preoccupare le istituzioni locali”. Di qui, l’invito alla
Giunta di farsi portavoce, nella sede della Conferenza Stato-Regioni, della
richiesta al ministero degli Interni di un aumento dei controlli nei territori
ove risulti una maggiore diffusione di episodi di “fanatismo islamico”. I due
consiglieri vogliono sapere infine quale giudizio dia la Regione
sull’iniziativa che prevede l’obbligo di esprimersi in italiano all’interno
delle moschee e nei luoghi di riunione dei credenti musulmani.
venerdì 29 agosto 2014
DAL NO AL NATALE AL CIBO A SCUOLA: L’ITALIA SI PIEGA AI MUSULMANI
Persino le bagnine. Dalle forme rotonde o no. Niente. Hanno voluto toglierci, non dico la soddisfazione di farci, eventualmente, salvare da loro ma anche quella di limitarci a guardarle. Nel caso meritassero una sbirciatina, ovviamente. Macché. Già, perché in nome dell'islamicamente corretto a Jesolo, spiaggia, peraltro solitamente affollata di bikini e di lati A e B vari, il sindaco Valerio Zoggia, di comune accordo con la Federconsorzi, decise, giusto l'anno scorso, di toglierle di mezzo. Di stabilire che i lifeguards sulla spiaggia fossero soltanto uomini perché, bagnanti e anche venditori abusivi di religione musulmana non se avessero a male. O, peggio, stando alle lamentele della precedente stagione balneare, perché non si mettessero ad insultarle dato che, citiamo testualmente le parole pronunciate allora dal presidente della Federconsorzi Renato Cattai: «Ai loro occhi non godevano della necessaria autorità, perché i musulmani, per la loro cultura, non ascoltano le donne quando danno ordini o anche solo consigli».
Sorprendente no? Anche la discriminazione al contrario sulle bagnine. Come se non bastasse quella lunga lista di auto-limitazioni, che sono state stabilite, per non creare problemi, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle mense, nei luoghi e negli uffici pubblici. Qualche esempio di autocensura di presidi e insegnanti illuminati? Crocifissi tolti in grande quantità, praticamente da Nord a Sud da Est a Ovest di questa nostra Italia, e tante piccole perline di saggezza. Come a Bolzano dove non c'è stata la canzoncina su Gesù per rispetto dei bambini musulmani. Decisione delle insegnanti della scuola materna «Casa del bosco» in vista della recita di Natale, pensando di dare un buon esempio di integrazione in un asilo, quello del quartiere di Oltrisarco, a forte presenza multietnica.
mercoledì 27 agosto 2014
UN QUARTO DELLE AZIENDE PARTECIPATE PERDE SOLDI DICE LO STUDIO DEL COMMISSARIO ALLA SPENDING REVIEW, RENZI DICE “CAMBIA VERSO”.A RAVENNA STEPRA HA REALIZZATO UN BUCO DA 30MILIONI, “CAMBIA VERSO”, A PAGARE SIANO FINALMENTE I RESPONSABILI NON I RAVENNATI.
Sono 1430 su 5.268 (il
27%) le società partecipate dagli enti locali che nei bilanci 2012 hanno
presentato un
patrimonio negativo o nullo. Il dato emerge dallo studio del commissario alla Spending Review che ha passato
al setaccio i bilanci delle oltre 5200 società per cui erano disponibili i conti. Le tre società con un "rosso"
maggiore risultano l’immobiliare Cmv
di Venezia(-20,3 milioni), la Fiera di Roma (15,7 milioni), la società di
trasporti del Lazio Cotral
(-14,9 milioni). L’azienda speciale Aprilia
Multiservizi ha chiuso il 2012 con 10 milioni di rosso, il
consorzio per la zona industriale di Macomer, partecipata dalla regione
Sardegna e dal Comune di Macomer di 5 milioni e 200 mila euro. Tra le varie
partecipate in perdita anche diverse fondazioni culturali e musicali. Ma,
incredibile ma vero, ci sono anche oltre mille società partecipate dagli enti
locali che non forniscono dati. Si tratta di 1.075 società con sede in tutte le
regioni italiane: si va da aziende per il turismo ad associazioni per la
formazione a consorzi per la tutela dei parchi. Certamente fra queste non
risulta STEPRA, forse non sono stati
mandati i dati, perché STEPRA di proprietà interamente pubblica (Camera di
commercio, Provincia di Ravenna e 16 comuni) hanno realizzato un record…. un
buco da 30 milioni per voler
mettersi a fare gli imprenditori immobiliari, un ruolo che non spetta agli enti
pubblici contro le norme di legge. Un buco del genere dovrebbe risultare con
evidenze a livello nazionale. Renzi afferma che bisogna “cambiare verso”, credo che sia
opportuno cominciare da Ravenna, facendo pagare direttamente i responsabili che
hanno creato l’enorme debito non i cittadini ravennati e le attività economiche
rappresentate dalle Camere di commercio.
Il 21 novembre 2013 ho segnalato il fatto alla Procura della Repubblica
di Ravenna e alla Corte dei conti.
Attendo le decisioni del governo
Renzi. Intervenire su STEPRA sarebbe un forte segnale di “cambiare verso” all’Italia,
alla Provincia di Ravenna e trova il mio
consenso. - Consigliere Provinciale Ravenna FORZA
ITALIA – Vincenzo
Galassini
“DA RAVENNA MILIZIANI PER LE JIHAD”
la
moschea di Ravenna
di Carlo Raggi Ravenna, 26 agosto 2014 - La Provincia di Ravenna, al pari di Brescia, Torino, Padova, Bologna
e anche Roma e Napoli, è indicata dal ministero dell’Interno quale zona in cui
è stata svolta un’intensa azione di indottrinamento per la jihad e in cui
potrebbero essere stati reclutati adepti, anche italiani, che ora militerebbero
nelle sanguinarie schiere dell’Isis, ovvero lo Stato islamico dell’Iran e del
Levante, la formazione terroristico-guerrigliera
guidata da Abu Bakr al-Baghdadi, l’estremista sunnita che a
fine giugno annunciò la nascita del nuovo Califfato comprendente territori
dell’Iraq e della Siria. Fonte dell’informazione fornita dal ministro Angelino
Alfano sembra essere una doppia inchiesta coordinata dalla Dda di Bologna e
condotta fra il 2005 e il 2012 anche dalla Digos di Ravenna e che nella prima
fase concentrò l’attenzione su cinque tunisini e un marocchino tutti residenti
fra Faenza, Imola e Bologna e finiti in carcere nell’agosto del 2008 per
associazione eversiva con finalità di terrorismo. Fra questi, un nome e un
volto noto anche a livello internazionale,
Ben Mohamed Khalil Jarraya, tunisino oggi 45enne, noto come
‘Il colonnello’ per aver fatto parte del battaglione di mujihaddin che negli
anni Novanta combatterono a fianco delle milizie bosniache contro i serbi
e il cui nome era inserito negli elenchi americani ed europei per il
congelamento di beni e capitali in quanto personaggio ritenuto «appartenente o associato
ai Talebani». Tutti sono stati condannati a pene fra i tre e i sette anni e
attualmente ‘il comandante’ è in carcere.
L’accusa, in concreto, era quella di aver sostenuto la causa
jihadista svolgendo attività di proselitismo anche ai fini di ‘arruolare’
combattenti da inviare (evento mai avvenuto) sull’allora fronte iracheno. Una
costola di questa inchiesta, nell’autunno del 2011 diede vita a una nuova
indagine che coinvolse dodici persone, residenti nel Faentino e nell’Imolese,
che in qualche modo avevano avuto contatti con in sei arrestati. Vennero tutte
indagate con l’ipotesi di aver anche loro svolto attività finalizzate al
proselitismo fra gli integralisti islamici per avviarli ad azioni terroristiche
in Medio Oriente. Fra gli indagati c’era anche il
RAVENNA FORZA ITALIA: ZTL IN VIA PASCOLI, PERCHE’ SIAMO CONTRARI E COSA ANDREBBE FATTO
Bucci, Ancarani; Baldini gruppo forza Italia Comune di Ravenna
La
risposta che l’amministrazione comunale intende fornire per i problemi non
certo recenti della struttura stradale – e non solo del manto – di via Pascoli,
più che l’uovo di Colombo ci pare un coniglio morto in un cilindro
malconcio". "Mentre infatti è comprensibile e sensata l’annunciata
nuova ztl in via Ponte Marino – prosegue il capogruppo di Forza Italia – in
ragione della vocazione turistica e di “movida” che sta assumendo quella
strada, la scelta di limitare il traffico in via Pascoli sarebbe ancora una
volta il perseguimento di quella strategia che il PCI-PDS-DS-PD ha lanciato da
anni ovvero lo svuotamento del centro storico in modo da mandare il più
possibile i veicoli verso i centri commerciali, di proprietà COOP. Insomma il
lupo perde il pelo ma non il vizio. Largo Firenze, pur con tutti i noti difetti
strutturali ed estetici rimarrebbe, con la scellerata chiusura di Piazza
Kennedy, l’ultimo avanposto per un parcheggio in pieno centro. Può forse
l’Assessore Andrea Corsini permettersi di consentire che qualche automobilista
osi ancora voler arrivare in centro con l’auto, che un po’ come il denaro è
“sterco del diavolo”? Giammai! E allora, quale occasione più ghiotta delle
voragini in via Pascoli per poter finalmente chiudere anche Largo Firenze?!? E
addirittura con il consenso – interessato, ma non è certo una colpa – di
residenti esasperati da anni di inefficienza dell’amministrazione nella
manutenzione di quella strada? Insomma, per quanto riguarda la nostra
posizione, riteniamo, senza timore di inimicarci qualche elettore residente in
via Pascoli, che il Comune debba procedere con somma urgenza ai lavori per
rafforzare la struttura stradale in via Pascoli, senza istituire alcuna ZTL, e
contestualmente rendendo più semplice arrivare al parcheggio di Largo Firenze
creando una segnaletica ed un percorso meno complesso, magari anche riaprendo
il tratto di via Guaccimanni da piazza Caduti. Allo stesso tempo la
riqualificazione di Largo Firenze come parcheggio, da rendere tra l’altro
esteticamente più degno della posizione che occupa nel centro storico è un
obiettivo che non può più essere rimandato. Altro che ZTL".
SVEGLIA
Qualcuno
mi sa spiegare perché il mondo intero che ha reagito con forza (più o meno
tempestivamente!) alle orripilanti efferatezze di Hitler, alle schifose stragi
di Stalin, di Mao, di Pol Pot e &, non fa invece una grinza davanti alle
bestiali criminalità che oggi vengono mostrate addirittura in televisione con
orgogliosa sfacciataggine e superbo disprezzo del mondo intero. E nessuno si muove? Dove sono quei cialtroni dell'ONU, dove sono i parassiti
caporioni dell'UE, e quei trecento e passa milioni di americani che consentono
che abiti e lavori nella stessa casa che fu di Lincoln, di Roosevelt e di
Reagan, uno squallido personaggio che li obbliga rivoltarsi nella tomba? Si
sveglieranno quando sarà troppo tardi e che per rimediare - in piccolissima
parte - agli immani disastri, sarà necessaria una Notte di San Bartolomeo, che
durerà anni e anni, altro che una notte, con milioni e milioni di morti e
decine di anni di sofferenze, di miseria e di difficili restaurazioni e
ricostruzioni. Sveglia !
martedì 26 agosto 2014
SIAMO IN GUERRA, BASTA PIETA’
Papa Francesco è stato esplicito. Qualche giorno fa ci ha messo sotto gli occhi una verità terribile che pochi vogliono vedere. In questa estate del 2014 è iniziata la Terza Guerra mondiale e sta provocando migliaia di morti. A differenza dei due precedenti conflitti, quelli del 1914-1918 e del 1939-1945, la guerra di oggi, dice Papa Francesco, viene combattuta «a pezzi». Si spara e si muore in tante aree diverse. Nella striscia di Gaza dove si scontrano Israele e le bande di Hamas. In Libia, che i ribelli vogliono conquistare. In Iraq tra l’esercito regolare, oggi appoggiato dagli Stati Uniti, e i tagliagole del Califfato islamico. In Siria dove il regime di Assad stenta ad aver ragione di chi vuole distruggerlo. E infine in Ucraina che la Russia punta ad annettersi. Questo succedersi di eventi sanguinosi è l’esordio di un conflitto più vasto che, per il momento, sembra risparmiare l’Occidente, a cominciare dall’Italia. Bisogna rifugiarsi in un’espressione cauta, «per il momento, per ora», poiché non sappiamo quanto può accadere all’improvviso. Infatti la Terza Guerra mondiale presenta un protagonista nuovo, feroce e di grande pericolo per tutti: l’irrompere sulla scena globale di un terrorismo islamico che sembrava confinato in territori lontani da noi. L’assassinio del reporter americano James Foley è avvenuto sotto gli occhi di milioni di persone attraverso la ripresa televisiva effettuata e diffusa dai suoi boia. Resterà nella storia non soltanto per la tremenda zoomata sulla testa tagliata, ma per quanto è accaduto dopo. A cominciare dalla Gran Bretagna, i governi europei hanno dovuto prendere atto che non pochi dei loro giovani hanno raggiunto le bande del Califfato per combattere la guerra santa. Sono ragazzi inglesi, francesi, tedeschi e forse anche italiani, convertiti all’Islam. Come tutti i fanatici di una religione che vuole lo sterminio dei cristiani, potrebbero ritornare a Londra, a Parigi, ad Amburgo, a Roma. E portare qui il virus sanguinario del terrorismo. Forse non tutti se ne sono accorti. Ma siamo entrati nell’epoca dei boia mascherati, gli assassini con il cappuccio nero. Lo indossavano pure i terroristi di Hamas che l’altro ieri, nella striscia di Gaza, hanno ammazzato ventuno palestinesi, presunti informatori di Israele. Portati in qualche piazza della città, sono stati accoppati come bestie. E anche la loro fine è stata filmata e diffusa attraverso il maledetto web che aiuta i guardoni di tutto il mondo ad andare in orgasmo davanti a un uomo sgozzato. Nel frattempo che cosa accade in Italia? I nostri servizi di sicurezza ci avvisano che il rischio del terrorismo islamico diventa sempre più vicino e allarmante. Siamo alle prese con una maledizione che si ripete. Dal 1974 al 1988, il terrorismo delle Brigate rosse ha insanguinato le nostre strade con decine di morti, più qualche centinaio di gambizzati. Abbiamo visto sequestrare e uccidere un leader politico come Aldo Moro. Tuttavia la Prima Repubblica ha retto, in virtù di un patto tra centro, destra e sinistra. Un’intesa che, sia pure tra mille difficoltà, ha sempre tenuto. Ma in quel tempo, l’Italia della politica era più salda di quella odierna. E disponeva di leader che possono aver commesso molti errori, ma tutto sommato erano migliori di quelli d’oggi. Lo scrivo per rispetto professionale della verità. Lavoravo da giornalista allora come faccio adesso. Però in questo 2014 vedo attorno a me un panorama di rovine. Con una Casta politica che annaspa impotente. Per di più strozzata da una recessione profonda, un pozzo dal quale i partiti non sono capaci di far uscire gli italiani onesti e senza potere. Di fronte alla Terza Guerra mondiale, il governo Renzi balbetta e non sa decidere neppure le misure indispensabili. Per cominciare, dovrebbe chiudere subito l’operazione Mare
MARE NOSTRUNM?: GORIZIA DUE IMMIGRATI PRENOTANO DALL’INGHITELLERA ALL’HOTEL INTERNAZIONALE CON CARTA DI CREDITO
Bisogna premettere che per legge, in Italia, sono previsti tre tipi di intervento in favore degli immigrati tutti deliberati dalle 10 Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale istituite sul territorio nazionale. Una di queste ha sede a Gorizia. Gli interventi si sostanziano nel riconoscimento dello Status di rifugiato, perseguitato, individuato solo in rari casi, la Protezione sussidiaria e la protezione umanitaria che praticamente non si nega a nessuno e che dà diritto ad un foglio di soggiorno rinnovabile di un anno. Da tempo si è notato che immigrati arrivano anche da altri Stati europei che non gli hanno riconosciuto lo Status di rifugiato, paesi quali la Norvegia, il Belgio, l’Inghilterra, la Danimarca, la Germania e l’Austria e nei quali gli stessi dovrebbero essere rimandati entro i tassativi sei mesi nei quali l’ufficio “Unità Dublino” del Ministero dell’Interno non riesce a disbrigare le relative pratiche. Mentre gli altri Stati risulta che siano solerti nel rimandarci indietro quelli che sono sbarcati o arrivati in Italia. Ma non solo, al termine della procedura, agli stessi soggetti rifiutati dagli altri riconosciamo pure uno degli altri gradi, meno importanti di protezione. In pratica la protezione umanitaria la neghiamo solo a chi ha commesso reati. A Gorizia, dove da altri paesi del nord giungono una ventina di immigrati la settimana, che in attesa di trovare spazio nel CARA vengono fatti alloggiare, garantendo loro anche il vitto e l’assistenza, a spese del contribuente, alla Caritas o all’Hotel Internazionale. Gli stranieri ne sono talmente ben informati che la Volante, la settimana scorsa è intervenuta presso l’Hotel Internazionale, dove due stranieri di nazionalità afgana, ai quali
FATE BENEFICENZA NON PAGLIACCIATE CON I GAVETTONI: LA LIZZETTO DONA 100 EURO, CON IL FESTIVAL DI SANREMO HA GUADAGNATO 350MILA EURO………
Luciana Littizzetto durante la Ice Bucket Challenge . La comica, questo si vede nel video, dona 100 euro per la causa e si fa poi investire da una secchiata di acqua ghiacciata, come sfida vuole, per poi nominare Claudio Bisio e la Gialappa's Band, perché facciano lo stesso. Fino a qui tutto bene. Il video finisce, ma sul web parte la polemica. Alcuni utenti approfittano di Twitter per far notare come, a loro dire, la cifra donata dalla Littizzetto non sia poi una gran cosa. "Con il Festival di Sanremo ha guadagnato 350mila euro", fa notare qualcuno, a cui i 100 donati sembrano una miseria. La somma raccolta in Italia per la ricerca, secondo i dati diffusi dall'Associazione italiana Sla (Aisla), sono cresciute molto nel fine settimana. Se sabato mattina ammontavano a non più di 40mila euro, domenica hanno superato i 100mila.
FORTE IMPEGNO DI LAVORO DEGLI “AZZURRI NOVANTAQUATTRO” PER FORZA ITALIA
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domenica 24 agosto 2014
PROVINCE, ABOLITE E CANCELLATE DALLA CARTA. MA EROGANO PREMI E COMPRANO TERRENI
In attesa dei decreti
attuativi alla legge Delrio - dovevano arrivare a luglio, sono previsti a settembre
- a Salerno il presidente nomina quattro nuovi assessori. Uno in più anche a
Bari. La provincia di Bergamo invece si è comprata un terreno in Basilicata per
56 milioni, mentre quella di Rovigo distribuisce gettoni per merito ai
dirigenti
Non solo le Province
restano. Ma continuano a fare quello che facevano, come se ci fosse ancora un
domani per una istituzione da 11
miliardi di euro l’anno. La ragione è fin troppo semplice, ma
il problema è grave per le casse pubbliche che languono: dopo quattro mesi dalla
data di entrata in vigore del ddl
Delrio (dal nome dell’allora ministro per gli Affari regionali e attuale
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio) sul
riordino delle Province, mancano ancora i decreti attuativi per renderlo operativo.
“Dovevano essere approvati entro l’8
luglio – spiega il presidente dell’Unione province d’Italia
(Upi), Alessandro Pastacci
– ma le Regioni non hanno trovato un accordo con il governo. Così hanno
posticipato al 5 agosto,
senza risolvere un bel niente. Si incontreranno l’11 settembre, speriamo
che sia la volta buona”.
RITARDI SU
RITARDI.
Alla vigilia delle votazioni, indette tra il 28 settembre e il 12 ottobre, per
le nomine dei nuovi consigli provinciali secondo la legge 56 (cioè la riforma
Delrio), è tutto fermo. Eppure la tabella di marcia verso lo svuotamento degli
enti era fissata da tempo. Entro la fine di quest’anno devono scomparire e
rinascere sotto nuova sembianza, più snella e, in teoria, meno costosa. In
pratica, enti di secondo livello con tre organi: il presidente, carica assunta
dal sindaco del capoluogo; l’assemblea dei sindaci, rappresentata dai primi
cittadini del circondario; e il consiglio provinciale, costituito da dieci a 16
membri (a seconda degli abitanti) selezionati tra gli amministratori municipali
locali. A partire dal primo gennaio 2015, invece, devono nascere le prime città
metropolitane: Milano, Roma, Firenze,
FATE BENEFICENZA NON PAGLIACCIATE CON I GAVETTONI: LE BUFFONATE NON SERVONO SENZA DONAZIONI
Vittorio
Feltri - I gavettoni
benefici sono oggettivamente una manifestazione clamorosa di stupidità e
proprio per questo hanno avuto e continuano ad avere successo. Se oggi non sei
chiamato a scaraventarti in testa una secchiata di acqua mista a ghiaccio
non sei abbastanza imbecille per essere considerato un personaggio importante.
Dopo aver scoperto l'acqua calda, e averla spacciata per secoli come una
geniale invenzione, l'umanità si è accorta che quella fredda è ancora più
simpatica e vale la pena di versarsela addosso. A che scopo? La spiegazione è
tortuosa ma rivela che il conformismo non è solo uno stato d'animo molto
diffuso: è anche un liquido a bassa temperatura. Credo che il lettore sia già
abbastanza informato sulla questione che sto trattando, ma la riassumo per chi
eventualmente fosse stato distratto da banalità tipo lo sgozzamento di un
reporter americano in Irak e la crocefissione di vari infedeli in zone a forte
intensità islamica. Negli Stati Uniti, un tale Corey Griffin, avendo un amico
malato di Sla (roba esiziale), e desiderando aiutarlo, si è inventato una forma
stravagante per raccogliere denaro utile alla ricerca di terapie idonee a
sconfiggere il suddetto morbo. Quale? Avviare una sorta di catena di
Sant'Antonio basata sul gioco già descritto: invitare Vip, ovviamente facoltosi,
a sottoporsi a una rudimentale doccia (secchiate di acqua gelida, appunto) allo
scopo di suscitare interesse, o almeno curiosità, nella gente comune
inducendola a prendere coscienza del flagello Sla e a versare contributi in
denaro onde aiutare gli scienziati a intensificare gli studi per la cura e la
prevenzione di questa terribile forma di sclerosi.
“SCIOGLIAMO LE ALI ALLA LIBERTA’”: SABATO 13 SETTEMBRE.
Cervia –Milano Marittima (Ravenna)-
Rimini-Gabicce (Pesaro-Urbino)
Programma: ore 9,00
imbarco e partenza dal porto di Cervia-Milano Marittima , arrivo e imbarco a
Rimini alle 10,00 circa imbarco ed inizio panoramica fino a Gabicce ; ore 11,00
aperitivo di benvenuto a bordo, Dibattito politico introdotto da Rodolfo
Ridolfi coordinatore di Azzurri ‘94
Interventi: Sen. Enrico Pianetta
responsabile nazionale dei seniores di Forza Italia Lorenzo Tomassini
responsabile regionale Emilia-Romagna dei club Forza Silvio, Gabriella
Bianchi responsabile regionale Emilia Romagna dei Seniores, GianGuido
Bazzoni capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Emilia-Romagna, On.Stefania
Fuscagni portavoce dell’opposizione in Toscana. ore 12,30 attracco a
Gabicce incontro con gli azzurri delle Marche . ore 13,00 intervento del
coordinatore regionale di Forza Italia Emilia Romagna on. Massimo Palmizio
interventi del coordinatore di Pesaro Alessandro Bettini e del coordinatore
delle Marche sen. Remigio Ceroni intervento dell’on. Renato Brunetta
Presidente del Gruppo Parlamentare di Forza Italia. ,Pranzo a bordo con primo.
grigliata e pesce fritto acqua, vino, birra e caffè. Maurizio Ferrini
racconta la Romagna. Ore 15,30 escursione alla Baia degli Angeli ,merenda
a base di ciambella, vino acqua e bibite , rientro a Cervia-Milano Marittima,
ore 18,00 sbarco e proseguimento per il porto di Rimini fine della
crociera ore 18,30
costo 30 euro Prenotazioni entro mercoledì 10 settembre: 335396752 3472318491-
3466829146- 3474309838 roridolfi@alice.it -berlusconiani94@gmail.com
fifantinelli@gmail.com- vincenzo.galassini@gmail.com-
cr.gabriellapezzuto@libero.it
venerdì 22 agosto 2014
LEGGE MARZIALE ANTI SPRECHI: UN SOGNO
ESPERTI di economia e la gente comune che si esprime sui social network da qualche settimana stanno sottolineando un'idea corretta: senza un grosso shock, senza quella frustata che si aspettava già negli
anni Novanta, qui non ripone niente. In
autunno qualche altro migliaio di
aziende chiuderà i battenti e qualche altra decina di migliaia di lavoratori
perderà il posto (e lo stipendio). Si scivolerà tutti insieme verso un Natale
molto mesto e all'insegna della
non-spesa. Quindi si affronterà il 2015 più o meno scoraggiati come adesso.
Unica possibilità per evitare questo destino:
la frustata sull'economia, che consiste in 30-40 miliardi di euro da gettare sul piatto per far ripartire
il Paese (meglio se come riduzione della pressione fiscale). Secondo me, occorre anche un insieme di misure
esemplari, capaci di far vedere che la musica (il verso come dice Renzi) non è
più quella di prima. DI AZIONI esemplari possibili (che comportano anche grossi
risparmi) ce ne sono decine. La più clamorosa sarebbe il commissariamento
immediato della regione Sicilia. Mi rendo conto che, forse mancano gli strumenti
istituzionali. Ma la gente è talmente esasperata che credo approverebbe anche
una sorta di occupazione militare dell'isola: si mandano là mille bersaglieri e si chiude tutto, a casa
Crocetta e i suoi inutili consiglieri (e
i 30mila inutili boscaioli). Al posto degli amministratori un bravo colonnello
della guardia di Finanza, con pieni poteri. Elezioni sospese per cinque anni. La stessa cosa si potrebbe fare nei due comuni più disastrati d’Italia e votati al collasso
finanziario e sociale: Roma e Napoli. Si chiude tutto e si nomina qualcuno che sappia far di conto (se ne abbiamo ancora, un bravo colonnello della Guardia di
finanza andrebbe benissimo anche qui). Ma non si può, direte. Ci sono allora
altre strade. A Napoli, Roma, in Sicilia (ma anche in Calabria) si manda una
squadra di revisione esasperata che credo approverebbe anche una sorta di
occupazione militare dell'isola: si mandano là mille bersaglieri e si chiude tutto,
a casa Crocetta e i suoi inutili consiglieri (e i 30mila inutili boscaioli). Al
posto degli amministratori un bravo colonnello della guardia di Finanza, con
pieni poteri. Elezioni sospese per cinque anni. La stessa cosa si potrebbe fare
nei due comuni più disastrati d’ Italia e votati al collasso finanziario e sociale:
Roma e Napoli. Si chiude tutto e si nomina qualcuno che sappia far di conto (se ne abbiamo ancora, un
bravo colonnello della Guardia di finanza andrebbe benissimo anche qui). Ma non
si può, direte. Ci sono allora altre strade. A Napoli, Roma, in Sicilia (ma anche
in Calabria) si manda una squadra di revisori dei conti: tempo quindici giorni,
poi mandano un bel rapporto alla procura della Repubblica e a quel punto sarà
lavoro per i carabinieri. NEL FRATTEMPO
si possono fare altre piccole cose. Leggo che il comune di Roma possiede ben 44
farmacie in perdita (solo gli dei degli
inferi sanno
TOGLIATTI, 50 ANNI DALLA MORTE: IL PD DISERTA MA DEDICA LA FESTA DELL’UNITA’ A DE GASPERI.
Giovedì
21 agosto 2014, cimitero del Verano, Roma. Per i 50 anni dalla morte di Palmiro Togliatti si
raduna una piccola folla di "compagni" davanti al famedio del Pci,
dove il leader storico è sepolto insieme alla sua Nilde Jotti e a tutti i
dirigenti storici. Ha organizzato la commemorazione Ugo Sposetti. C'è la
figlia di Togliatti, Marisa.
C'è perfino il figlio di Vittorio Feltri, Mattia. Arriva come ospite d'onore Andrea Orlando, ministro
della Giustizia. Ma è lì a titolo personale e fugge le telecamere di Libero.
C'è Emanuele Macaluso,
c'è lo scrittore militante Fulvio
Abbate che gigioneggia. Ci sono soprattutto molte zanzare.
Manca però lo stato maggiore del Pd, che preferisce intitolare le feste
dell'Unità ad Alcide De Gasperi e si dimentica completamente del povero
Togliatti... Franco Bechis
giovedì 21 agosto 2014
WLADIMIR IL GRANDE: LINEA FERROVIARIA AD ALTA VELOCITA’ ATENE-MOSCA (PER MERCI RUSSE E CINESI)
Si era capito da tempo che
Vladimir Putin
non e’ una mezza calzetta e che al contrario dei politici nostrani e’ un
eccellente stratega
che azzecca sempre ogni mossa e gli permette di rimanere a galla nonostante
tutti gli attacchi orchestrati dai poteri
forti globalisti. E così, mentre i ministri del governo Renzi insistono
nella loro fallimentare
politica antirussa il leader
russo sta mettendo a punto un piano per creare una linea
ferroviaria ad alta velocita’
tra Atene e Mosca. Il motivo di tale decisione sta nel fatto che dal 2014 la Cosco Cina, una delle
maggiori società di containers del mondo, ha ottenuto in concessione
trentennale la maggior parte dei moli commerciali del porto greco del Pireo, il
primo del Mediterraneo. In questo modo le navi portacontainers cinesi non
saranno più costrette a scaricare in Olanda, nel porto di Rotterdam, ma
potranno fare rotta sul Pireo risparmiando
una settimana di viaggio e da qui nasce l’idea di realizzare un
progetto di alta velocità Mosca-Atene anche al fine di bypassare il Bosforo. Putin da tempo aveva in
mente di realizzare un collegamento ferroviario in grande stile che da Atene
salisse a nord in Macedonia a Salonicco per giungere la Russia ma l’asse che
aveva saldato con l’ex premier conservatore greco Kostas Karamanlis non era
stato sufficiente, anzi era stato bruscamente interrotto. Quest’ultimo infatti
era stato al centro di un tentativo di omicidio si dice proprio per l’eccessiva
vicinanza a Mosca e a Gazprom. Poi nel 2009 fu fatto dimettere per andare a
elezioni anticipate, in seguito vinte dal socialista Giorgios Papandreou, alla
vigilia del quasi default ellenico.
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martedì 19 agosto 2014
CADAVERI SI MUOVONO DURANTE FUNERALE
In questo video tutta la propaganda islamica. Una
messinscena per intenerire le animebelle occidentali.
I ‘cadaveri’ disposti per il funerale, dopo un
bombardamento israeliano, si muovono sotto i lenzuoli bianchi.
Loris Vioni tramite Cristina Vioni Pur di dar sfogo al loro millenario odio antisemitico, i filo islamici di tutto il mondo (gli italiani sono in testa alla classifica!) credono che gli asini volano e che i cadaveri si muovono. Mi fanno schifo, loro e il loro odio insensato
I SACRIFICI NON LI DEVONO FARE SOLO GLI ARTIGIANI, MA ANCHE I DIRIGENTI DELLE ASSOCIAZIONI?
Negli
ultimi tempi CNA è intervenuta spesso su diversi temi cercando di dimostrare
vicinanza, impegno e tutela nei confronti degli artigiani. Va benissimo. Ma ci
sono gli artigiani che stanno vivendo un drammatico momento di sacrifici,
complice la crisi congiunturale e i concordati di grandi coop rosse. A questi
artigiani, molti dei quali associati a CNA, va garantita massima trasparenza,
assicurando un equo rapporto economico fra ciò che sono costretti a guadagnare
loro stessi e ciò che percepiscono Presidente, dirigenti e responsabili vari
della CNA reggiana. Pare infatti che sia difficile conoscere questi dati,
benefit vari compresi? Perchè? Cosa c'è da nascondere? E' possibile conoscere
correttamente i compensi dei vertici di CNA? Se un dirigente dovesse percepire
circa 100.000 euro all'anno (fra fatture emesse dall'Associazione CNA e società
ad essa collegate), più auto, cellulare e carta di credito aziendale, sarebbe
corretto che si facesse un autoriduzione, altrimenti sarebbe uno scandalo e uno
schiaffo nei confronti di tutti quegli artigiani che ogni giorno lottano contro
questa crisi che attanaglia le loro aziende e le loro stesse vite.
CNA
di Reggio Emilia, non abbia paura della trasparenza, specie in questi momenti
durissimi per molti loro associati. Fabio
Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia.
L’IMMIGRAZIONE E’ UN’ ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA CON LA QUALE IL PD VUOLE LUCRARE E MANGIARE.
Ecco nero su bianco la soluzione
del PD sull’immigrazione,
e i motivi profondi che hanno portato all’operazione Mare Nostrum. A
dimostrazione che questa vicenda non era casuale: AGNONE, IL COMUNE CHE PROMUOVE IL “GENOCIDIO” DEGLI ITALIANI
Durante un incontro con Renzi, il candidato sindaco
del Pd di Reggio
Calabria: “I paesi dell’entroterra, soprattutto in provincia di
Reggio come nel resto della Regione, sono spopolati, demograficamente tristi,
con età media alta e scarso ricambio
generazionale. Sono paesi che si desertificano insieme alle
loro campagne. In una logica di cooperazione, due fragilità possono costituire
una risorsa: la proposta va nella direzione dell’accoglienza diffusa dei migranti in zone che
subiscono abbandono da parte della popolazione, così da trasformare l’attuale rete assistenziale e i
relativi fondi, dalla debole efficacia, in capitale per lo sviluppo umano del
nostro territorio, così che queste persone possano ripopolare i nostri paesi e
riavviare attività lavorative all’interno di filiere di economia civile. L’idea
è che l’accoglienza possa restituire fertilità e generatività alle nostre
terre, essendo queste accoglienti per i migranti. Abbiamo non solo l’occasione
di proporre un metodo di
accoglienza diverso, più umano, nei confronti dei migranti ma
anche di valorizzare quei centri che più degli altri subiscono la crisi e si
spopolano e desertificano a causa delle opportunità sempre più ridotte,
perdendo la propria identità e la propria storicità. Ci sono tanti e diversi
Sud del mondo e, in una certa misura, ci siamo dentro anche noi; poi c’è un
Nord del benessere e del domani migliore, almeno così ci illudiamo che sia. Ma
per i migranti, no, per loro è necessario
approdare sulle nostre coste, per una questione di vita o di morte, questo fa
la differenza”.
Una colonizzazione a spese
degli italiani, sulla quale i
cacicchi del PD in Calabria vogliono lucrare e mangiare. Come
loro costume.
Insieme ad ‘accoglienza’ infatti,
ricorre sempre la parola ‘fondi’.
Fondi senza fondo, come le loro teste vuote e criminali. L’immigrazione è un’arma di distruzione di massa
contro i popoli. Quella di massa è un genocidio con altri mezzi. Il Pd è un partito genocida,
a questo punto, opporsi al Pd con ogni mezzo è cosa lecita.
LA SOVRANITA’ POPOLARE DEVE ESSERE PIEGATA PER NASCONDERE IL FALLIMENTO DELLE BANCHE TEDESCHE.
“Noi viviamo certo in una democrazia parlamentare,
perciò la legge di bilancio è un diritto centrale del parlamento. Comunque troveremo
le strade nel quadro esistente della collaborazione parlamentare per far sì che
ciò nonostante essa sia conforme al mercato”. Questa frase, di una gravità
assoluta, è stata pronunciata a settembre del 2011 da Angela Merkel in
riferimento alla legge di bilancio tedesca.
In tre righe essa dimostra
il totale spregio per il
parlamento, la democrazia e la sovranità popolare, perché il succo del suo
discorso è il seguente: “ qualsiasi cosa il parlamento, espressione della
sovranità popolare, dovesse decidere, noi
faremo in modo che esso venga piegato alle esigenze del mercato”.
Il mercato per Angela
Merkel è la tutela del sistema
bancario tedesco, uno dei più inefficienti e strutturalmente
fragili del mondo, e delle poche multinazionali eredità della ex repubblica
federale. La maggior parte delle banche tedesche, difatti, è infarcita di titoli tossici di cui sono
state artefici nella creazione e nella distribuzione a livello mondiale. Proprio per salvare le banche tedesche, la
Grecia è stata letteralmente massacrata: l’uscita dall’euro o
il default totale avrebbe significato ingentissime perdite per il sistema
finanziario teutonico, per cui molto
meglio massacrare i cittadini greci, piuttosto che veder fallire qualche banca.
sabato 16 agosto 2014
PILLOLE di Vincenzo Galassini BERLUSCONI: UN MITO, ELEZIONI REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ferragosto in collina, aria ventilata e fresca in questa strana estate, penso al mitico Silvio Berlusconi, non ne sbaglia una, come iscritto e consigliere provinciale di Ravenna di Forza Italia, nonostante il grave momento economico, mi sento appagato, perché se tutti lo ascoltavano la situazione politica italiana sarebbe stato completamente diversa. Abbiamo perso l’elezioni per 120mila voti mancanti.
Lasciamo lavorare Berlusconi, come sostengo da sempre, ma una riflessione. A novembre voteremo per il rinnovo del consiglio Regionale dopo le dimissioni di Errani, dovute allo scandalo Terre Emerse denunciato del consigliere Filippi Fabio di Reggio Emilia, nel completo silenzio di Forza Italia regionale. Sono scontento dell’opposizione svolta in cinque anni dal Pdl-Forza Italia, non siamo esistiti, non abbiamo mai fatto sentire la nostra voce, sembravamo alle dipendenze di Errani, salvo qualche caso di consigliere, in proprio ma non come gruppo consiliare, non ci siamo mostrati all’altezza del compito, senza considerare alcune disavventure dei consiglieri e dello stesso gruppo consigliare. La carenza di una forte opposizione alla caduta di Errani emerge oggi ancora di più quando il coordinatore regionale afferma: “Conscio che la vittoria nella rossa Emilia è quasi un sogno ……se portiamo a casa la Riforma del Senato, arrivando secondi in Emilia Romagna possiamo mandare a Roma un senatore”.
Un’affermazione che fa “spaventare”, si parte col piede sbagliato. Io credo che in Regione Emilia-Romagna abbiamo gli uomini, fedeli da sempre a Forza Italia che hanno grinta, credano nella vittoria, stimolino i cittadini, i simpatizzanti a far votare Forza Italia per riscattare la sudditanza di settanta anni di sinistra. Bisogna crederci, non possiamo partire perdenti, è necessario certamente cambiare e rinnovare la squadra regionale che ha dato l’impressione di non essere motivata.
Correre per arrivare secondi non mi stimola, non mi affascina, non mi fa piacere, allontana gli elettori, forse capisco perché in cinque anni non siamo esistiti regionalmente, non è la mia idea, mi adeguerò se Berlusconi deciderà così, ma non possiamo essere assenti e ripetere la brutta esperienza passata, sono contrario ad essere perdente, non è nella logica dei forzisti.
Presidente Berlusconi ascolti un fedele militante dal ‘94 . Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Forza Italia Ravenna
PILLOLE di Vincenzo Galassini “FAMIGLIE”
Per altri blog, che seguo, scrivo “PILLOLE W
la libertà”, per esprimere considerazione su quanto avviene in Provincia di
Ravenna, in Regione, in Italia, riflessioni che forse a tutti non piacciono, a
volte anche a quelli della mia stessa idea, ma continuo a esprimerle perché
sono e sempre stato un uomo libero. In questa strana e piovosa estate lo faccio
anche per il blog Brisighella Ieri e Oggi.
Da alcuni anni seguo appassionatamente la storia e la memoria di
Brisighella, che prima per tanti motivi non ho fatto. A Brisighella sono
esistite sempre delle “famiglie” che hanno fatto la loro fortuna e reso
celebre Brisighella per quanto fatto, come sono accennate nel libro “Appunti storici di Brisighella e Val Lamone (1913-1914) ” di Vincenzo
Galassini e Alessandro Bazzocchi, ricordo in
vendita a 10euro presso Beatrice – il Mattarello Via Baccarini, l’intero
ricavato andrà per il recupero della facciata della Collegiata San Michele
Arcangelo, la famiglia “Galassini” ha forti legami e ricordi.
A Brisighella le “famiglie” importanti
sono state gli Spada, i Naldi; i Lega, i Recuperati; i Metelli ed altre.
Interessante leggere la storia e gli interessi a loro legate. Si dice che la
storia si ripete, è vero, forse non sempre in bene. Nel nuovo secolo 2000
abbiamo nuove”famiglie” quelle dei “Ragazzini e company”, impegnata
nell’urbanistica, dei “Missiroli e company”,
attiva per altruismo, lavoro gratuito
impegnata in Comune, nella Pro Loco,
nella Brisighella Romantica, nelle Feste
Medioevali, nel turismo, in politica con pieni poteri di decisione su tutto,
certamente per il bene di Brisighella.
Nel passato per il “conflitto d’interessi”, richiesto
dalla sinistra, mi dimisi da consigliere comunale il tutto per la massima
trasparenza e correttezza. Altri tempi, è cambiata la sinistra, ma non la legge.
Vincenzo Galassini
giovedì 14 agosto 2014
IL CALO DELLO SPREAD E’ DOVUTO AI TRUCCHI SPECULATIVI DI MARIO DRAGHI ALLA BCE: QUINDI ARIA FRITTA
Revoca degli ultimi scampoli di sovranità nazionale e trasferimento di tutti i poteri a Bruxelles. Lo “propone” Mario Draghi, cioè l’uomo costantemente citato come il peggior banchiere centrale del mondo, il peggiore della storia, scrive Paolo Barnard. «Ci si chieda: perché l’Italia della metà degli anni ’90 – che non faceva la riforme di Draghi, che non strisciava supina di fronte a Bruxelles, che usava la spesa pubblica molto ma molto più di oggi… perché veniva definita da “Standard & Poor’s” come “economia leader d’Europa”? Allora Mario, che ci rispondi? Avevamo l’Eurozona allora? No. Avevamo invece il triplo della spesa pubblica di oggi, che come i veri economisti sanno è l’attivo di tutto il settore privato di cittadini e aziende. Oggi la folle dittatura delle Austerità ha stroncato la spesa pubblica, e stroncati affondiamo. Tutto qui».
«Se metti in acqua diciotto barche con buchi sotto la chiglia e queste iniziano ad affondare», scrive Barnard nel suo blog, «mi sembra ridicolo che tutti puntino lo sguardo su quella che affonda più in fretta», l’Italia, «piuttosto che considerare il fatto che sono state tutte costruite da incompetenti», e quindi «è il cantiere cialtrone che va chiuso». Tradotto: «Mario Draghi regge il cantiere Eurozona dove tutti, e tutto, sta affondando, ma gli viene comodo imbrogliare i media e il pubblico puntando il dito sulla barca Italia che affonda un po’ più delle altre». La crescita dell’Eurozona, dopo 14 anni di grandi promesse, è letteralmente pietosa, «non riesce mai a superare quel triste zero virgola», mentre ad esempio la Gran Bretagna «cresce come basilico al sole». La deflazione europea è fuori controllo, «cioè i prezzi crollano di minuto in minuto perché non c’è domanda, e tutti i gran proclami di Draghi per frenare questa valanga sono stati accolti dai mercati e dai consumatori come ridicolaggini, fra l’altro disoneste perché tutte tese solo a favorire speculazioni finanziarie».
RENZI PUO’ TAGLIARE 7000 CARROZZONI STATALI MANGISOLDI, LO FARA’?. FORZA ITALIA IN PROVINCIA L’HA SEMPRE RICHIESTO MA NULLA DA FARE
Presentato il piano per passare da 8mila a mille partecipate in un solo anno.
Possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale.
Possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale.
“Vorrei rassicurare che non spegniamo le luci nelle strade. Si sta lavorando invece su una proposta di investimento tecnologico che consenta risparmi ed efficienza“.
In audizione alla Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli ha annunciato il rapporto sulle partecipate locali. Rapporto che oggi stesso finirà a Palazzo Chigi, sul tavolo del comitato interministeriale per la revisione della spesa. Nel dossier c’è una proposta di razionalizzazione con l’obiettivo di massima indicato dalla politica di ridurre il numero delle partecipate da 8mila a mille in tre anni. “L’obiettivo – ha spiegato Cottarelli – è ottenere un miglioramento nell’efficienza e risparmi”.
Società, consorzi, enti vari partecipati dagli enti locali. Non sarà certo facile mettere le mani sulle partecipate perché da sempre sono il mezzo usato da Regioni ed enti locali per aggirare le norme fiscali (come il blocco delle assunzioni), alimentare i consensi e pagare dazi al politico di turno. Tanto che delle 8mila partecipate individuate da Cottarelli 1.213 sono vere e proprie scatole vuote. Nelle mani dello Stato ce ne sono appena una cinquantina che, a loro volta, controllano altre 526 di secondo livello. A queste se ne sommano altre 5.258 gestite da Regioni, Province e Comuni e 2.214 “organismi di varia natura”. Totale? 8.048. Ma non finisce qui. Perché, come spiega lo stesso commissario alla Spenging review, “sono certo di più”. Un esempio su tutti: l’Enoteca laziale, un ristorante della Regione Lazio dove gli assessori mangiano gratis e il cui debito è lievitato sopra il milione e mezzo di euro. Ed è proprio questa giungla che Cottarelli vuole disboscare. “A regime il rapporto sulle partecipate locali stima un risparmio di due-tre miliardi - ha spiegato in audizione – anche se è difficile una stima corretta perché non è del tutto conosciuta la dimensione delle inefficienze“.
mercoledì 13 agosto 2014
80 EURO: “TROPPO FACILE TOGLIENDO SOLDI ALLE REGIONI, AI COMUNI, ALLE PROVINCE”. LUCA ZAIA FA RICORSO ALLA CONSULTA
I bonus Irpef toglie risorse alle Regioni". Il Veneto ricorre alla Corte Costituzionale per le modalità di recupero delle risorse decise dal governo nel decreto per gli 80 euro in busta paga. Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia, rilevando che la giunta ha adottato oggi una delibera in tal senso. "Troppo facile fare copertura togliendo soldi a Regioni,comuni e province", ha detto il governatore. "Non abbiamo niente - ha detto - contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il 'montepremi' che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi. E' troppo facile, e c'è il rischio che passi il principio, farlo togliendo soldi alle Regioni e agli enti locali, tanto più con tagli orizzontali, basati sulla spesa storica del 2013. Così si premiano le Regioni più sprecone: se, ad esempio, per i siciliani si tradurrà in una limatura di unghie, a noi taglierebbero un braccio". La protesta - Zaia ha aggiunto: "Così si va a ledere l'autonomia di bilancio delle Regioni, in maniera arbitraria, mettendoci in grande difficoltà" -, si è scelta questa strada di "insinuarsi nella partita attraverso le modalità di finanziamento che riteniamo non corrette, non distinguendo tra Regioni virtuose e non virtuose". "Siamo preoccupati - ha concluso - perché, per questa strada, c'è il timore che si metta mano anche ai fondi per il servizio sanitario. Il Governo i soldi non li ha, ha fatto un provvedimento senza coperture, e vogliamo che sia chiaro.
DELRIO PRESIDENTE DELLA REGIONE? SE RENZI NON LO VUOLE PIU’, GLI PROCURI QUALCOS’ALTRO
Graziano Delrio, ex
consigliere comunale, ex consigliere regionale, ex Sindaco di Reggio Emilia ed
ex pupillo di Matteo Renzi, in questi ultimi mesi non compare quasi più insieme
al Premier. Incessanti notizie di stampa evidenziano un crescente
raffreddamento di rapporti fra i due ex margheritini. Probabilmente aspettative
andate deluse. Delrio è bravo: in politica si presenta oggettivamente bene,
pacato, riflessivo, accondiscendente e collaborativo specie con chi comanda e
ha il potere di decidere sul futuro politico. Governare e amministrare però, è
tutt'altra cosa. E noi reggiani Delrio lo conosciamo bene, tanto che nessuno
oggi lo rimpiange e lo ricorda per quello che ha fatto per la nostra città.
Nella politica italiana
però, esiste un malcostume che andrebbe interrotto: i latini dicevano
promoveatur ut amoveatur cioè chi viene bocciato per de-meriti nel fare
amministrazione, viene poi promosso a governare qualcos'altro, a decidere
quindi comunque sulla testa dei cittadini.
Non vorrei che con questa
logica perversa Delrio diventasse governatore dell'Emilia-Romagna; sicuramente
meglio lui del romagnolo Errani che tanti danni ha fatto ed ha sempre
bistrattato l’Emilia come la Cenerentola della Regione. Se Renzi vuole togliere
da Palazzo Chigi il suo ex pupillo, gli procuri qualche altro incarico
attraverso i suoi amici imprenditori ed eviti di “regalarci” Delrio a governare
la Regione Emilia-Romagna, anche perché questa volta noi di Forza Italia che
abbiamo mandato a casa Errani guardando agli interessi dei cittadini e non alla
nostra seggiola, questo posto ci aspetta di diritto. Fabio FILIPPI Cons. regionale
martedì 12 agosto 2014
E IO PAGO: MONTE PASCHI LE PERDITE SALGONO A 9,5 MILIARDI DAL 2011 – IL TALLONE D’ACHILLE DELLA BANCA SONO I SOLDI PRESTATI CON TROPPA GENEROSITÀ - - - - -
I crediti deteriorati netti ammontano a 22 miliardi e valgono quasi il 17% del totale. Vuol dire che un prestito su sei rischia di non tornare indietro, mentre la media delle prime 5 banche italiane è ferma al 10%. Sorgenia è un caso emblematico: degli 1,8 miliardi prestati dalle banche, ben 600 milioni venivano da Mps...
Con i conti del semestre 2014 il Monte dei Paschi, inanella un altro rosso nella sua lunga stagione di perdite. I 353 milioni di passivo di giugno di quest’anno, portano la banca di Siena a cumulare perdite per la bellezza di 9,5 miliardi dal 2011. Ben tre anni e mezzo di sofferenza. In fondo quei 9,5 miliardi di buco sono poco meno del folle costo di acquisizione della Antonveneta pagata in contanti dal prode Mussari per oltre 10 miliardi. Ma se il tonfo della banca è attribuibile in parte cospicua alla sciagurata operazione, i guai di Mps non sono tutti lì. Tra i big italiani del credito la banca gestita dall’ ex duo Mussari-Vigni, è quella che ha il carico più elevato di perdite sui crediti che non accennano a smaltirsi. Anche i conti della prima parte del 2014 dicono che le svalutazioni sui prestiti si mangiano ben oltre il 60% dei margini della banca. Un dato elevatissimo. Basti pensare che la media delle prime 5 banche italiane aveva a fine 2013 perdite su crediti che valevano il 51% dei ricavi. Ebbene Mps è oltre dieci punti sopra la media. C’è qualcosa che non va e che non è andato nell’erogazione dei prestiti. Tuttora i crediti deteriorati netti sono di ben 22 miliardi e valgono quasi il 17% del totale del portafoglio impieghi alla clientela.
RIAPRIRE LE CASE CHIUSE, FAR PAGARE ALLE PROSTITUTE E USCIRE DALLA CATTO-IPOCRISIA
Nei giorni scorsi è balzata alle cronache la notizia di un giro di prostituzione nel centro-nord Italia che aveva come punto di “smistamento” Reggio Emilia, dov'era costantemente in funzione un centralino che rispondeva ai clienti attirati dagli annunci erotici -celati sotto forma di massaggi- pubblicati sui giornali e sul web. Vorrei evidenziare due aspetti. Il primo riguarda la catto-ipocrisia di chi da un lato urla contro la legalizzazione della prostituzione e dall'altro, mentre compra i giornali dove vengono pubblicate paginate con annunci di massaggi “sessuali” a pagamento non dice nulla.
Il secondo aspetto riguarda la necessità di regolamentare il mestiere più vecchio del mondo attraverso una parziale abrogazione della legge Merlin che nel 1958 decretò la chiusura delle case di tolleranza in Italia. Oggi l'attività di meretricio esiste ed è sotto gli occhi di tutti, creando problemi di carattere economico, sociale, sanitario e di sicurezza, oltre che sfruttamento delle donne da parte di uomini senza scrupoli. Togliere dalla strada le “passeggiatrici” riconoscendo la prostituzione come attività professionale -con tanto di pagamento delle tasse, al pari di qualsiasi altra attività economica- sarebbe un segno di civiltà e un passo avanti come oltretutto chiedono da anni le dirette interessate. Fabio Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia
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